Il presente elaborato si propone di far luce su un aspetto ormai imprescindibile delle realtà imprenditoriali: la sostenibilità. Se fino a qualche tempo fa l’attenzione rivolta agli aspetti ambientali, sociali e di governance era considerata una priorità solo per le imprese che sostenevano l’importanza morale di coniugare la prospettiva economica con la responsabilità sociale, ad oggi il panorama ESG rappresenta senza dubbio un’importante leva strategica che non può più essere trascurata. A tal proposito, il primo capitolo fornisce una panoramica generale in tema di informativa non finanziaria, presentando la direttiva 2014/95/EU che ha introdotto l’obbligo di redazione della Dichiarazione Non Finanziaria ed i relativi standard per la sua redazione. La trattazione continua nel secondo capitolo analizzando il processo di reporting della DNF (anche nota come Bilancio di Sostenibilità) ed il suo triplice contenuto secondo quanto previsto dai GRI standards - economic, environmental e social; e prosegue poi affrontando il tema dell’assurance e delle prospettive future nell’audit di sostenibilità. Poiché la DNF richiede numerosi adempimenti normativi, essa rappresenta un documento obbligatorio solamente per alcune categorie di imprese elencate all’interno della suddetta direttiva. Il legislatore prevede comunque la possibilità di redigerla su base volontaria; tuttavia, secondo i dati che emergono da una ricerca condotta da Consob (2021), le imprese che adottano il regime volontario sono ancora molto poche. All’interno di questo scenario si inserisce l’importanza delle valutazioni effettuate da soggetti terzi, le quali permetterebbero di ottenere vantaggi competitivi senza incorrere nei numerosi adempimenti normativi propri della redazione del Bilancio di Sostenibilità. Sebbene le società riconoscano che il rating ESG non possa essere considerato sostitutivo della DNF, esso viene ritenuto un valido strumento complementare. Dopo aver illustrato le principali metodologie di calcolo di tale rating, le differenze rispetto a quello creditizio e il perché di eventuali discordanze tra i risultati delle varie agenzie, la trattazione prosegue con una ricerca empirica su un tema di assoluta importanza nell’attuale scenario economico, ovvero: esiste una relazione di causalità tra corporate social performance e corporate financial performance? Dal momento che le azioni da intraprendere per integrare la responsabilità sociale d’impresa e per ridurre la propria impronta ambientale risultano costose nel breve periodo (Lu & Taylor, 2015), il campo della ricerca scientifica si sta interrogando per capire se vi sono dei benefici nel lungo termine e, soprattutto, come essi possano essere misurati, in quanto è chiaro che i tradizionali indicatori del Bilancio di esercizio non sono adatti a questa tipologia di analisi. La trattazione si conclude con l’analisi di un caso aziendale virtuoso di impresa sostenibile: il gruppo Reply S.p.A. Dopo avere indagato il settore di appartenenza e i principali rischi fronteggiati, si discuteranno le politiche intraprese dal Gruppo per lo sviluppo di un business sostenibile (“Reply green approach”) analizzandole sia da un punto da un punto di vista contabile (Bilancio di sostenibilità) che finanziario (rating ESG) – l’impegno all’interno del panorama ESG è stato riconosciuto anche da Borsa Italiana ed Euronext, le quali hanno inserito il titolo all’interno dell’ESG MIB Index nel mese di ottobre 2021.
L'informativa non finanziaria: analisi della DNF e dei rating ESG
BASILICATA, MELISSA
2021/2022
Abstract
Il presente elaborato si propone di far luce su un aspetto ormai imprescindibile delle realtà imprenditoriali: la sostenibilità. Se fino a qualche tempo fa l’attenzione rivolta agli aspetti ambientali, sociali e di governance era considerata una priorità solo per le imprese che sostenevano l’importanza morale di coniugare la prospettiva economica con la responsabilità sociale, ad oggi il panorama ESG rappresenta senza dubbio un’importante leva strategica che non può più essere trascurata. A tal proposito, il primo capitolo fornisce una panoramica generale in tema di informativa non finanziaria, presentando la direttiva 2014/95/EU che ha introdotto l’obbligo di redazione della Dichiarazione Non Finanziaria ed i relativi standard per la sua redazione. La trattazione continua nel secondo capitolo analizzando il processo di reporting della DNF (anche nota come Bilancio di Sostenibilità) ed il suo triplice contenuto secondo quanto previsto dai GRI standards - economic, environmental e social; e prosegue poi affrontando il tema dell’assurance e delle prospettive future nell’audit di sostenibilità. Poiché la DNF richiede numerosi adempimenti normativi, essa rappresenta un documento obbligatorio solamente per alcune categorie di imprese elencate all’interno della suddetta direttiva. Il legislatore prevede comunque la possibilità di redigerla su base volontaria; tuttavia, secondo i dati che emergono da una ricerca condotta da Consob (2021), le imprese che adottano il regime volontario sono ancora molto poche. All’interno di questo scenario si inserisce l’importanza delle valutazioni effettuate da soggetti terzi, le quali permetterebbero di ottenere vantaggi competitivi senza incorrere nei numerosi adempimenti normativi propri della redazione del Bilancio di Sostenibilità. Sebbene le società riconoscano che il rating ESG non possa essere considerato sostitutivo della DNF, esso viene ritenuto un valido strumento complementare. Dopo aver illustrato le principali metodologie di calcolo di tale rating, le differenze rispetto a quello creditizio e il perché di eventuali discordanze tra i risultati delle varie agenzie, la trattazione prosegue con una ricerca empirica su un tema di assoluta importanza nell’attuale scenario economico, ovvero: esiste una relazione di causalità tra corporate social performance e corporate financial performance? Dal momento che le azioni da intraprendere per integrare la responsabilità sociale d’impresa e per ridurre la propria impronta ambientale risultano costose nel breve periodo (Lu & Taylor, 2015), il campo della ricerca scientifica si sta interrogando per capire se vi sono dei benefici nel lungo termine e, soprattutto, come essi possano essere misurati, in quanto è chiaro che i tradizionali indicatori del Bilancio di esercizio non sono adatti a questa tipologia di analisi. La trattazione si conclude con l’analisi di un caso aziendale virtuoso di impresa sostenibile: il gruppo Reply S.p.A. Dopo avere indagato il settore di appartenenza e i principali rischi fronteggiati, si discuteranno le politiche intraprese dal Gruppo per lo sviluppo di un business sostenibile (“Reply green approach”) analizzandole sia da un punto da un punto di vista contabile (Bilancio di sostenibilità) che finanziario (rating ESG) – l’impegno all’interno del panorama ESG è stato riconosciuto anche da Borsa Italiana ed Euronext, le quali hanno inserito il titolo all’interno dell’ESG MIB Index nel mese di ottobre 2021.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/68610