The figure of the White Stag emerges in the panorama of medieval legends as an enigmatic and elusive element. It is not placed within a unitary and consolidated legend, whose tradition can be defined in a clear and linear way, but rather it is an autonomous legendary element, which lends itself to being associated with various images, equally independent, to give life to complete narratives, based on the creativity and intentions of the writer. There is, therefore, no original and universal legend, with a fixed course of events, within a defined context and with characters always the same, but a wide repertoire of elements that combine with each other in the continuous evolution and transformation of numerous narratives that intersect over time. Starting from this assumption, the present work aims to investigate in which texts of the medieval tradition a specific narrative scheme occurs in which the White Stag, or a doe, plays a central role, analyzing the function that this figure assumes in the different cycles and genres. In addition, the discussion aims to highlight innovative or isolated narrative elements, exploring the way in which the White Stag, as an autonomous entity and free from a precise context, is interpreted, transformed and adapted according to the cultural and literary contexts in which it is inserted, as well as the role that fairy tale elements have in creating changing and plurivocal meanings in the cultural landscape of the Middle Ages. The aim of the work is to order, according to a thematic criterion, the various texts of the medieval tradition, within which the figure of the White Stag appears, distinguishing them according to the characteristic and predominant function of the animal. In conclusion, this work aims to trace a thematic path that allows to systematically explore the multiple faces of the figure of the White Stag in the medieval tradition.Through the analysis of its functions and its different interpretations in the selected texts, we will try to offer an in-depth reading of this enigmatic symbol, revealing how, in its adaptation to the various literary contexts, it has acquired changing and complex meanings. The ultimate goal is to contribute to a broader understanding of medieval narrative dynamics, highlighting the importance and versatility of this legendary figure in the literary landscape of the time.
La figura del Cervo Bianco emerge nel panorama delle leggende medievali come un elemento enigmatico e sfuggente. Non si colloca all’interno di una leggenda unitaria e consolidata, la cui tradizione può essere definita in modo chiaro e lineare, ma si tratta piuttosto di un elemento leggendario autonomo, che si presta ad essere associato a varie immagini, altrettanto indipendenti, per dare vita a narrazioni complete, in base alla creatività e alle intenzioni di chi scrive. Non esiste, quindi, una leggenda originaria e universale, con uno svolgimento degli eventi fisso, all’interno di un contesto definito e con personaggi sempre uguali a se stessi, ma un ampio repertorio di elementi che si combinano tra loro nel continuo evolversi e trasformarsi di numerose narrazioni che si intersecano nel corso del tempo. Partendo da questo presupposto, il presente lavoro si propone di indagare in quali testi della tradizione medievale ricorra uno specifico schema narrativo in cui il Cervo Bianco, o una cerva, giochi un ruolo centrale, analizzando la funzione che questa figura assume nei diversi cicli e generi. Inoltre, la trattazione si propone di mettere in evidenza gli elementi narrativi innovativi o isolati, esplorando la maniera in cui il Cervo Bianco, come entità autonoma e svincolata da un contesto ben preciso, viene interpretato, trasformato e adattato a seconda dei contesti culturali e letterari in cui viene inserito, nonché il ruolo che gli elementi favolistici hanno nel creare significati mutevoli e plurivoci nel panorama culturale del Medioevo. L’obiettivo del lavoro è quello di ordinare, secondo un criterio tematico, i vari testi della tradizione medievale, all’interno dei quali compare la figura del Cervo Bianco, distinguendoli in base alla caratteristica e alla funzione predominante dell’animale. In conclusione, questo lavoro mira a tracciare un percorso tematico che consenta di esplorare in maniera sistematica i molteplici volti della figura del Cervo Bianco nella tradizione medievale. Attraverso l'analisi delle sue funzioni e delle sue diverse interpretazioni nei testi selezionati, si cercherà di offrire una lettura approfondita di questo simbolo enigmatico, rivelando come, nel suo adattarsi ai vari contesti letterari, esso abbia acquisito significati mutevoli e complessi. L'obiettivo ultimo è quello di contribuire a una comprensione più ampia delle dinamiche narrative medievali, mettendo in luce l'importanza e la versatilità di questa figura leggendaria nel panorama letterario dell'epoca.
Il Cervo Bianco. Schemi narrativi ricorrenti all'interno di una leggenda "che non esiste e non è mai esistita".
CARRINO, MARIA ELENA
2023/2024
Abstract
La figura del Cervo Bianco emerge nel panorama delle leggende medievali come un elemento enigmatico e sfuggente. Non si colloca all’interno di una leggenda unitaria e consolidata, la cui tradizione può essere definita in modo chiaro e lineare, ma si tratta piuttosto di un elemento leggendario autonomo, che si presta ad essere associato a varie immagini, altrettanto indipendenti, per dare vita a narrazioni complete, in base alla creatività e alle intenzioni di chi scrive. Non esiste, quindi, una leggenda originaria e universale, con uno svolgimento degli eventi fisso, all’interno di un contesto definito e con personaggi sempre uguali a se stessi, ma un ampio repertorio di elementi che si combinano tra loro nel continuo evolversi e trasformarsi di numerose narrazioni che si intersecano nel corso del tempo. Partendo da questo presupposto, il presente lavoro si propone di indagare in quali testi della tradizione medievale ricorra uno specifico schema narrativo in cui il Cervo Bianco, o una cerva, giochi un ruolo centrale, analizzando la funzione che questa figura assume nei diversi cicli e generi. Inoltre, la trattazione si propone di mettere in evidenza gli elementi narrativi innovativi o isolati, esplorando la maniera in cui il Cervo Bianco, come entità autonoma e svincolata da un contesto ben preciso, viene interpretato, trasformato e adattato a seconda dei contesti culturali e letterari in cui viene inserito, nonché il ruolo che gli elementi favolistici hanno nel creare significati mutevoli e plurivoci nel panorama culturale del Medioevo. L’obiettivo del lavoro è quello di ordinare, secondo un criterio tematico, i vari testi della tradizione medievale, all’interno dei quali compare la figura del Cervo Bianco, distinguendoli in base alla caratteristica e alla funzione predominante dell’animale. In conclusione, questo lavoro mira a tracciare un percorso tematico che consenta di esplorare in maniera sistematica i molteplici volti della figura del Cervo Bianco nella tradizione medievale. Attraverso l'analisi delle sue funzioni e delle sue diverse interpretazioni nei testi selezionati, si cercherà di offrire una lettura approfondita di questo simbolo enigmatico, rivelando come, nel suo adattarsi ai vari contesti letterari, esso abbia acquisito significati mutevoli e complessi. L'obiettivo ultimo è quello di contribuire a una comprensione più ampia delle dinamiche narrative medievali, mettendo in luce l'importanza e la versatilità di questa figura leggendaria nel panorama letterario dell'epoca.File | Dimensione | Formato | |
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