This thesis explores the role of the historical memory of the Italian Resistance in the construction of national identity, with a particular focus on the contribution of the community of Chiusa di Pesio and its museum "I Sentieri della memoria," which centers on the Banda Partigiana Val Pesio. Chiusa di Pesio plays a central role in this narrative. The museum "I Sentieri della memoria," inaugurated in 2003, is not only a place of historical preservation but also a fundamental point of reference for the local community and anyone who wishes to delve deeper into the history of the Resistance in Val Pesio. The museum tells the stories of the partisans and their battles, giving voice to the courage of those who fought for freedom against the Nazi-fascist regime. Here, the story of the Banda Partigiana takes on particular significance: under the command of Captain Piero Cosa, this group was one of the first to benefit from supply drops from the Allies, thanks to its reliability and its ability to withstand enemy attacks due to the valley's geographical position. Another symbol of this memory is the Sacrario Partigiano of Certosa di Pesio, which, thanks to the collaboration between the Municipality of Chiusa di Pesio and the Partisan Association "Ignazio Vian" of Cuneo, stands as a tangible tribute to the 45 fallen partisans. This monument is not only a place of memory but also a living space, hosting annual ceremonies and commemorations to keep alive the memory of the partisans' sacrifice. The history of the Sacrario, originally a small partisan cemetery at Pian delle Gorre and later moved near the Certosa di Pesio, testifies to the local community's commitment to preserving the memory of those events that marked the country's liberation. The celebrations of April 25th in Chiusa di Pesio and throughout Italy are not only moments of historical reflection but true acts of resistance against the attempts at historical revisionism promoted by some contemporary political forces. The concept of "continuity of the State," expressed by Ciampi, is central to understanding the link between the past and the present, recognizing in the partisan resistance the moral and political foundation of the new Italian Republic. The Sacrario Partigiano of Certosa di Pesio embodies this bond, maintained and enhanced thanks to the efforts of local and national institutions, as a living testimony of the values for which the partisans fought and died. In an era like 2024, where the risk of historical revisionism and distortion of the memory of the Resistance is still present, the presence of small museums like the one in Chiusa di Pesio is essential. These places not only preserve our history but also serve as active outposts against the manipulation of collective memory and represent a constant reminder of the values of freedom, justice and democracy for which so many sacrificed their lives. As the inscription on the monument of the Sacrario reads: "Hatred killed us, love makes us live again. To God, peace; to the mountains, a caress – a song – a flower. We ask of you worthy deeds, so that the dream in which we died may live in your lives." These words stand as a reminder and a desire that the sacrifice of the partisans continues to live not only in memory but also in the everyday actions of anyone who believes in the values of freedom and democracy.

Questa tesi esplora il ruolo della memoria storica della Resistenza italiana nella costruzione dell'identità nazionale, con un focus particolare sul contributo della comunità di Chiusa di Pesio, il suo Museo "I Sentieri della memoria" che si concentra sulla Banda Partigiana Val Pesio. Chiusa di Pesio ha un ruolo centrale in questa narrazione. Il Museo "I Sentieri della memoria", inaugurato nel 2003, non è solo un luogo di conservazione storica, ma un punto di riferimento fondamentale per la comunità locale e per chiunque voglia approfondire la storia della Resistenza in Val Pesio. Il Museo racconta le storie dei partigiani e delle loro battaglie, dando voce al coraggio di coloro che hanno combattuto per la libertà contro il regime nazifascista. Qui, la storia della Banda Partigiana assume particolare rilievo: sotto la guida del Capitano Piero Cosa, questa formazione fu una delle prime a beneficiare di avio-lanci di rifornimenti da parte degli alleati, grazie alla sua affidabilità e alla sua capacità di resistere agli attacchi nemici grazie alla posizione geografica della valle. Un altro simbolo di questa memoria è il Sacrario Partigiano di Certosa di Pesio, che, grazie alla collaborazione tra il Comune di Chiusa di Pesio e l’Associazione Partigiana “Ignazio Vian” di Cuneo, rappresenta un tributo tangibile ai 45 partigiani caduti. Questo monumento non è solo un luogo di memoria, ma anche uno spazio vivo, che annualmente accoglie cerimonie e commemorazioni per mantenere vivo il ricordo del sacrificio dei partigiani. La storia del Sacrario, nato come piccolo cimitero partigiano sul Pian delle Gorre e poi spostato vicino alla Certosa di Pesio, testimonia l'impegno della comunità locale nel preservare il ricordo di quegli eventi che segnarono la liberazione del paese. Le celebrazioni del 25 aprile a Chiusa di Pesio e in tutta Italia non sono soltanto momenti di riflessione storica, ma veri e propri atti di resistenza contro il tentativo di revisionismo storico promosso da alcune forze politiche contemporanee. Il concetto di "continuità dello Stato", espresso da Ciampi, è centrale nella comprensione del legame tra il passato e il presente, riconoscendo nella resistenza partigiana il fondamento morale e politico della nuova Italia repubblicana. Il Sacrario Partigiano di Certosa di Pesio rappresenta questo legame, mantenuto e valorizzato grazie agli sforzi delle istituzioni locali e nazionali, come testimonianza vivente dei valori per i quali i partigiani combatterono e morirono. In un'epoca come quella del 2024, in cui il rischio di revisionismo storico e di distorsione della memoria della Resistenza è ancora presente, la presenza di piccoli musei come quello di Chiusa di Pesio è essenziale. Questi luoghi non solo custodiscono la nostra storia, ma fungono da presidi attivi contro la manipolazione della memoria collettiva e rappresentano un costante richiamo ai valori di libertà, giustizia e democrazia per i quali tanti hanno sacrificato la propria vita. Come recita l'iscrizione sul monumento del Sacrario: "Odio ci uccise, ci fa rivivere amore. A Dio pace, ai monti una carezza – un canto – un fiore. A voi opere degne chiediamo, affinché il sogno nel quale morimmo viva nella nostra vita." Queste parole rappresentano il monito e il desiderio che il sacrificio dei partigiani continui a vivere non solo nella memoria, ma nelle azioni quotidiane di chiunque creda nei valori di libertà e democrazia.

“Storia e Memoria della Resistenza in Val Pesio: Dalla Lotta Partigiana al Museo “I sentieri della Memoria”

AVAGNINA, ANDREA
2023/2024

Abstract

Questa tesi esplora il ruolo della memoria storica della Resistenza italiana nella costruzione dell'identità nazionale, con un focus particolare sul contributo della comunità di Chiusa di Pesio, il suo Museo "I Sentieri della memoria" che si concentra sulla Banda Partigiana Val Pesio. Chiusa di Pesio ha un ruolo centrale in questa narrazione. Il Museo "I Sentieri della memoria", inaugurato nel 2003, non è solo un luogo di conservazione storica, ma un punto di riferimento fondamentale per la comunità locale e per chiunque voglia approfondire la storia della Resistenza in Val Pesio. Il Museo racconta le storie dei partigiani e delle loro battaglie, dando voce al coraggio di coloro che hanno combattuto per la libertà contro il regime nazifascista. Qui, la storia della Banda Partigiana assume particolare rilievo: sotto la guida del Capitano Piero Cosa, questa formazione fu una delle prime a beneficiare di avio-lanci di rifornimenti da parte degli alleati, grazie alla sua affidabilità e alla sua capacità di resistere agli attacchi nemici grazie alla posizione geografica della valle. Un altro simbolo di questa memoria è il Sacrario Partigiano di Certosa di Pesio, che, grazie alla collaborazione tra il Comune di Chiusa di Pesio e l’Associazione Partigiana “Ignazio Vian” di Cuneo, rappresenta un tributo tangibile ai 45 partigiani caduti. Questo monumento non è solo un luogo di memoria, ma anche uno spazio vivo, che annualmente accoglie cerimonie e commemorazioni per mantenere vivo il ricordo del sacrificio dei partigiani. La storia del Sacrario, nato come piccolo cimitero partigiano sul Pian delle Gorre e poi spostato vicino alla Certosa di Pesio, testimonia l'impegno della comunità locale nel preservare il ricordo di quegli eventi che segnarono la liberazione del paese. Le celebrazioni del 25 aprile a Chiusa di Pesio e in tutta Italia non sono soltanto momenti di riflessione storica, ma veri e propri atti di resistenza contro il tentativo di revisionismo storico promosso da alcune forze politiche contemporanee. Il concetto di "continuità dello Stato", espresso da Ciampi, è centrale nella comprensione del legame tra il passato e il presente, riconoscendo nella resistenza partigiana il fondamento morale e politico della nuova Italia repubblicana. Il Sacrario Partigiano di Certosa di Pesio rappresenta questo legame, mantenuto e valorizzato grazie agli sforzi delle istituzioni locali e nazionali, come testimonianza vivente dei valori per i quali i partigiani combatterono e morirono. In un'epoca come quella del 2024, in cui il rischio di revisionismo storico e di distorsione della memoria della Resistenza è ancora presente, la presenza di piccoli musei come quello di Chiusa di Pesio è essenziale. Questi luoghi non solo custodiscono la nostra storia, ma fungono da presidi attivi contro la manipolazione della memoria collettiva e rappresentano un costante richiamo ai valori di libertà, giustizia e democrazia per i quali tanti hanno sacrificato la propria vita. Come recita l'iscrizione sul monumento del Sacrario: "Odio ci uccise, ci fa rivivere amore. A Dio pace, ai monti una carezza – un canto – un fiore. A voi opere degne chiediamo, affinché il sogno nel quale morimmo viva nella nostra vita." Queste parole rappresentano il monito e il desiderio che il sacrificio dei partigiani continui a vivere non solo nella memoria, ma nelle azioni quotidiane di chiunque creda nei valori di libertà e democrazia.
"History and Memory of the Resistance in Val Pesio: From the Partisan Struggle to the Museum 'The Paths of Memory'"
This thesis explores the role of the historical memory of the Italian Resistance in the construction of national identity, with a particular focus on the contribution of the community of Chiusa di Pesio and its museum "I Sentieri della memoria," which centers on the Banda Partigiana Val Pesio. Chiusa di Pesio plays a central role in this narrative. The museum "I Sentieri della memoria," inaugurated in 2003, is not only a place of historical preservation but also a fundamental point of reference for the local community and anyone who wishes to delve deeper into the history of the Resistance in Val Pesio. The museum tells the stories of the partisans and their battles, giving voice to the courage of those who fought for freedom against the Nazi-fascist regime. Here, the story of the Banda Partigiana takes on particular significance: under the command of Captain Piero Cosa, this group was one of the first to benefit from supply drops from the Allies, thanks to its reliability and its ability to withstand enemy attacks due to the valley's geographical position. Another symbol of this memory is the Sacrario Partigiano of Certosa di Pesio, which, thanks to the collaboration between the Municipality of Chiusa di Pesio and the Partisan Association "Ignazio Vian" of Cuneo, stands as a tangible tribute to the 45 fallen partisans. This monument is not only a place of memory but also a living space, hosting annual ceremonies and commemorations to keep alive the memory of the partisans' sacrifice. The history of the Sacrario, originally a small partisan cemetery at Pian delle Gorre and later moved near the Certosa di Pesio, testifies to the local community's commitment to preserving the memory of those events that marked the country's liberation. The celebrations of April 25th in Chiusa di Pesio and throughout Italy are not only moments of historical reflection but true acts of resistance against the attempts at historical revisionism promoted by some contemporary political forces. The concept of "continuity of the State," expressed by Ciampi, is central to understanding the link between the past and the present, recognizing in the partisan resistance the moral and political foundation of the new Italian Republic. The Sacrario Partigiano of Certosa di Pesio embodies this bond, maintained and enhanced thanks to the efforts of local and national institutions, as a living testimony of the values for which the partisans fought and died. In an era like 2024, where the risk of historical revisionism and distortion of the memory of the Resistance is still present, the presence of small museums like the one in Chiusa di Pesio is essential. These places not only preserve our history but also serve as active outposts against the manipulation of collective memory and represent a constant reminder of the values of freedom, justice and democracy for which so many sacrificed their lives. As the inscription on the monument of the Sacrario reads: "Hatred killed us, love makes us live again. To God, peace; to the mountains, a caress – a song – a flower. We ask of you worthy deeds, so that the dream in which we died may live in your lives." These words stand as a reminder and a desire that the sacrifice of the partisans continues to live not only in memory but also in the everyday actions of anyone who believes in the values of freedom and democracy.
Autorizzo consultazione esterna dell'elaborato
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Storia e Memoria della Resistenza in Val Pesio.pdf

non disponibili

Descrizione: Documento in pdf della Tesi
Dimensione 933.98 kB
Formato Adobe PDF
933.98 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/6858