Il cambiamento climatico è riconosciuto come una delle principale minacce alla biodiversità dei nostri tempi e studiare come ciascuna specie reagisca all’aumento delle temperature, dunque, risulta di primaria importanza. Obiettivi di questo studio sono stati: (I) descrivere la nicchia termica della civetta nana, tramite i dati ottenuti da termometri posizionati presso i siti di nidificazione, (II) creare un modello in grado di estrarre le temperature per tutte le cavità già conosciute, (III) individuare, tramite il modello, le variabili che condizionano la nidificazione della specie. Durante i due anni di studio sono stati trovati 398 alberi con cavità idonee alla nidificazione della civetta nana e sono stati posizionati 52 sensori in transetti altitudinali e presso i nidi. I dati ottenuti sono stati utilizzati per studiare la relazione tra presenza/assenza della specie e dei nidi e la temperatura. In primo luogo, è stata effettuata un'analisi delle temperature che ha evidenziato un aumento della temperature tra il 2021 e il 2022. Lo studio della relazione tra presenza/assenza della specie e la temperatura invece ha restituito una correlazione negativa: i dati di presenza/assenza, tuttavia, non consideravano l'anno di presenza e non è stato dunque possibile verificare se la specie abbia effettuato uno switch altitudinale in risposta all'aumento delle temperature. Utilizzando dati satellitari delle temperature è stato inoltre possibile creare un modello in grado di estrarre le temperature al suolo per tutte le cavità idonee note. Tali dati di temperatura, assieme ad altre variabili, quali quota, pendenza ed esposizione, sono stati valutati in relazione alla presenza/assenza di nidi sul totale delle cavità idonee trovate. In questo caso, la presenza/assenza di nidi è stata caratterizzata in base all’anno di occupazione (14 nidi nel 2021, 13 nel 2022): ciò ha permesso di confrontare le due stagioni riproduttive ed evidenziare eventuali differenze. Nel 2021 è emersa una debole correlazione con la pendenza, mentre nel 2022 con la temperatura media di giugno. La contraddittorietà dei risultati suggerisce la necessità per futuri studi di incrementare il numero di nidi per anno. Non è emersa inoltre differenza significativa della quota dei nidi tra il 2021 e il 2022. Apparentemente, dunque, la specie non sembra stata influenzata dall’aumento delle temperature. Tuttavia, variabili non considerate, come l’habitat, possono aver influenzato i risultati: lo studio del successo riproduttivo in relazione all’aumento delle temperature potrà in futuri studi chiarire il reale impatto del cambiamento climatico sulla conservazione della specie.
La nicchia termica della civetta nana (Glaucidium passerinum) sulle Alpi valdostane.
MARCOZ, GUIDO
2021/2022
Abstract
Il cambiamento climatico è riconosciuto come una delle principale minacce alla biodiversità dei nostri tempi e studiare come ciascuna specie reagisca all’aumento delle temperature, dunque, risulta di primaria importanza. Obiettivi di questo studio sono stati: (I) descrivere la nicchia termica della civetta nana, tramite i dati ottenuti da termometri posizionati presso i siti di nidificazione, (II) creare un modello in grado di estrarre le temperature per tutte le cavità già conosciute, (III) individuare, tramite il modello, le variabili che condizionano la nidificazione della specie. Durante i due anni di studio sono stati trovati 398 alberi con cavità idonee alla nidificazione della civetta nana e sono stati posizionati 52 sensori in transetti altitudinali e presso i nidi. I dati ottenuti sono stati utilizzati per studiare la relazione tra presenza/assenza della specie e dei nidi e la temperatura. In primo luogo, è stata effettuata un'analisi delle temperature che ha evidenziato un aumento della temperature tra il 2021 e il 2022. Lo studio della relazione tra presenza/assenza della specie e la temperatura invece ha restituito una correlazione negativa: i dati di presenza/assenza, tuttavia, non consideravano l'anno di presenza e non è stato dunque possibile verificare se la specie abbia effettuato uno switch altitudinale in risposta all'aumento delle temperature. Utilizzando dati satellitari delle temperature è stato inoltre possibile creare un modello in grado di estrarre le temperature al suolo per tutte le cavità idonee note. Tali dati di temperatura, assieme ad altre variabili, quali quota, pendenza ed esposizione, sono stati valutati in relazione alla presenza/assenza di nidi sul totale delle cavità idonee trovate. In questo caso, la presenza/assenza di nidi è stata caratterizzata in base all’anno di occupazione (14 nidi nel 2021, 13 nel 2022): ciò ha permesso di confrontare le due stagioni riproduttive ed evidenziare eventuali differenze. Nel 2021 è emersa una debole correlazione con la pendenza, mentre nel 2022 con la temperatura media di giugno. La contraddittorietà dei risultati suggerisce la necessità per futuri studi di incrementare il numero di nidi per anno. Non è emersa inoltre differenza significativa della quota dei nidi tra il 2021 e il 2022. Apparentemente, dunque, la specie non sembra stata influenzata dall’aumento delle temperature. Tuttavia, variabili non considerate, come l’habitat, possono aver influenzato i risultati: lo studio del successo riproduttivo in relazione all’aumento delle temperature potrà in futuri studi chiarire il reale impatto del cambiamento climatico sulla conservazione della specie.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/68570