Molto spesso le ONG si ritrovano al centro di dibattiti che coinvolgono attori di diversa natura, come ad esempio studiosi, economisti, politici, solo per citarne alcuni. A partire da circa 30 anni fa, le critiche si sono fatte più aspre arrivando addirittura a chiedersi se gli aiuti all’estero fossero davvero utili, se fossero semplicemente uno strumento nelle mani dei Paesi ricchi per soggiogare di nuovo quelli poveri, e nel caso quali pratiche fossero maggiormente efficaci per erogare un aiuto efficiente. Il mio lavoro, partendo da questi dubbi e le relative critiche, si incentra sulle ONG facenti parte del Consorzio delle ONG Piemontesi e, più nello specifico, sulle pratiche di aiuto da loro utilizzate quando erogano aiuti all’estero. L’obiettivo è quello di indagare le suddette pratiche in modo tale da affrontare un tema così dibattuto come quello degli aiuti in maniera critica e costruttiva, basandomi sulla revisione della letteratura da cui tutto il lavoro parte. Il presente studio si è avvalso di metodi qualitativi di ricerca: sono state realizzate delle interviste semi-strutturate su un campione ridotto di ONG, scelte tramite dei criteri di esclusione. Le risposte degli intervistati concorreranno a delineare un quadro delle varie pratiche utilizzate dalle ONG del campione; successivamente si andrà a comparare le stesse con quelle che il grosso della letteratura individua come “buone pratiche”, ricavate attraverso le varie critiche mosse da diversi studiosi e delineate nei primi capitoli.

Tutte le pratiche sono efficienti? Il caso delle ONG piemontesi

CHINELLATO, SILVIA
2020/2021

Abstract

Molto spesso le ONG si ritrovano al centro di dibattiti che coinvolgono attori di diversa natura, come ad esempio studiosi, economisti, politici, solo per citarne alcuni. A partire da circa 30 anni fa, le critiche si sono fatte più aspre arrivando addirittura a chiedersi se gli aiuti all’estero fossero davvero utili, se fossero semplicemente uno strumento nelle mani dei Paesi ricchi per soggiogare di nuovo quelli poveri, e nel caso quali pratiche fossero maggiormente efficaci per erogare un aiuto efficiente. Il mio lavoro, partendo da questi dubbi e le relative critiche, si incentra sulle ONG facenti parte del Consorzio delle ONG Piemontesi e, più nello specifico, sulle pratiche di aiuto da loro utilizzate quando erogano aiuti all’estero. L’obiettivo è quello di indagare le suddette pratiche in modo tale da affrontare un tema così dibattuto come quello degli aiuti in maniera critica e costruttiva, basandomi sulla revisione della letteratura da cui tutto il lavoro parte. Il presente studio si è avvalso di metodi qualitativi di ricerca: sono state realizzate delle interviste semi-strutturate su un campione ridotto di ONG, scelte tramite dei criteri di esclusione. Le risposte degli intervistati concorreranno a delineare un quadro delle varie pratiche utilizzate dalle ONG del campione; successivamente si andrà a comparare le stesse con quelle che il grosso della letteratura individua come “buone pratiche”, ricavate attraverso le varie critiche mosse da diversi studiosi e delineate nei primi capitoli.
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