The dissertation explores the theme of conversational agents focusing on their potential for museums. Then, the observations made will be put into practice in an original project. Today, conversational agents are widely spread but most of their potential remains unknown to most people or underestimated. In particular, their deployment by Italian museums is limited. Museums can benefit from the potential of conversational agents only on condition that details about works of art are conveyed through a communication which is self-conscious about the tool at use, and which takes into account what it means to simulate a satisfying conversation. Storytelling is the technique that could lead museum communication through conversational agents to accomplish engagement and memorization, and that’s because human beings tend to construct meaning using narratives. The awareness of the state of the art, Conversational Design principles and storytelling converge in the making of an original prototype of a conversational agent for the Alessi Museum. The prototype is implemented following a UX design process made of five steps (empathize, define, ideate, prototype, test) and discussed step by step. Every designing step is tied to the results of the user research in order to achieve the ultimate goal of “bringing the Alessi Museum to the people” through the tales of the Alessi objects. ​

L'elaborato esplora il tema degli agenti conversazionali con particolare focus sulle loro potenzialità in ambito museale, per poi concretizzare le riflessioni compiute in un progetto originale. Oggi, gli agenti conversazionali hanno una diffusione molto ampia ma, ciononostante, gran parte del loro potenziale è ai più sconosciuta o sottovalutata. In particolare, la loro adozione da parte dei musei italiani è molto limitata. Le potenzialità degli agenti conversazionali per i musei possono essere sfruttate a pieno solo a condizione che le informazioni relative alle opere siano veicolate attraverso una comunicazione consapevole dello strumento che si sta utilizzando, tenendo conto di cosa significhi simulare una conversazione soddisfacente. La tecnica che più porterebbe la comunicazione museale tramite agenti conversazionali a realizzare coinvolgimento e memorizzazione è lo storytelling: questo perché come esseri umani siamo portati a costruire il significato tramite narrative. La consapevolezza dello stato dell'arte, i principi di Conversational Design e la pratica dello storytelling convergono nella creazione di un prototipo originale di agente conversazionale per il Museo Alessi. Il prototipo è realizzato seguendo un processo di UX Design composto di cinque fasi (empatizzare, definire, ideare, prototipare, testare) e illustrato passo per passo. Ogni step di progettazione è subordinato ai risultati della user research e all'immedesimazione nell'utente, col fine ultimo di "portare il museo dalle persone" attraverso il racconto delle storie degli oggetti. ​

Agenti conversazionali e musei: stato dell'arte e realizzazione di un prototipo di chatbot per il Museo Alessi

DI GREGORIO, CLAUDIA
2020/2021

Abstract

L'elaborato esplora il tema degli agenti conversazionali con particolare focus sulle loro potenzialità in ambito museale, per poi concretizzare le riflessioni compiute in un progetto originale. Oggi, gli agenti conversazionali hanno una diffusione molto ampia ma, ciononostante, gran parte del loro potenziale è ai più sconosciuta o sottovalutata. In particolare, la loro adozione da parte dei musei italiani è molto limitata. Le potenzialità degli agenti conversazionali per i musei possono essere sfruttate a pieno solo a condizione che le informazioni relative alle opere siano veicolate attraverso una comunicazione consapevole dello strumento che si sta utilizzando, tenendo conto di cosa significhi simulare una conversazione soddisfacente. La tecnica che più porterebbe la comunicazione museale tramite agenti conversazionali a realizzare coinvolgimento e memorizzazione è lo storytelling: questo perché come esseri umani siamo portati a costruire il significato tramite narrative. La consapevolezza dello stato dell'arte, i principi di Conversational Design e la pratica dello storytelling convergono nella creazione di un prototipo originale di agente conversazionale per il Museo Alessi. Il prototipo è realizzato seguendo un processo di UX Design composto di cinque fasi (empatizzare, definire, ideare, prototipare, testare) e illustrato passo per passo. Ogni step di progettazione è subordinato ai risultati della user research e all'immedesimazione nell'utente, col fine ultimo di "portare il museo dalle persone" attraverso il racconto delle storie degli oggetti. ​
ITA
The dissertation explores the theme of conversational agents focusing on their potential for museums. Then, the observations made will be put into practice in an original project. Today, conversational agents are widely spread but most of their potential remains unknown to most people or underestimated. In particular, their deployment by Italian museums is limited. Museums can benefit from the potential of conversational agents only on condition that details about works of art are conveyed through a communication which is self-conscious about the tool at use, and which takes into account what it means to simulate a satisfying conversation. Storytelling is the technique that could lead museum communication through conversational agents to accomplish engagement and memorization, and that’s because human beings tend to construct meaning using narratives. The awareness of the state of the art, Conversational Design principles and storytelling converge in the making of an original prototype of a conversational agent for the Alessi Museum. The prototype is implemented following a UX design process made of five steps (empathize, define, ideate, prototype, test) and discussed step by step. Every designing step is tied to the results of the user research in order to achieve the ultimate goal of “bringing the Alessi Museum to the people” through the tales of the Alessi objects. ​
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