In recent years, archeology no longer makes use only of classic methods for dating and in general for the study of archaeological finds. It is not uncommon that archeology turns also to other disciplines to reach more completely the goal of the work, and to reach it in a more complete way. It is not uncommon to see experts in different subjects and apparently disconnected from archeology working on in archeological site, such as geologists, biologists and in particular, chemists. In this thesis work, the focus is on the last field said, the chemical’s one, in fact, analyzes were carried out on archeological finds and soil samples taken in the archaeological site of Orgères which is located near La Thuile, in Valle d'Aosta (AO, Italy). The analyzes were carried out using three peculiar analytical techniques such as ICP-OES, LIBS and CHN analyzer. In the case of the first analysis mentioned, it is necessary to first bring the sample of interest into solution, before carrying out the analysis, since the instrument works only with solutions. To do this, a microwave digestion system was used, treating the samples with nitric acid according to the appropriate methodology provided by the literature. The results obtained allow the operator to provide an interpretation of the composition of the sample under examination. In this way, it is possible, in the case of the archeological finds, (mortars and melting slags) to better understand which era they belonged to, or whether they were made with materials originating from the place where the site stands. In the case of soils, it is possible to understand from the comparison on several samples, which date back to the same period and which instead show a completely incompatible composition in comparison with other samples. Furthermore, it is possible to give an interpretation of what the use of a particular point of the site (from where the sample was extracted) could be. The interpretations made of the chemical data obtained are obviously not to be considered absolute truths, instead they must be compared with the interpretations and data obtained by archaeologists and experts in other fields. From the discussion of several in different fields, who have carried out other types of analysis, it is possible to have a more precise idea of the dating and activities that were carried out in the archaeological site of interest.
L’archeologia nel corso degli ultimi anni non si avvale più solamente dei classici metodi per la datazione ed in generale lo studio di reperti archeologici, infatti, non è raro che essa si rivolga anche ad altre discipline per raggiungere in modo più completo ed anche sicuro l’obbiettivo del lavoro. Infatti, non è raro che in un sito siano presenti anche esperti in materie diverse ed all’apparenza scollegate dall’archeologia, come ad esempio geologi, biologi ed in particolare, chimici. In questo lavoro di tesi si fa proprio riferimento a questo ultimo caso, infatti, sono state eseguite analisi su reperti e campioni di terreno prelevati nel sito archeologico di Orgères che si trova nelle vicinanze di La Thuile, in Valle d’Aosta (AO, Italia). Le analisi sono state effettuate mediante tre tecniche analitiche particolari: ICP-OES, LIBS ed analizzatore CHN. Nel caso della prima analisi citata è opportuno per prima cosa portare in soluzione il campione di interesse prima di svolgere l’analisi, questo poiché lo strumento lavora con soluzioni. Per fare questo, è stato utilizzato un forno a microonde per digestione, trattando con acido nitrico i campioni secondo la metodologia opportuna fornita dalla letteratura. I risultati ottenuti permettono di fornire un’interpretazione su quale fosse la composizione del campione in esame. In questo modo, è possibile, nel caso dei reperti, (malte e scorie di fusione) comprendere meglio a quale epoca dovessero appartenere, oppure se siano stati costruiti con materiali originari del luogo in cui sorge il sito. Nel caso dei terreni, è possibile comprendere dal confronto su più campioni, quali risalgono allo stesso periodo e quali invece mostrano una composizione completamente non compatibile. Inoltre, è possibile dare un’interpretazione su quello che potesse essere l’impiego di un determinato punto del sito (da dove è stato estratto il campione). Le interpretazioni che si fanno dei dati chimici ottenuti non sono ovviamente da ritenersi verità assoluta, ma si devono confrontare con le interpretazioni e i dati ottenuti dagli archeologi e dagli esperti in altri campi. Dal confronto di più esperti del settore che hanno compiuto altri tipi di analisi è possibile avere un’idea più precisa riguardo alla datazione e alle attività che venivano svolte nel sito archeologico di interesse.
Analisi multi-elementare di reperti archeologici provenienti dal sito di Orgères (La Thuile AO)
CHIODO, STEFANO
2020/2021
Abstract
L’archeologia nel corso degli ultimi anni non si avvale più solamente dei classici metodi per la datazione ed in generale lo studio di reperti archeologici, infatti, non è raro che essa si rivolga anche ad altre discipline per raggiungere in modo più completo ed anche sicuro l’obbiettivo del lavoro. Infatti, non è raro che in un sito siano presenti anche esperti in materie diverse ed all’apparenza scollegate dall’archeologia, come ad esempio geologi, biologi ed in particolare, chimici. In questo lavoro di tesi si fa proprio riferimento a questo ultimo caso, infatti, sono state eseguite analisi su reperti e campioni di terreno prelevati nel sito archeologico di Orgères che si trova nelle vicinanze di La Thuile, in Valle d’Aosta (AO, Italia). Le analisi sono state effettuate mediante tre tecniche analitiche particolari: ICP-OES, LIBS ed analizzatore CHN. Nel caso della prima analisi citata è opportuno per prima cosa portare in soluzione il campione di interesse prima di svolgere l’analisi, questo poiché lo strumento lavora con soluzioni. Per fare questo, è stato utilizzato un forno a microonde per digestione, trattando con acido nitrico i campioni secondo la metodologia opportuna fornita dalla letteratura. I risultati ottenuti permettono di fornire un’interpretazione su quale fosse la composizione del campione in esame. In questo modo, è possibile, nel caso dei reperti, (malte e scorie di fusione) comprendere meglio a quale epoca dovessero appartenere, oppure se siano stati costruiti con materiali originari del luogo in cui sorge il sito. Nel caso dei terreni, è possibile comprendere dal confronto su più campioni, quali risalgono allo stesso periodo e quali invece mostrano una composizione completamente non compatibile. Inoltre, è possibile dare un’interpretazione su quello che potesse essere l’impiego di un determinato punto del sito (da dove è stato estratto il campione). Le interpretazioni che si fanno dei dati chimici ottenuti non sono ovviamente da ritenersi verità assoluta, ma si devono confrontare con le interpretazioni e i dati ottenuti dagli archeologi e dagli esperti in altri campi. Dal confronto di più esperti del settore che hanno compiuto altri tipi di analisi è possibile avere un’idea più precisa riguardo alla datazione e alle attività che venivano svolte nel sito archeologico di interesse.File | Dimensione | Formato | |
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