Obiettivo della tesi è capire come è stato affrontato il tema della disabilità durante l’emergenza pandemica da Covid-19, analizzando inizialmente le problematiche riscontrate dal servizio sanitario e sociale durante il periodo più critico. Analizzate le difficoltà vissute, viene posta l’attenzione sul confronto di modelli regionali e delle specifiche modalità utilizzate dagli stessi per contrastare la pandemia e per rispondere ai bisogni delle persone. Vagliati tutti questi aspetti emersi durante l’emergenza sanitaria, la tesi analizza nel dettaglio le difficoltà vissute dalle persone con disabilità/non autosufficienti nell’ambito sociale e sanitario e all’interno di contesti quali quello lavorativo e scolastico. Nello specifico svolta una valutazione, sulla base delle diverse tipologie di disabilità, motorie, sensoriali, intellettive e psichiatriche, delle esigenze, bisogni e difficoltà emerse e le relative risposte attuate ma, soprattutto, mancanti. Da questa valutazione la tesi ha, infine, posto l’attenzione su cosa poter fare d’ora in poi per cercare di affrontare il dopo pandemia in condizione di equità, di inclusione e empowerment delle persone con disabilità all’interno della società. Vengono poste domande su come poter modificare il sistema di welfare per adattarlo finalmente alle reali esigenze delle persone, soprattutto di quelle più fragili. Viene, così, enfatizzato il cambiamento della gestione sanitaria e sociale favorendone una maggior inclusione attraverso un modello territoriale e comunitario per poter “gestire” le varie situazioni con la partecipazione delle persone nel proprio ambiente di vita e di tutti i professionisti coinvolti per creare una valida e solida équipe territoriale. Questi cambiamenti vengono analizzati anche in ottica dei provvedimenti nazionali adottati nei confronti della disabilità per affrontare la situazione di ripresa del covid, tra cui i diversi decreti e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ha posto le basi per una maggior considerazione dei professionisti assistenti sociali e per un investimento maggiore sulle attività attraverso strumenti innovativi, tecnologici e informatici soprattutto all’interno del sistema sanitario con un occhio di riguardo nei confronti della Telemedicina, dell’implementazione della domiciliarità e della vita indipendente delle persone. La tesi fa riferimento, inoltre, all’idea di un ampio utilizzo del Budget di Salute e di come questo può comprendere vari aspetti della vita delle persone con disabilità, lavoro, scuola, casa, socialità, riconvertendo le risorse esistenti per ricomporle e trasformale in progetti di vita maggiormente indipendenti. Un ulteriore elemento su cui la tesi si sofferma è l’importanza del ruolo svolto dalle Associazioni di volontariato, focalizzandosi sul caso dell’Associazione AISM e sulle attività e risposte di quest’ultima date sul territorio regionale della Liguria e sul territorio provinciale di Torino. Dalle ricerche è emerso come l’associazionismo e il suo ruolo di Advocacy sia stato fondamentale per un ripensamento del welfare, dei servizi e della comunicazione con le persone con disabilità. La comunicazione, l’accessibilità alle informazioni e ai servizi, si è rivelata carente nelle istituzioni italiane, soprattutto della Pubblica Amministrazione che, a partire dalle criticità rilevate nella tesi, ha cercato di attivare cambiamenti in quest’ottica, anche se una rivoluzione in questo campo sembra essere ancora lontana.

Covid-19 e la disabilità dimenticata: analisi delle criticità nella gestione sociale e sanitaria e scenario di possibile ripartenza

DAIDONE, ELISA
2020/2021

Abstract

Obiettivo della tesi è capire come è stato affrontato il tema della disabilità durante l’emergenza pandemica da Covid-19, analizzando inizialmente le problematiche riscontrate dal servizio sanitario e sociale durante il periodo più critico. Analizzate le difficoltà vissute, viene posta l’attenzione sul confronto di modelli regionali e delle specifiche modalità utilizzate dagli stessi per contrastare la pandemia e per rispondere ai bisogni delle persone. Vagliati tutti questi aspetti emersi durante l’emergenza sanitaria, la tesi analizza nel dettaglio le difficoltà vissute dalle persone con disabilità/non autosufficienti nell’ambito sociale e sanitario e all’interno di contesti quali quello lavorativo e scolastico. Nello specifico svolta una valutazione, sulla base delle diverse tipologie di disabilità, motorie, sensoriali, intellettive e psichiatriche, delle esigenze, bisogni e difficoltà emerse e le relative risposte attuate ma, soprattutto, mancanti. Da questa valutazione la tesi ha, infine, posto l’attenzione su cosa poter fare d’ora in poi per cercare di affrontare il dopo pandemia in condizione di equità, di inclusione e empowerment delle persone con disabilità all’interno della società. Vengono poste domande su come poter modificare il sistema di welfare per adattarlo finalmente alle reali esigenze delle persone, soprattutto di quelle più fragili. Viene, così, enfatizzato il cambiamento della gestione sanitaria e sociale favorendone una maggior inclusione attraverso un modello territoriale e comunitario per poter “gestire” le varie situazioni con la partecipazione delle persone nel proprio ambiente di vita e di tutti i professionisti coinvolti per creare una valida e solida équipe territoriale. Questi cambiamenti vengono analizzati anche in ottica dei provvedimenti nazionali adottati nei confronti della disabilità per affrontare la situazione di ripresa del covid, tra cui i diversi decreti e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ha posto le basi per una maggior considerazione dei professionisti assistenti sociali e per un investimento maggiore sulle attività attraverso strumenti innovativi, tecnologici e informatici soprattutto all’interno del sistema sanitario con un occhio di riguardo nei confronti della Telemedicina, dell’implementazione della domiciliarità e della vita indipendente delle persone. La tesi fa riferimento, inoltre, all’idea di un ampio utilizzo del Budget di Salute e di come questo può comprendere vari aspetti della vita delle persone con disabilità, lavoro, scuola, casa, socialità, riconvertendo le risorse esistenti per ricomporle e trasformale in progetti di vita maggiormente indipendenti. Un ulteriore elemento su cui la tesi si sofferma è l’importanza del ruolo svolto dalle Associazioni di volontariato, focalizzandosi sul caso dell’Associazione AISM e sulle attività e risposte di quest’ultima date sul territorio regionale della Liguria e sul territorio provinciale di Torino. Dalle ricerche è emerso come l’associazionismo e il suo ruolo di Advocacy sia stato fondamentale per un ripensamento del welfare, dei servizi e della comunicazione con le persone con disabilità. La comunicazione, l’accessibilità alle informazioni e ai servizi, si è rivelata carente nelle istituzioni italiane, soprattutto della Pubblica Amministrazione che, a partire dalle criticità rilevate nella tesi, ha cercato di attivare cambiamenti in quest’ottica, anche se una rivoluzione in questo campo sembra essere ancora lontana.
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