-

Questa tesi si propone di analizzare l’istituto della giustizia riparativa che rappresenta uno strumento complementare rispetto alla giustizia punitiva. Dalla sua origine in poi, essa ha progressivamente attirato l’attenzione di vari giuristi che ne hanno delineato i tratti principali e le peculiarità. Il primo capitolo ha come obiettivo quello di presentare questa nuova forma di giustizia nel suo insieme, ponendo quindi le basi per comprenderne gli sviluppi e le sue declinazioni. Si ritiene opportuno ricorrere a una breve trattazione storica, dai suoi esordi negli anni Settanta del secolo scorso a oggi, per poterne contestualizzare l’ambiente di riferimento. Successivamente si prosegue con un fine a tratti controverso, ossia quello di dare una definizione di questo istituto. Infatti gli esperti in materia, pur condividendo i principi che si trovano alla base della stessa, non sono ancora giunti a una definizione univoca: alcuni di loro si soffermano, a esempio, sul ruolo che la vittima acquisisce in questi processi, mentre altri sull’obiettivo che i programmi riparativi si propongono di portare a termine. Vengono, inoltre, elencate e analizzate le parole chiave di questa disciplina che ne rappresentano una sorta di nucleo irrinunciabile. All’interno del terzo paragrafo, invece, vengono prese in esame le varie forme in cui si esplicita la giustizia riparativa che ne risulta, quindi, come un fenomeno piuttosto articolato. Si pone maggiormente l’attenzione su quanto regolarizzato in ambito di mediazione in quanto si tratta dello strumento di più diffusa applicazione. Per poter considerare questo istituto nel suo insieme, è stato opportuno mettere in luce anche quanto sancito dalle varie fonti sovranazionali: ciò costituisce l’oggetto di discussione con cui inizia il secondo capitolo. Nonostante la divergenza sulle motivazioni che spingono a incentivare il ricorso a questo metodo, le varie istituzioni europee concordano sulla necessità di promuovere l’utilizzo dei programmi riparativi, prendendo come riferimento anche analisi e ricerche sul piano nazionale e internazionale. Si prosegue successivamente con l’illustrazione di quanto avvenuto in Italia a partire dalla fine degli anni Novanta del XX secolo durante i quali, specialmente in ambito religioso, si iniziava a considerare un nuovo metodo di risoluzione delle controversie che permettesse di “ricucire” il danno commesso. Dopo una breve riflessione sul ricorso a queste pratiche per riconciliare i protagonisti della lotta armata, ci si sofferma su alcuni specifici casi territoriali che condussero a percepire la necessità di una disciplina organica della giustizia riparativa. Dopo un breve riferimento alle disposizioni introdotte in Italia, ci si concentra su quanto delineato dalla cosiddetta Riforma Cartabia: ne vengono approfonditi i principi riferiti ai soggetti e quelli relativi alle varie fasi del procedimento, i quali giocano un ruolo fondamentale per capirne le caratteristiche, contrapponendole a quelle degli ordinari processi penali. Infine, dopo aver analizzato i profili di criticità che sono stati riscontrati all’interno del medesimo decreto legislativo, si menzionano la struttura dei servizi riparativi da attuare in Italia e la disciplina di transizione a essa collegata.

L'evoluzione della giustizia riparativa: esordi, principi e criticità

ZAGARIA, ELISA
2023/2024

Abstract

Questa tesi si propone di analizzare l’istituto della giustizia riparativa che rappresenta uno strumento complementare rispetto alla giustizia punitiva. Dalla sua origine in poi, essa ha progressivamente attirato l’attenzione di vari giuristi che ne hanno delineato i tratti principali e le peculiarità. Il primo capitolo ha come obiettivo quello di presentare questa nuova forma di giustizia nel suo insieme, ponendo quindi le basi per comprenderne gli sviluppi e le sue declinazioni. Si ritiene opportuno ricorrere a una breve trattazione storica, dai suoi esordi negli anni Settanta del secolo scorso a oggi, per poterne contestualizzare l’ambiente di riferimento. Successivamente si prosegue con un fine a tratti controverso, ossia quello di dare una definizione di questo istituto. Infatti gli esperti in materia, pur condividendo i principi che si trovano alla base della stessa, non sono ancora giunti a una definizione univoca: alcuni di loro si soffermano, a esempio, sul ruolo che la vittima acquisisce in questi processi, mentre altri sull’obiettivo che i programmi riparativi si propongono di portare a termine. Vengono, inoltre, elencate e analizzate le parole chiave di questa disciplina che ne rappresentano una sorta di nucleo irrinunciabile. All’interno del terzo paragrafo, invece, vengono prese in esame le varie forme in cui si esplicita la giustizia riparativa che ne risulta, quindi, come un fenomeno piuttosto articolato. Si pone maggiormente l’attenzione su quanto regolarizzato in ambito di mediazione in quanto si tratta dello strumento di più diffusa applicazione. Per poter considerare questo istituto nel suo insieme, è stato opportuno mettere in luce anche quanto sancito dalle varie fonti sovranazionali: ciò costituisce l’oggetto di discussione con cui inizia il secondo capitolo. Nonostante la divergenza sulle motivazioni che spingono a incentivare il ricorso a questo metodo, le varie istituzioni europee concordano sulla necessità di promuovere l’utilizzo dei programmi riparativi, prendendo come riferimento anche analisi e ricerche sul piano nazionale e internazionale. Si prosegue successivamente con l’illustrazione di quanto avvenuto in Italia a partire dalla fine degli anni Novanta del XX secolo durante i quali, specialmente in ambito religioso, si iniziava a considerare un nuovo metodo di risoluzione delle controversie che permettesse di “ricucire” il danno commesso. Dopo una breve riflessione sul ricorso a queste pratiche per riconciliare i protagonisti della lotta armata, ci si sofferma su alcuni specifici casi territoriali che condussero a percepire la necessità di una disciplina organica della giustizia riparativa. Dopo un breve riferimento alle disposizioni introdotte in Italia, ci si concentra su quanto delineato dalla cosiddetta Riforma Cartabia: ne vengono approfonditi i principi riferiti ai soggetti e quelli relativi alle varie fasi del procedimento, i quali giocano un ruolo fondamentale per capirne le caratteristiche, contrapponendole a quelle degli ordinari processi penali. Infine, dopo aver analizzato i profili di criticità che sono stati riscontrati all’interno del medesimo decreto legislativo, si menzionano la struttura dei servizi riparativi da attuare in Italia e la disciplina di transizione a essa collegata.
-
-
Non autorizzo consultazione esterna dell'elaborato
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
L'evoluzione-della-giustizia-riparativa-esordi-principi-e-criticita-Elisa-Zagaria.pdf

non disponibili

Dimensione 648.19 kB
Formato Adobe PDF
648.19 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/6845