I cambiamenti climatici stanno alterando i processi fisiologici delle specie vegetali e, di conseguenza, su scala più ampia, i processi e i servizi ecosistemici. In questo contesto, lo studio del diverso grado di espressione della funzionalità delle piante risulta importante al fine di migliorare le conoscenze attuali sulla diversità funzionale di una comunità vegetale e sulle modalità con cui questa influenza le proprietà ecosistemiche, come la resilienza e la resistenza degli ecosistemi alle fluttuazioni climatiche. Il presente lavoro di tesi si è posto come obiettivo la caratterizzazione funzionale della vegetazione dominante in un habitat di prateria a Nardus stricta L. e uno di foresta a Larix decidua Mill. della fascia subalpina, situati nel comune di Torgnon, in Valle d’Aosta. Tale studio, condotto a livello di specie, si è focalizzato su un confronto inter- e intra-specifico di alcuni tratti funzionali che mostrano importanti ricadute sui cicli biogeochimici dell’acqua e del carbonio. In particolare, sono stati analizzati i seguenti tratti: densità specifica del fusto e del legno, area fogliare specifica, contenuto di materia anidra fogliare, rapporto tra carbonio e azoto totale, composizione isotopica del carbonio nelle foglie, potenziale idrico fogliare, concentrazione totale di clorofilla e rapporto tra la fluorescenza variabile e la fluorescenza massima, come proxy dell’attività fotosintetica, utilizzando diversi metodi e strumentazioni, indicate nel manuale di Pérez-Harguindeguy et al. (2016). Le analisi dei campioni raccolti in campo sono state eseguite sia in situ sia in laboratorio, durante i giorni corrispondenti al picco della stagione vegetativa delle specie oggetto d’indagine. I risultati hanno mostrato differenze significative tra le specie e tra i diversi gruppi funzionali presi in analisi. Tale variabilità interspecifica riflette le diverse strategie ecologiche e i diversi compromessi energetici attuati dalle piante tra un rapido accrescimento e una sopravvivenza prolungata. Allo stesso tempo, anche gli individui appartenenti alla medesima specie hanno mostrato delle differenze significative tra prateria e foresta, determinate dall’adattamento delle specie alle differenze abiotiche esistenti tra i due habitat oggetto di studio. La tipologia di studi, all’interno della quale si colloca il presente lavoro, costituisce il presupposto necessario per la comprensione degli effetti che la biodiversità funzionale, determinata dal contributo dei tratti funzionali di ogni singola specie presente nella comunità vegetale, può avere a livello ecosistemico. Inoltre, rappresenta la prima fase d’indagine necessaria per comprendere come le caratteristiche funzionali di ogni specie influenzino i processi ecosistemici legati al ciclo dell’acqua e del carbonio, nell’ottica di una gestione efficiente degli ecosistemi, finalizzata all’ottimizzazione del potenziale di mitigazione che essi offrono nei confronti dei cambiamenti climatici.
Analisi della diversità funzionale della vegetazione in una prateria a Nardus stricta L. e una foresta a Larix decidua Mill. della fascia subalpina: dall’individuo alla specie
SPENNATI, ELISA
2020/2021
Abstract
I cambiamenti climatici stanno alterando i processi fisiologici delle specie vegetali e, di conseguenza, su scala più ampia, i processi e i servizi ecosistemici. In questo contesto, lo studio del diverso grado di espressione della funzionalità delle piante risulta importante al fine di migliorare le conoscenze attuali sulla diversità funzionale di una comunità vegetale e sulle modalità con cui questa influenza le proprietà ecosistemiche, come la resilienza e la resistenza degli ecosistemi alle fluttuazioni climatiche. Il presente lavoro di tesi si è posto come obiettivo la caratterizzazione funzionale della vegetazione dominante in un habitat di prateria a Nardus stricta L. e uno di foresta a Larix decidua Mill. della fascia subalpina, situati nel comune di Torgnon, in Valle d’Aosta. Tale studio, condotto a livello di specie, si è focalizzato su un confronto inter- e intra-specifico di alcuni tratti funzionali che mostrano importanti ricadute sui cicli biogeochimici dell’acqua e del carbonio. In particolare, sono stati analizzati i seguenti tratti: densità specifica del fusto e del legno, area fogliare specifica, contenuto di materia anidra fogliare, rapporto tra carbonio e azoto totale, composizione isotopica del carbonio nelle foglie, potenziale idrico fogliare, concentrazione totale di clorofilla e rapporto tra la fluorescenza variabile e la fluorescenza massima, come proxy dell’attività fotosintetica, utilizzando diversi metodi e strumentazioni, indicate nel manuale di Pérez-Harguindeguy et al. (2016). Le analisi dei campioni raccolti in campo sono state eseguite sia in situ sia in laboratorio, durante i giorni corrispondenti al picco della stagione vegetativa delle specie oggetto d’indagine. I risultati hanno mostrato differenze significative tra le specie e tra i diversi gruppi funzionali presi in analisi. Tale variabilità interspecifica riflette le diverse strategie ecologiche e i diversi compromessi energetici attuati dalle piante tra un rapido accrescimento e una sopravvivenza prolungata. Allo stesso tempo, anche gli individui appartenenti alla medesima specie hanno mostrato delle differenze significative tra prateria e foresta, determinate dall’adattamento delle specie alle differenze abiotiche esistenti tra i due habitat oggetto di studio. La tipologia di studi, all’interno della quale si colloca il presente lavoro, costituisce il presupposto necessario per la comprensione degli effetti che la biodiversità funzionale, determinata dal contributo dei tratti funzionali di ogni singola specie presente nella comunità vegetale, può avere a livello ecosistemico. Inoltre, rappresenta la prima fase d’indagine necessaria per comprendere come le caratteristiche funzionali di ogni specie influenzino i processi ecosistemici legati al ciclo dell’acqua e del carbonio, nell’ottica di una gestione efficiente degli ecosistemi, finalizzata all’ottimizzazione del potenziale di mitigazione che essi offrono nei confronti dei cambiamenti climatici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/68302