Questa tesi si inserirsce nel contesto della terza Missione d'ateneo. L'obiettivo di questo elaborato è descrivere il progetto "Matematica e scienza. Sostantivi femminili", che si è svolto nell'anno scolastico 2020/2021. Per giustificare la necessità del progetto, nella prima parte della tesi si trova una contestualizzazione teorica. A partire dagli studi di genere in matematica si può notare come sia molto spesso presente un divario a favore dei maschi. Diverse teorie hanno provato a motivare tale differenza: alcuni studi si sono incentrati maggiormente sugli aspetti sociali e hanno giustificato questo divario alla luce delle aspettative relative ai ruoli di genere; altri ne hanno ricercato la causa nella presenza o meno di role model in tali ambiti, per cui nelle discipline in cui le donne sono meno rappresentate, le studentesse tenderanno a proporre performance scolastiche più scadenti. In questo scritto si prenderanno in considerazione nello specifico gli studi in merito alla math anxiety, una forma di ansia che si presenta ogni qual volta ci si rapporti alla matematica: sia in forma di test, sia nella vita quotidiana. Ricerche in questo campo infatti dimostrano che le ragazze tendono a soffrire maggiormente la math anxiety e questo inficerebbe gravemente la riuscita nei test valutati. Tale sentimento si ripercuote poi sull'intera visione della materia, che viene percepita come complicata e inarrivabile e pertanto non degna di eccessivi sforzi. Alla luce di queste basi teoriche, della ricerca sul territorio, e ponendosi in continuità con altre iniziative dell'Università di Torino, è dunque avvenuto il design del progetto, di cui si tratta approfonditamente nella parte 2. "Matematica e scienza. Sostantivi femminili" si è svolto interamente in modalità telematica ed è costituito da una serie di 10 incontri, 7 matematici e 3 economici, della durata di 90 minuti circa, in cui si è sperimentata una didattica più laboratoriale e alternativa alla lezione frontale presente nelle classi. Il progetto è stato rivolto a studentesse del triennio della scuola secondaria di secondo grado. In ogni incontro si è agito su due fronti: da un lato proporre personaggi femminili che si siano distinti nella disciplina in oggetto, dall'altro presentare la matematica come una disciplina dinamica e collettiva. Per perseguire il primo obiettivo, ogni giornata ha avuto inizio con il racconto della storia, biografia e traguardi, ma anche ostacoli, di una matematica o economista. Per vivacizzare i racconti e renderli il più interattivi possibile si sono sperimentati diversi strumenti: parti di film, presentazioni, interviste fittizie o reali con figure di spicco contemporanee. Inoltre raccontare le avversità contro cui hanno dovuto scontrarsi le donne del passato per poter studiare e lavorare in un ambiente prettamente maschile ha suscitato nelle partecipanti un forte senso di giustizia, stimolando la discussione. La maggior parte dell'incontro è stata dedicata a un'attività matematica in forma laboratoriale: sebbene ogni giornata affronti argomenti e modalità differenti, il comun denominatore è l'interattività. Ogni attività infatti investe sulla partecipazione attiva delle studentesse, che, a partire da un problema matematico, sono invitate al dibattito per giungere collettivamente alla soluzione. Questa modalità di insegnamento diminuirebbe la math anxiety e il generale sentimento negativo nei confronti della materia.

Ragazze che contano: Orientare alla matematica con attività laboratoriali sulle figure femminili nella scienza

MAROLA, BEATRICE
2020/2021

Abstract

Questa tesi si inserirsce nel contesto della terza Missione d'ateneo. L'obiettivo di questo elaborato è descrivere il progetto "Matematica e scienza. Sostantivi femminili", che si è svolto nell'anno scolastico 2020/2021. Per giustificare la necessità del progetto, nella prima parte della tesi si trova una contestualizzazione teorica. A partire dagli studi di genere in matematica si può notare come sia molto spesso presente un divario a favore dei maschi. Diverse teorie hanno provato a motivare tale differenza: alcuni studi si sono incentrati maggiormente sugli aspetti sociali e hanno giustificato questo divario alla luce delle aspettative relative ai ruoli di genere; altri ne hanno ricercato la causa nella presenza o meno di role model in tali ambiti, per cui nelle discipline in cui le donne sono meno rappresentate, le studentesse tenderanno a proporre performance scolastiche più scadenti. In questo scritto si prenderanno in considerazione nello specifico gli studi in merito alla math anxiety, una forma di ansia che si presenta ogni qual volta ci si rapporti alla matematica: sia in forma di test, sia nella vita quotidiana. Ricerche in questo campo infatti dimostrano che le ragazze tendono a soffrire maggiormente la math anxiety e questo inficerebbe gravemente la riuscita nei test valutati. Tale sentimento si ripercuote poi sull'intera visione della materia, che viene percepita come complicata e inarrivabile e pertanto non degna di eccessivi sforzi. Alla luce di queste basi teoriche, della ricerca sul territorio, e ponendosi in continuità con altre iniziative dell'Università di Torino, è dunque avvenuto il design del progetto, di cui si tratta approfonditamente nella parte 2. "Matematica e scienza. Sostantivi femminili" si è svolto interamente in modalità telematica ed è costituito da una serie di 10 incontri, 7 matematici e 3 economici, della durata di 90 minuti circa, in cui si è sperimentata una didattica più laboratoriale e alternativa alla lezione frontale presente nelle classi. Il progetto è stato rivolto a studentesse del triennio della scuola secondaria di secondo grado. In ogni incontro si è agito su due fronti: da un lato proporre personaggi femminili che si siano distinti nella disciplina in oggetto, dall'altro presentare la matematica come una disciplina dinamica e collettiva. Per perseguire il primo obiettivo, ogni giornata ha avuto inizio con il racconto della storia, biografia e traguardi, ma anche ostacoli, di una matematica o economista. Per vivacizzare i racconti e renderli il più interattivi possibile si sono sperimentati diversi strumenti: parti di film, presentazioni, interviste fittizie o reali con figure di spicco contemporanee. Inoltre raccontare le avversità contro cui hanno dovuto scontrarsi le donne del passato per poter studiare e lavorare in un ambiente prettamente maschile ha suscitato nelle partecipanti un forte senso di giustizia, stimolando la discussione. La maggior parte dell'incontro è stata dedicata a un'attività matematica in forma laboratoriale: sebbene ogni giornata affronti argomenti e modalità differenti, il comun denominatore è l'interattività. Ogni attività infatti investe sulla partecipazione attiva delle studentesse, che, a partire da un problema matematico, sono invitate al dibattito per giungere collettivamente alla soluzione. Questa modalità di insegnamento diminuirebbe la math anxiety e il generale sentimento negativo nei confronti della materia.
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