This work examines the critical reception of Henri Matisse in the Turin press between 1950 and 1954 and is divided into two chapters. The first chapter focuses on exhibitions, with the key event being the 1950 Biennale, followed by initiatives linked to the collaboration between Italy and France. The XXV Biennale, in fact, presented the artist's works in two separate exhibitions, one in the I Fauves exhibition and a solo show in the French pavilion, highlighting frequent critical divergences, which allowed for a reflection on the interpretation of the Fauvist period within the artist’s overall career. After the Biennale, diplomatic relations between the two countries led to the promotion of several national initiatives, such as the Exhibition of French Tapestries from the Middle Ages to Today in 1953, and local ones like the*Exhibition of Painters from Nice and the French Riviera in 1952. The second chapter focuses on the case of the Chapel of the Rosary in Vence. The work gained significant attention in the press, assuming a central position within the debate on contemporary sacred art that unfolded in the 1950s. After introducing two important precedents to the case, the church of Notre-Dame-de-Toute-Grâce in Assy and the Exhibition of Religious Books and Art Objects in France 1950, and briefly presenting the chapel, the last two paragraphs of the chapter directly address the critical reception of the Chapel. The first paragraph focuses on the media coverage of the theoretical issues and the key figures in the debate, particularly Bishop Costantini and the French Dominican front, composed of Pio Régamey and Marie-Alain Couturier. The second evaluates the public reception of the work, highlighting a deeper divide between aesthetic appreciation and the liturgical use of the sacred space.

Questo lavoro studia la fortuna critica di Henri Matisse sulla stampa torinese fra il 1950 e il 1954 e si suddivide in due capitoli. Il primo capitolo si concentra sull’attività espositiva: evento fondamentale è la Biennale del 1950, a cui seguono iniziative legate alla collaborazione fra Italia e Francia. La XXV Biennale, infatti, proponendo le opere dell’artista in due esposizioni distinte, nella mostra I Fauves e in una personale nel padiglione francese, ha evidenziato frequenti divergenze critiche, permettendo una riflessione sulla lettura del periodo fauve all’interno del percorso artistico del maestro. Dopo la Biennale, i rapporti diplomatici fra i due Paesi portano alla promozione di una serie di iniziative nazionali, quale la Mostra di arazzi francesi dal medioevo ad oggi del 1953, e locali, per esempio la Mostra dei pittori di Nizza e della Costa Azzurra del 1952. Il secondo capitolo si concentra sul caso della Cappella del Rosario a Vence. L’opera ha infatti ampia risonanza sulla stampa, assumendo una posizione di primo piano all’interno del dibattito sull’arte sacra contemporanea che si sviluppa negli anni ’50 del secolo scorso. Dopo aver introdotto due importanti premesse al caso, ovvero la chiesa di Notre-Dame-de-Toute-Grâce ad Assy e la mostra Libri e oggetti d’arte religiosi in Francia 1950, e aver brevemente presentato l’opera, gli ultimi due paragrafi del capitolo affrontano in maniera diretta la fortuna critica della Cappella. Il primo paragrafo si concentra sulla copertura mediatica delle questioni teoriche e dei protagonisti del dibattito, in particolare il vescovo Costantini e il fronte domenicano francese, composto da Pio Régamey e Marie-Alain Couturier. Il secondo valuta invece il successo di pubblico dell’opera, che vede un più profondo scollamento tra la fruizione estetica e l'uso liturgico dello spazio sacro.

Raccontare un maestro: la fortuna critica di Matisse sulla stampa torinese fra il 1950 e il 1954

BECCIO, DELIA
2023/2024

Abstract

Questo lavoro studia la fortuna critica di Henri Matisse sulla stampa torinese fra il 1950 e il 1954 e si suddivide in due capitoli. Il primo capitolo si concentra sull’attività espositiva: evento fondamentale è la Biennale del 1950, a cui seguono iniziative legate alla collaborazione fra Italia e Francia. La XXV Biennale, infatti, proponendo le opere dell’artista in due esposizioni distinte, nella mostra I Fauves e in una personale nel padiglione francese, ha evidenziato frequenti divergenze critiche, permettendo una riflessione sulla lettura del periodo fauve all’interno del percorso artistico del maestro. Dopo la Biennale, i rapporti diplomatici fra i due Paesi portano alla promozione di una serie di iniziative nazionali, quale la Mostra di arazzi francesi dal medioevo ad oggi del 1953, e locali, per esempio la Mostra dei pittori di Nizza e della Costa Azzurra del 1952. Il secondo capitolo si concentra sul caso della Cappella del Rosario a Vence. L’opera ha infatti ampia risonanza sulla stampa, assumendo una posizione di primo piano all’interno del dibattito sull’arte sacra contemporanea che si sviluppa negli anni ’50 del secolo scorso. Dopo aver introdotto due importanti premesse al caso, ovvero la chiesa di Notre-Dame-de-Toute-Grâce ad Assy e la mostra Libri e oggetti d’arte religiosi in Francia 1950, e aver brevemente presentato l’opera, gli ultimi due paragrafi del capitolo affrontano in maniera diretta la fortuna critica della Cappella. Il primo paragrafo si concentra sulla copertura mediatica delle questioni teoriche e dei protagonisti del dibattito, in particolare il vescovo Costantini e il fronte domenicano francese, composto da Pio Régamey e Marie-Alain Couturier. Il secondo valuta invece il successo di pubblico dell’opera, che vede un più profondo scollamento tra la fruizione estetica e l'uso liturgico dello spazio sacro.
Portraying a Master: the critical reception of Matisse in the Turin press from 1950 to 1954
This work examines the critical reception of Henri Matisse in the Turin press between 1950 and 1954 and is divided into two chapters. The first chapter focuses on exhibitions, with the key event being the 1950 Biennale, followed by initiatives linked to the collaboration between Italy and France. The XXV Biennale, in fact, presented the artist's works in two separate exhibitions, one in the I Fauves exhibition and a solo show in the French pavilion, highlighting frequent critical divergences, which allowed for a reflection on the interpretation of the Fauvist period within the artist’s overall career. After the Biennale, diplomatic relations between the two countries led to the promotion of several national initiatives, such as the Exhibition of French Tapestries from the Middle Ages to Today in 1953, and local ones like the*Exhibition of Painters from Nice and the French Riviera in 1952. The second chapter focuses on the case of the Chapel of the Rosary in Vence. The work gained significant attention in the press, assuming a central position within the debate on contemporary sacred art that unfolded in the 1950s. After introducing two important precedents to the case, the church of Notre-Dame-de-Toute-Grâce in Assy and the Exhibition of Religious Books and Art Objects in France 1950, and briefly presenting the chapel, the last two paragraphs of the chapter directly address the critical reception of the Chapel. The first paragraph focuses on the media coverage of the theoretical issues and the key figures in the debate, particularly Bishop Costantini and the French Dominican front, composed of Pio Régamey and Marie-Alain Couturier. The second evaluates the public reception of the work, highlighting a deeper divide between aesthetic appreciation and the liturgical use of the sacred space.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/6823