South Sudanese refugees in Uganda encounter widespread xenophobic behaviors that impact their ability to integrate in the local society and achieve financial independence, despite Uganda’s progressive refugee policies. This study specifically investigates the living conditions of South Sudanese refugees who have relocated to the town of Luweero. Through multiple qualitative research methods, including participant observation, semi-structured and unstructured personal interviews, focus groups, and document review, new findings have emerged. The data analysis revealed that xenophobic attitudes against them are expressed through verbal and physical abuse, ethnic profiling, price discrimination, and barriers to employment, frequently causing frustration and a growing desire to find refuge outside of Uganda. Furthermore, new insights revealed generational differences and similarities both in social integration and future prospects. The results show that despite the youth benefit from access to higher-quality education in Uganda and have opportunities to establish relationships with local peers, they remain targets of persistent discrimination. Both first- and second-generation refugees encounter challenges in securing employment, creating dependency on relatives working in South Sudan, who may struggle to provide for the education and basic needs of their extended families. In fact, remittances are the primary – and often sole – source of financial support, enabling resettlements in suburban areas. However, these funds are insufficient to address the economic barriers that prevent refugees from realizing their aspirations to settle in the capital city, Kampala. Ultimately, this research contributes to a deeper understanding of the multifaceted realities of refugee life in Uganda and advocates for ongoing investigations, especially regarding differences and similarities among generations and the internal migration processes toward suburban areas. Future studies upon these topics should also be conducted in various hosting countries and focus on refugees from distinct nationalities to enable further comparisons.

I rifugiati del Sud Sudan che arrivano in Uganda affrontano quotidianamente comportamenti xenofobi che ostacolano la loro integrazione nella società locale e l’indipendenza economica, nonostante le politiche progressiste adottate dall'Uganda nei confronti dei rifugiati. Questo studio indaga specificamente le condizioni di vita dei rifugiati sud-sudanesi che si sono trasferiti nella cittadina di Luweero. Attraverso metodi qualitativi diversificati, tra cui osservazione partecipante, interviste personali semi-strutturate e non strutturate, gruppi di discussione e analisi di documenti, sono emerse nuove scoperte. L’analisi dei dati ha rivelato che le attitudini xenofobe della popolazione locale si manifestano attraverso abusi verbali e fisici, profilazione etnica, discriminazione nei prezzi e barriere occupazionali, causando frustrazione e un crescente desiderio di trovare rifugio al di fuori dell’Uganda. Inoltre, sono emerse osservazioni significative riguardo alle differenze e similitudini generazionali, sia nell’integrazione sociale che nelle prospettive future. I risultati mostrano che, nonostante i giovani abbiano accesso a un’istruzione di qualità superiore in Uganda e opportunità di creare relazioni con i coetanei locali, rimangono bersagli di discriminazioni persistenti. Sia i rifugiati di prima che di seconda generazione affrontano difficoltà nel trovare lavoro, una condizione che li rende economicamente dipendenti dai parenti in Sud Sudan, i quali spesso faticano a sostenere l’istruzione e i bisogni primari delle loro famiglie allargate. Infatti, le rimesse costituiscono la principale – e spesso unica – fonte di sostegno finanziario, permettendo il trasferimento verso aree suburbane. Tuttavia, questi fondi si rivelano spesso insufficienti per superare le barriere economiche che impediscono ai rifugiati di realizzare le loro aspirazioni di stabilirsi nella capitale, Kampala. In conclusione, questa ricerca contribuisce a una comprensione più approfondita delle complesse realtà di vita dei rifugiati in Uganda e incoraggia ulteriori studi, in particolare riguardo alle differenze e somiglianze generazionali e ai processi di migrazione interna verso le aree suburbane. Studi futuri su questi temi dovrebbero essere condotti anche in altri paesi ospitanti e concentrarsi su rifugiati di diverse nazionalità, al fine di consentire confronti più ampi.

South Sudanese Refugees and the Quest for Integration in Sub-Urban Uganda: Xenophobic Experiences among First and Second Generations and Internal Migration

CAFE, FABIOLA MARIA
2023/2024

Abstract

I rifugiati del Sud Sudan che arrivano in Uganda affrontano quotidianamente comportamenti xenofobi che ostacolano la loro integrazione nella società locale e l’indipendenza economica, nonostante le politiche progressiste adottate dall'Uganda nei confronti dei rifugiati. Questo studio indaga specificamente le condizioni di vita dei rifugiati sud-sudanesi che si sono trasferiti nella cittadina di Luweero. Attraverso metodi qualitativi diversificati, tra cui osservazione partecipante, interviste personali semi-strutturate e non strutturate, gruppi di discussione e analisi di documenti, sono emerse nuove scoperte. L’analisi dei dati ha rivelato che le attitudini xenofobe della popolazione locale si manifestano attraverso abusi verbali e fisici, profilazione etnica, discriminazione nei prezzi e barriere occupazionali, causando frustrazione e un crescente desiderio di trovare rifugio al di fuori dell’Uganda. Inoltre, sono emerse osservazioni significative riguardo alle differenze e similitudini generazionali, sia nell’integrazione sociale che nelle prospettive future. I risultati mostrano che, nonostante i giovani abbiano accesso a un’istruzione di qualità superiore in Uganda e opportunità di creare relazioni con i coetanei locali, rimangono bersagli di discriminazioni persistenti. Sia i rifugiati di prima che di seconda generazione affrontano difficoltà nel trovare lavoro, una condizione che li rende economicamente dipendenti dai parenti in Sud Sudan, i quali spesso faticano a sostenere l’istruzione e i bisogni primari delle loro famiglie allargate. Infatti, le rimesse costituiscono la principale – e spesso unica – fonte di sostegno finanziario, permettendo il trasferimento verso aree suburbane. Tuttavia, questi fondi si rivelano spesso insufficienti per superare le barriere economiche che impediscono ai rifugiati di realizzare le loro aspirazioni di stabilirsi nella capitale, Kampala. In conclusione, questa ricerca contribuisce a una comprensione più approfondita delle complesse realtà di vita dei rifugiati in Uganda e incoraggia ulteriori studi, in particolare riguardo alle differenze e somiglianze generazionali e ai processi di migrazione interna verso le aree suburbane. Studi futuri su questi temi dovrebbero essere condotti anche in altri paesi ospitanti e concentrarsi su rifugiati di diverse nazionalità, al fine di consentire confronti più ampi.
South Sudanese Refugees and the Quest for Integration in Sub-Urban Uganda: Xenophobic Experiences among First and Second Generation and Internal Migration
South Sudanese refugees in Uganda encounter widespread xenophobic behaviors that impact their ability to integrate in the local society and achieve financial independence, despite Uganda’s progressive refugee policies. This study specifically investigates the living conditions of South Sudanese refugees who have relocated to the town of Luweero. Through multiple qualitative research methods, including participant observation, semi-structured and unstructured personal interviews, focus groups, and document review, new findings have emerged. The data analysis revealed that xenophobic attitudes against them are expressed through verbal and physical abuse, ethnic profiling, price discrimination, and barriers to employment, frequently causing frustration and a growing desire to find refuge outside of Uganda. Furthermore, new insights revealed generational differences and similarities both in social integration and future prospects. The results show that despite the youth benefit from access to higher-quality education in Uganda and have opportunities to establish relationships with local peers, they remain targets of persistent discrimination. Both first- and second-generation refugees encounter challenges in securing employment, creating dependency on relatives working in South Sudan, who may struggle to provide for the education and basic needs of their extended families. In fact, remittances are the primary – and often sole – source of financial support, enabling resettlements in suburban areas. However, these funds are insufficient to address the economic barriers that prevent refugees from realizing their aspirations to settle in the capital city, Kampala. Ultimately, this research contributes to a deeper understanding of the multifaceted realities of refugee life in Uganda and advocates for ongoing investigations, especially regarding differences and similarities among generations and the internal migration processes toward suburban areas. Future studies upon these topics should also be conducted in various hosting countries and focus on refugees from distinct nationalities to enable further comparisons.
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Descrizione: Tesi di Laurea Magistrale in Area and Global Studies for International Cooperation - CAFE Fabiola Maria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/6821