In 1973, sociologist Stuart Hall proposed the model of encoding/decoding communication, a theory by which the scholar stated that the audience has an active role in communication and therefore in the reception of media content. Hall expounded the thought that the message conveyed by a media content is not unique but variable. More specifically, the message conveyed is the result of a "negotiation" that takes place between the issuer (who produces the content) and the receiver (who uses the content). There is therefore a process of encoding on the part of the sender at the moment of the production of the message and one of decoding on the part of the receiver at the moment of its reception. In other words, what Hall says is that the message of a communication is not determined solely by who produces it and the audience has an active role in the production of meanings. Several factors affect the production of different meanings, including political and religious views, age, level of education, but also the degree of relationship with those who produce the communication. Starting from this model of communication, the objective of the research is to determine how media content, specifically films and TV series, representing transgender characters are interpreted and decoded by transgender subjects. In this regard, the research question is as follows: What is the way transgender people decode content that depicts transgender characters? To answer the research question, oral interviews were conducted with three transgender people of different ages. As a result of the conversations, information was gathered that allowed for the structuring of some of the issues that, according to the thoughts of the interviewees are addressed and represented by the "issuer" in a more or less correct manner that, above all, gives credit to the complexity of the transgender community.
Nel 1973 il sociologo Stuart Hall ha proposto il modello di comunicazione encoding/decoding, una teoria con cui lo studioso ha affermato che il pubblico ha un ruolo attivo nella comunicazione e dunque nella ricezione di contenuti mediatici. Hall ha esposto il pensiero secondo cui il messaggio veicolato da un contenuto mediatico non è univoco bensì variabile. Più nel dettaglio, il messaggio veicolato è il frutto di una “negoziazione” che avviene tra emittente (chi produce il contenuto) e ricevente (chi fruisce il contenuto). Avviene quindi un processo di codifica (encoding) da parte dell’emittente al momento della produzione del messaggio e uno di decodifica (decoding) da parte del ricevente al momento della ricezione di esso. In altre parole, ciò che afferma Hall è che il messaggio di una comunicazione non è determinato unicamente da chi la produce e il pubblico ha un ruolo attivo nella produzione di significati. Sulla produzione di differenti significati incidono diversi fattori, tra cui visioni politiche e religiose, età, grado di istruzione ma anche il grado di relazione con chi produce la comunicazione. Partendo da questo modello di comunicazione, l’obiettivo della ricerca è quello di determinare in che modo i contenuti mediatici, nello specifico film e serie tv, che rappresentano personaggi transgender vengono interpretati e decodificati dai soggetti transgender. A questo proposito, la domanda di ricerca è la seguente: Qual è la modalità di decodifica delle persone transgender confronti di contenuti che rappresentano personaggi transgender? Per rispondere alla domanda di ricerca sono state effettuate delle interviste orali a tre persone transgender di diversa età. In seguito alle conversazioni sono state raccolte informazioni che hanno permesso di strutturare alcune tematiche che, secondo il pensiero degli intervistati e delle intervistate, sono affrontate e rappresentate dagli “emittenti” in una maniera più o meno corretta e che soprattutto renda merito alla complessità della comunità transgender.
Analisi delle modalità di decodifica della comunità transgender riguardo alle rappresentazioni mediatiche di personaggi transgender. Il modello encoding/decoding applicato al panorama mediatico LGBT.
RAVERA, GIORGIA
2020/2021
Abstract
Nel 1973 il sociologo Stuart Hall ha proposto il modello di comunicazione encoding/decoding, una teoria con cui lo studioso ha affermato che il pubblico ha un ruolo attivo nella comunicazione e dunque nella ricezione di contenuti mediatici. Hall ha esposto il pensiero secondo cui il messaggio veicolato da un contenuto mediatico non è univoco bensì variabile. Più nel dettaglio, il messaggio veicolato è il frutto di una “negoziazione” che avviene tra emittente (chi produce il contenuto) e ricevente (chi fruisce il contenuto). Avviene quindi un processo di codifica (encoding) da parte dell’emittente al momento della produzione del messaggio e uno di decodifica (decoding) da parte del ricevente al momento della ricezione di esso. In altre parole, ciò che afferma Hall è che il messaggio di una comunicazione non è determinato unicamente da chi la produce e il pubblico ha un ruolo attivo nella produzione di significati. Sulla produzione di differenti significati incidono diversi fattori, tra cui visioni politiche e religiose, età, grado di istruzione ma anche il grado di relazione con chi produce la comunicazione. Partendo da questo modello di comunicazione, l’obiettivo della ricerca è quello di determinare in che modo i contenuti mediatici, nello specifico film e serie tv, che rappresentano personaggi transgender vengono interpretati e decodificati dai soggetti transgender. A questo proposito, la domanda di ricerca è la seguente: Qual è la modalità di decodifica delle persone transgender confronti di contenuti che rappresentano personaggi transgender? Per rispondere alla domanda di ricerca sono state effettuate delle interviste orali a tre persone transgender di diversa età. In seguito alle conversazioni sono state raccolte informazioni che hanno permesso di strutturare alcune tematiche che, secondo il pensiero degli intervistati e delle intervistate, sono affrontate e rappresentate dagli “emittenti” in una maniera più o meno corretta e che soprattutto renda merito alla complessità della comunità transgender. File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/68198