Oggi viviamo in un mondo nuovo, un mondo che è cambiato, che sta cambiando e continuerà a cambiare. Comunicare è un'arte vera e propria, l'evoluzione dell'arte del comunicare ha caratterizzato l'evolversi stesso del mondo, in particolare di quello civilizzato occidentale. L'avvento dell'informatica, del digitale, dell'ipertestualità e di Internet cambiano gli scenari sotto ogni punto di vista ed anche e soprattutto per ciò che concerne il mondo della comunicazione. Questo processo di transizione dall'analogico al digitale che caratterizza la nostra società, sia dal punto di vista economico che sociale, è un tema di estrema attualità. Quale impatto hanno i nuovi canali di comunicazione e transizione elettronica nel settore giornalistico? Negli ultimi anni tutto è cambiato così rapidamente, che il mondo dell'editoria ha fatto fatica ad accorgersene, reagendo in ritardo alla minaccia che arriva da Internet, dai new media, dalla telefonia mobile e dal mondo virtuale, che occupano sempre di più il tempo e le risorse dei lettori dei giornali. Merito o colpa della tecnologia? E' difficile rispondere con precisione, ma è certo che nell'arco di un paio di generazioni carta e inchiostro diventeranno uno strumento antico, superato dalla possibilità di informarsi con altri mezzi dove, quando e come si vuole, e a costi ridotti. Il buon giornalismo, quello di qualità, dovrà trovare il modo di adeguarsi e sopravvivere anche in altre forme, perché, a distanza di secoli, è rimasto ancora la principale garanzia disponibile ai cittadini di una società civile e democratica e perché i lettori ora chiedono di ricevere notizie su una gran varietà di piattaforme: siti web, iPods, telefonia mobile, Apps. Dal primo giornale del mondo apparso in Germania più di 350 anni fa, l'inchiostro e la carta sono stati, per più di tre secoli, gli assoluti protagonisti dell'informazione. La lettura dei giornali era un rito quotidiano al quale non ci si poteva sottrarre se si voleva continuare a essere informati. Oggi, con Internet, i giornali hanno perso il monopolio dell'informazione e non sono riusciti a seguire con tempestività i mutamenti sociali. Perché la vecchia e gloriosa carta stampata non riesce a reagire efficacemente all'arrivo e alla concorrenza delle nuove tecnologie del XXI secolo? Il punto è che Internet, la telefonia mobile, la tv satellitare, il digitale terrestre, l'iPad, hanno cambiato lo stesso tessuto sociale nel quale operano, modificandone le abitudini e scandendo in modo diverso il tempo della giornata di ogni persona. Le nuove generazioni sentono il bisogno di informarsi, ma hanno mille modi diversi per farlo subito, senza dover attendere che una rotativa stampi nella notte un giornale per loro. Indubbiamente la tecnologia ha modificato le abitudini di lettura. Il dato più incontrovertibile è il forte calo dell'interesse dei giovani alla lettura dei quotidiani. Loro cercano le notizie, ma non i giornali. I giornali scompariranno? Chi sarà il cronista del futuro? Quale volto assumerà il giornalismo del terzo millennio? Quali strategie hanno adottato le principali testate nazionali e internazionali per far fronte alle grandi trasformazioni tecnologiche, economiche e culturali in corso, non solo per superare la crisi della stampa, ma anche per stare al passo con le infinite opportunità di miglioramento offerte da Internet? Queste sono le domande a cui ho tentato di dare risposte per tracciare quelle che saranno le tendenze del giornalismo di domani.

Dal marketing dell'informazione al web marketing: politiche e strategie comunicative

FASSIO, GIULIA
2013/2014

Abstract

Oggi viviamo in un mondo nuovo, un mondo che è cambiato, che sta cambiando e continuerà a cambiare. Comunicare è un'arte vera e propria, l'evoluzione dell'arte del comunicare ha caratterizzato l'evolversi stesso del mondo, in particolare di quello civilizzato occidentale. L'avvento dell'informatica, del digitale, dell'ipertestualità e di Internet cambiano gli scenari sotto ogni punto di vista ed anche e soprattutto per ciò che concerne il mondo della comunicazione. Questo processo di transizione dall'analogico al digitale che caratterizza la nostra società, sia dal punto di vista economico che sociale, è un tema di estrema attualità. Quale impatto hanno i nuovi canali di comunicazione e transizione elettronica nel settore giornalistico? Negli ultimi anni tutto è cambiato così rapidamente, che il mondo dell'editoria ha fatto fatica ad accorgersene, reagendo in ritardo alla minaccia che arriva da Internet, dai new media, dalla telefonia mobile e dal mondo virtuale, che occupano sempre di più il tempo e le risorse dei lettori dei giornali. Merito o colpa della tecnologia? E' difficile rispondere con precisione, ma è certo che nell'arco di un paio di generazioni carta e inchiostro diventeranno uno strumento antico, superato dalla possibilità di informarsi con altri mezzi dove, quando e come si vuole, e a costi ridotti. Il buon giornalismo, quello di qualità, dovrà trovare il modo di adeguarsi e sopravvivere anche in altre forme, perché, a distanza di secoli, è rimasto ancora la principale garanzia disponibile ai cittadini di una società civile e democratica e perché i lettori ora chiedono di ricevere notizie su una gran varietà di piattaforme: siti web, iPods, telefonia mobile, Apps. Dal primo giornale del mondo apparso in Germania più di 350 anni fa, l'inchiostro e la carta sono stati, per più di tre secoli, gli assoluti protagonisti dell'informazione. La lettura dei giornali era un rito quotidiano al quale non ci si poteva sottrarre se si voleva continuare a essere informati. Oggi, con Internet, i giornali hanno perso il monopolio dell'informazione e non sono riusciti a seguire con tempestività i mutamenti sociali. Perché la vecchia e gloriosa carta stampata non riesce a reagire efficacemente all'arrivo e alla concorrenza delle nuove tecnologie del XXI secolo? Il punto è che Internet, la telefonia mobile, la tv satellitare, il digitale terrestre, l'iPad, hanno cambiato lo stesso tessuto sociale nel quale operano, modificandone le abitudini e scandendo in modo diverso il tempo della giornata di ogni persona. Le nuove generazioni sentono il bisogno di informarsi, ma hanno mille modi diversi per farlo subito, senza dover attendere che una rotativa stampi nella notte un giornale per loro. Indubbiamente la tecnologia ha modificato le abitudini di lettura. Il dato più incontrovertibile è il forte calo dell'interesse dei giovani alla lettura dei quotidiani. Loro cercano le notizie, ma non i giornali. I giornali scompariranno? Chi sarà il cronista del futuro? Quale volto assumerà il giornalismo del terzo millennio? Quali strategie hanno adottato le principali testate nazionali e internazionali per far fronte alle grandi trasformazioni tecnologiche, economiche e culturali in corso, non solo per superare la crisi della stampa, ma anche per stare al passo con le infinite opportunità di miglioramento offerte da Internet? Queste sono le domande a cui ho tentato di dare risposte per tracciare quelle che saranno le tendenze del giornalismo di domani.
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