This work aims to describe the social and economic reality of a particular geographical area, the Biella region, in the period between the end of the First World War and the advent of fascism. Local newspapers have played a key role in providing information on the area and its inhabitants. In fact, I have allowed the articles to describe the events which marked the complicated period under consideration. The fundamental themes were, precisely, social and economic changes, their causes, their consequences, their dynamics. I have particularly concentrated on the three years between the rise of the Socialist Party and the trade union movement in Biella and its surroundings and the rise of the Right and the industrial world, with their attempt to build an hegemonic role, By upsetting the existing reality with violence and abuse. The objective was to tell the events through the filter of the newspapers linked to the parties, starting with the problems of work, unemployment, too low wages, the oppressive cost, to reach the elections. In particular, it was drawn from three local newspapers: the "Corriere", linked to PSI and later to PCdI; the "Tribuna Biellese", which supported the liberal right; "Il Popolo Biellese", linked to the PNF. From the point of view of bibliographical support, particularly valuable was the volume by Luigi Moranino: L'altra storia. Trade union and struggles in the Biellese 1901-1986 (for the analysis of working life, its movements and strikes, which characterized that delicate political phase) and the volume by Massimiliano Franco: Under the Gaze of the Master. The factory system and fascism in the Biellese (1918-1924), which in the first two chapters describes very well the territorial changes and the relations between workers and work. In the work I analysed the first relations between the workers' movements, which have favoured strikes, and the lockouts desired by industrialists. Both positions did not benefit either of the protagonists, but allowed the new political movement, the PNF, to enter these struggles to increase consensus among the bourgeois and business classes. In the first chapter, the analysis focuses on the transformations of the political systems from the world conflict to its conclusion, passing by the nationalist movement, interventionist, with its systems of politicization of youth, and its partial decline also due to the rise of the socialist movement. The conflict caused strong social divisions, after four years of violence, which affected the souls of society with a sense of discouragement and general insecurity. All this will condition the relations between the industrial and working class, favoring a polarization of the confrontation. The second chapter focuses on a phase marked by strikes and lockouts, in which on one side was the working class, who aspired to a more dignified life and tried to counter the carvery and carrent; on the other industrial which aimed to maximise its profits, even in a particularly difficult social context. With the victory of the PSI in the 1919 elections, the struggle between the two factions intensified, despite government efforts to improve the social situation. The last chapter focuses on the development of the movement of the Fasci di combattimento in the territory of Biella, from its initial composition to violence, until it becomes a machine for the defense of industrial interests.
Il presente lavoro si propone di descrivere la realtà sociale ed economica di una particolare area geografica, il Biellese, nel periodo tra la fine della Prima guerra mondiale e l’avvento del fascismo. I giornali locali hanno avuto un ruolo fondamentale per quanto concerne le informazioni sul territorio e i suoi abitanti. Infatti ho lasciato che soprattutto gli articoli descrivessero gli avvenimenti che hanno contraddistinto il periodo complicato preso in esame. I temi fondamentali sono stati, appunto, i cambiamenti sociali ed economici, le loro cause, le loro conseguenze, le loro dinamiche. Ho voluto in particolare concentrarmi su tre anni quelli compresi fra l’affermazione del Partito socialista e del movimento operaio-sindacale a Biella e nel suo Circondario e l’ascesa della Destra e del mondo industriale, con il loro tentativo di costruire un ruolo egemone, sconvolgendo la realtà esistente con violenze e soprusi. L’obiettivo è stato quello di raccontare gli eventi attraverso il filtro delle testate legate ai partiti, iniziando dai problemi lavorativi, la disoccupazione, i salari troppo bassi, il carovita opprimente, per giungere agli appuntamenti elettorali. In particolare, si è attinto da tre testate locali: il “Corriere”, legato al Psi e successivamente al PCdI; la “Tribuna Biellese”, che appoggiava la destra liberale; “Il Popolo Biellese”, legato al Pnf. Dal punto di vista del supporto bibliografico, preziosi si sono rivelati soprattutto il volume di Luigi Moranino: L’altra storia. Sindacato e lotte nel biellese 1901-1986 (per l’analisi della vita operaia, dei suoi movimenti e degli scioperi, che caratterizzarono quella delicata fase politica) e il volume di Massimiliano Franco: Sotto lo sguardo del padrone. Sistema di fabbrica e fascismo nel Biellese (1918-1924) , che nei primi due capitoli descrive molto bene i cambiamenti territoriali e i rapporti tra operai e il lavoro. Nel lavoro ho analizzato le prime relazioni distribuite tra i movimenti operai, che hanno favorito gli scioperi, e le serrate volute dagli industriali. Entrambe le prese di posizione non avvantaggiarono nessuno dei due protagonisti, ma permisero al nuovo movimento politico, il Pnf, di entrare in queste lotte per incrementare il consenso tra le classi borghesi e imprenditrici. Nel primo capitolo l’analisi svolta si sofferma sulle trasformazioni degli assetti politici dal conflitto mondiale fino alla sua conclusione, passando dal movimento nazionalista, interventista, con i suoi sistemi di politicizzazione della gioventù, e al suo parziale declino anche a causa dell’ascesa del movimento socialista. Il conflitto causò delle forti spaccature sociali, dopo quattro anni di violenza, che condizionò gli animi della società con un senso di sconforto e insicurezza generale. Tutto ciò condizionerà i rapporti tra la classe industriale e quella lavoratrice, favorendo una polarizzazione dello scontro. Il secondo capitolo si concentra su una fase segnata da scioperi e serrate, in cui da una parte si trovava la classe operaia, che aspirava a una vita più dignitosa e tentava di contrastare il carovita e il caroaffitti; dall’altra quella industriale, che puntava a massimizzare i suoi profitti, pure in un contesto sociale particolarmente difficile. Con la vittoria alle elezioni del 1919 del Psi, la lotta tra le due fazioni si acuì, nonostante le iniziative governative per migliorare la situazione sociale. L’ultimo capitolo è incentrato sullo sviluppo del movimento dei Fasci di combattimento nel territorio Biellese, dalla sua composizione iniziale alle violenze, fino al suo trasformarsi in macchina a difesa degli interessi industriali.
Il Biellese. Trasformazioni economiche e sociali. Dalla Grande Guerra all'avvento del fascismo (1919-1924)
BOGLIETTI, STEFANO
2023/2024
Abstract
Il presente lavoro si propone di descrivere la realtà sociale ed economica di una particolare area geografica, il Biellese, nel periodo tra la fine della Prima guerra mondiale e l’avvento del fascismo. I giornali locali hanno avuto un ruolo fondamentale per quanto concerne le informazioni sul territorio e i suoi abitanti. Infatti ho lasciato che soprattutto gli articoli descrivessero gli avvenimenti che hanno contraddistinto il periodo complicato preso in esame. I temi fondamentali sono stati, appunto, i cambiamenti sociali ed economici, le loro cause, le loro conseguenze, le loro dinamiche. Ho voluto in particolare concentrarmi su tre anni quelli compresi fra l’affermazione del Partito socialista e del movimento operaio-sindacale a Biella e nel suo Circondario e l’ascesa della Destra e del mondo industriale, con il loro tentativo di costruire un ruolo egemone, sconvolgendo la realtà esistente con violenze e soprusi. L’obiettivo è stato quello di raccontare gli eventi attraverso il filtro delle testate legate ai partiti, iniziando dai problemi lavorativi, la disoccupazione, i salari troppo bassi, il carovita opprimente, per giungere agli appuntamenti elettorali. In particolare, si è attinto da tre testate locali: il “Corriere”, legato al Psi e successivamente al PCdI; la “Tribuna Biellese”, che appoggiava la destra liberale; “Il Popolo Biellese”, legato al Pnf. Dal punto di vista del supporto bibliografico, preziosi si sono rivelati soprattutto il volume di Luigi Moranino: L’altra storia. Sindacato e lotte nel biellese 1901-1986 (per l’analisi della vita operaia, dei suoi movimenti e degli scioperi, che caratterizzarono quella delicata fase politica) e il volume di Massimiliano Franco: Sotto lo sguardo del padrone. Sistema di fabbrica e fascismo nel Biellese (1918-1924) , che nei primi due capitoli descrive molto bene i cambiamenti territoriali e i rapporti tra operai e il lavoro. Nel lavoro ho analizzato le prime relazioni distribuite tra i movimenti operai, che hanno favorito gli scioperi, e le serrate volute dagli industriali. Entrambe le prese di posizione non avvantaggiarono nessuno dei due protagonisti, ma permisero al nuovo movimento politico, il Pnf, di entrare in queste lotte per incrementare il consenso tra le classi borghesi e imprenditrici. Nel primo capitolo l’analisi svolta si sofferma sulle trasformazioni degli assetti politici dal conflitto mondiale fino alla sua conclusione, passando dal movimento nazionalista, interventista, con i suoi sistemi di politicizzazione della gioventù, e al suo parziale declino anche a causa dell’ascesa del movimento socialista. Il conflitto causò delle forti spaccature sociali, dopo quattro anni di violenza, che condizionò gli animi della società con un senso di sconforto e insicurezza generale. Tutto ciò condizionerà i rapporti tra la classe industriale e quella lavoratrice, favorendo una polarizzazione dello scontro. Il secondo capitolo si concentra su una fase segnata da scioperi e serrate, in cui da una parte si trovava la classe operaia, che aspirava a una vita più dignitosa e tentava di contrastare il carovita e il caroaffitti; dall’altra quella industriale, che puntava a massimizzare i suoi profitti, pure in un contesto sociale particolarmente difficile. Con la vittoria alle elezioni del 1919 del Psi, la lotta tra le due fazioni si acuì, nonostante le iniziative governative per migliorare la situazione sociale. L’ultimo capitolo è incentrato sullo sviluppo del movimento dei Fasci di combattimento nel territorio Biellese, dalla sua composizione iniziale alle violenze, fino al suo trasformarsi in macchina a difesa degli interessi industriali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/6816