The thesis examines how the phenomenon of globalization is linked to the process of demographic transition, highlighting differences between countries. Starting with a description of the general scenario, the history of globalisation is traced through its different phases. The main effects, economic opportunities and controversial aspects are described. The focus is on demographic issues, addressing the relationship between demographic transition and globalisation. The two phenomena, in fact, influence each other, both directly and indirectly. Globalization has led to an increase in life expectancy in the least developed countries, through the spread of medicines and medical knowledge, and a reduction in fertility due to access to birth control methods. Moreover, acting on socio-economic issues which in turn influence mortality and birth rates, the impact has also been indirect. Another demographic aspect linked to globalisation is migration. The advanced countries are converging towards an ageing population, while in developing countries improvements in life expectancy have been interrupted at times by the return of certain infectious diseases, However, there is a marked decline in mortality compared with the past. Fertility convergence still does not seem to be achieved, the birth rate in developing countries is declining but remains above women’s wishes, both for cultural reasons and because access to birth control methods is not always adequate. In the more developed countries, on the other hand, the birth rate is lower than one would like to see it, partly because of the need for measures to reconcile working and child-care time. Moreover, in this respect globalization may have had a negative impact on job uncertainty, considering relocations and closures. Conversely, the population also influences globalization, mainly through the relative factor endowment and national distribution of global income. The following is a description of some indices used to measure globalisation in different countries, notably the KOF, a composite indicator which is updated every year and which allows the various aspects of globalisation to be taken into account in a single index, Including many variables. Finally, a group analysis of European countries is given using the KOF index, life expectancy at birth and total fertility rate. After a brief explanation of the method used, the k-means method, the results are given, with the subdivisions of countries into groups and some considerations. Where globalisation is greater, life expectancy is also higher, showing possible common features in driving European development. The variables that most vary between countries are cultural and political, not economic. In general, survival and fertility are more closely linked to cultural factors than economic ones. It concludes by reporting some future demographic forecasts and the possibilities that are available, including through public policy measures.

La tesi esamina come il fenomeno della globalizzazione sia legato al processo di transizione demografica, mettendo in evidenza le differenze tra paesi. Partendo da una descrizione dello scenario generale, viene tracciata la storia della globalizzazione attraverso le sue diverse fasi. Ne vengono descritti i principali effetti, le opportunità economiche e gli aspetti controversi. L’attenzione viene posta in particolare sulle questioni demografiche, trattando il rapporto tra la transizione demografica e la globalizzazione. I due fenomeni, infatti, si influenzano a vicenda, sia in maniera diretta che indiretta. La globalizzazione ha favorito, nei paesi meno sviluppati, sia un aumento della speranza di vita, tramite la diffusione di farmaci e conoscenze mediche, sia la riduzione della fecondità, grazie all’accesso ai metodi di controllo delle nascite. Inoltre, agendo sulle questioni socioeconomiche, le quali a loro volta condizionano mortalità e natalità, l’impatto è stato anche indiretto. Un altro aspetto demografico collegato alla globalizzazione è quello delle migrazioni. I paesi avanzati convergono verso l’invecchiamento della popolazione, mentre nei paesi in via di sviluppo i miglioramenti nella speranza di vita sono stati a tratti interrotti dal ritorno di alcune malattie infettive, tuttavia, è visibile una forte diminuzione della mortalità rispetto al passato. La convergenza della fecondità invece non sembra ancora realizzarsi, il tasso di natalità nei paesi in via di sviluppo sta diminuendo ma rimane al di sopra dei desideri delle donne, sia per motivi culturali che per un accesso ai metodi di controllo delle nascite non sempre adeguato. Viceversa, nei paesi più sviluppati il tasso di natalità è più basso di quanto si vorrebbe, anche per la necessità di misure per la conciliazione del tempo di lavoro e di cura dei figli. Inoltre, sotto questo aspetto la globalizzazione potrebbe aver influito negativamente aumentando l’incertezza lavorativa, considerando le delocalizzazioni e le chiusure. Viceversa, anche la popolazione influisce sulla globalizzazione, principalmente per la dotazione di fattori relativi e per la distribuzione nazionale del reddito globale. Successivamente vengono descritti alcuni indici utilizzati per misurare la globalizzazione nei vari paesi, in particolare il KOF, un indicatore composito che viene aggiornato ogni anno, il quale permette di considerare i vari aspetti della globalizzazione in un unico indice, includendo numerose variabili. Infine, viene citata un’analisi dei gruppi che è stata svolta sui paesi europei utilizzando l’indice KOF, la speranza di vita alla nascita ed il tasso di fecondità totale. Dopo una breve spiegazione del metodo che è stato utilizzato, ovvero il metodo k-means, ne vengono riportati i risultati, le suddivisioni dei paesi in gruppi ed alcune considerazioni. Dove la globalizzazione è maggiore, anche la speranza di vita risulta maggiore, mostrando possibili caratteristiche comuni nel guidare lo sviluppo europeo. Le variabili che diversificano maggiormente i paesi sono quelle culturali e politiche, non economiche. Generalmente, infatti, la sopravvivenza e la fecondità sono più strettamente legate a fattori culturali piuttosto che economici. Si conclude riportando alcune previsioni demografiche future e le possibilità che si hanno, anche attraverso misure di politica pubblica.

La demografia globale e i cambiamenti nell'era della globalizzazione

BARBANO, MONICA
2023/2024

Abstract

La tesi esamina come il fenomeno della globalizzazione sia legato al processo di transizione demografica, mettendo in evidenza le differenze tra paesi. Partendo da una descrizione dello scenario generale, viene tracciata la storia della globalizzazione attraverso le sue diverse fasi. Ne vengono descritti i principali effetti, le opportunità economiche e gli aspetti controversi. L’attenzione viene posta in particolare sulle questioni demografiche, trattando il rapporto tra la transizione demografica e la globalizzazione. I due fenomeni, infatti, si influenzano a vicenda, sia in maniera diretta che indiretta. La globalizzazione ha favorito, nei paesi meno sviluppati, sia un aumento della speranza di vita, tramite la diffusione di farmaci e conoscenze mediche, sia la riduzione della fecondità, grazie all’accesso ai metodi di controllo delle nascite. Inoltre, agendo sulle questioni socioeconomiche, le quali a loro volta condizionano mortalità e natalità, l’impatto è stato anche indiretto. Un altro aspetto demografico collegato alla globalizzazione è quello delle migrazioni. I paesi avanzati convergono verso l’invecchiamento della popolazione, mentre nei paesi in via di sviluppo i miglioramenti nella speranza di vita sono stati a tratti interrotti dal ritorno di alcune malattie infettive, tuttavia, è visibile una forte diminuzione della mortalità rispetto al passato. La convergenza della fecondità invece non sembra ancora realizzarsi, il tasso di natalità nei paesi in via di sviluppo sta diminuendo ma rimane al di sopra dei desideri delle donne, sia per motivi culturali che per un accesso ai metodi di controllo delle nascite non sempre adeguato. Viceversa, nei paesi più sviluppati il tasso di natalità è più basso di quanto si vorrebbe, anche per la necessità di misure per la conciliazione del tempo di lavoro e di cura dei figli. Inoltre, sotto questo aspetto la globalizzazione potrebbe aver influito negativamente aumentando l’incertezza lavorativa, considerando le delocalizzazioni e le chiusure. Viceversa, anche la popolazione influisce sulla globalizzazione, principalmente per la dotazione di fattori relativi e per la distribuzione nazionale del reddito globale. Successivamente vengono descritti alcuni indici utilizzati per misurare la globalizzazione nei vari paesi, in particolare il KOF, un indicatore composito che viene aggiornato ogni anno, il quale permette di considerare i vari aspetti della globalizzazione in un unico indice, includendo numerose variabili. Infine, viene citata un’analisi dei gruppi che è stata svolta sui paesi europei utilizzando l’indice KOF, la speranza di vita alla nascita ed il tasso di fecondità totale. Dopo una breve spiegazione del metodo che è stato utilizzato, ovvero il metodo k-means, ne vengono riportati i risultati, le suddivisioni dei paesi in gruppi ed alcune considerazioni. Dove la globalizzazione è maggiore, anche la speranza di vita risulta maggiore, mostrando possibili caratteristiche comuni nel guidare lo sviluppo europeo. Le variabili che diversificano maggiormente i paesi sono quelle culturali e politiche, non economiche. Generalmente, infatti, la sopravvivenza e la fecondità sono più strettamente legate a fattori culturali piuttosto che economici. Si conclude riportando alcune previsioni demografiche future e le possibilità che si hanno, anche attraverso misure di politica pubblica.
Global Demography and Changes in the Era of Globalization
The thesis examines how the phenomenon of globalization is linked to the process of demographic transition, highlighting differences between countries. Starting with a description of the general scenario, the history of globalisation is traced through its different phases. The main effects, economic opportunities and controversial aspects are described. The focus is on demographic issues, addressing the relationship between demographic transition and globalisation. The two phenomena, in fact, influence each other, both directly and indirectly. Globalization has led to an increase in life expectancy in the least developed countries, through the spread of medicines and medical knowledge, and a reduction in fertility due to access to birth control methods. Moreover, acting on socio-economic issues which in turn influence mortality and birth rates, the impact has also been indirect. Another demographic aspect linked to globalisation is migration. The advanced countries are converging towards an ageing population, while in developing countries improvements in life expectancy have been interrupted at times by the return of certain infectious diseases, However, there is a marked decline in mortality compared with the past. Fertility convergence still does not seem to be achieved, the birth rate in developing countries is declining but remains above women’s wishes, both for cultural reasons and because access to birth control methods is not always adequate. In the more developed countries, on the other hand, the birth rate is lower than one would like to see it, partly because of the need for measures to reconcile working and child-care time. Moreover, in this respect globalization may have had a negative impact on job uncertainty, considering relocations and closures. Conversely, the population also influences globalization, mainly through the relative factor endowment and national distribution of global income. The following is a description of some indices used to measure globalisation in different countries, notably the KOF, a composite indicator which is updated every year and which allows the various aspects of globalisation to be taken into account in a single index, Including many variables. Finally, a group analysis of European countries is given using the KOF index, life expectancy at birth and total fertility rate. After a brief explanation of the method used, the k-means method, the results are given, with the subdivisions of countries into groups and some considerations. Where globalisation is greater, life expectancy is also higher, showing possible common features in driving European development. The variables that most vary between countries are cultural and political, not economic. In general, survival and fertility are more closely linked to cultural factors than economic ones. It concludes by reporting some future demographic forecasts and the possibilities that are available, including through public policy measures.
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