Il rischio maggiore per chi si dedica allo studio di uno sport estetico è costituito dall'alimentazione disturbata (Smolak, Murnen, Ruble, 2000). Benché in ambito sportivo, la motivazione alla pratica sportiva e la relazione atleta-insegnante siano state ampiamente studiate, scarsa è stata l'attenzione prestata alla relazione tra questi due fattori e le condizioni di rischio di sviluppare un'alimentazione disturbata (Shanmugam, Javett, Meyer, 2012). Alla luce di questi gap presenti in letteratura, l'obiettivo generale che ci siamo posti attraverso questo studio è consistito nell'indagare, all'interno di un campione di ragazze che si dedicano allo studio della danza classica, la relazione tra la motivazione alla pratica sportiva, lo stile educativo percepito dell'insegnante e alcune variabili che la letteratura ha identificato come rilevanti per questa popolazione. Si tratta di fattori di protezione, fattori di rischio internalizzato e fattori di rischio esternalizzato che rimandano ai seguenti costrutti: percezione positiva di sé, autoefficacia sociale percepita e autoefficacia regolatoria per quanto riguarda i fattori di protezione; depressione, stress, senso di alienazione e valutazione dell'adeguatezza del proprio peso per quanto riguarda i fattori di rischio internalizzato; la regolarità dei pasti, l'essere a dieta, la salubrità dell'alimentazione, l'alimentazione consolatoria e i comportamenti anoressico-bulimici per quanti riguarda i fattori di rischio esternalizzato. I risultati più importanti riguardano il ruolo giocato dalla demotivazione nello spiegare il variare delle condizioni di rischio connesse allo sviluppo di vissuti depressivi, stress, senso di alienazione e uso dell'alimentazione con funzione consolatoria, e la relazione negativa tra la motivazione intrinseca e la depressione, la quale risulta mediata dai comportamenti di allenamento/istruzione messi in atto dall'insegnante. Quest'ultimo risultato è particolarmente importante in quanto dimostra che l'insegnante ha un peso non indifferente sulle condizioni di rischio delle allieve e indica un modo attraverso cui potrebbe concretamente gestire il contesto sportivo affinché la pratica della danza si configuri come un'occasione di crescita, come teorizzato da molti autori. Il merito più importante del presente studio risiede nell'aver studiato la relazione tra la motivazione e lo stile educativo dell'insegnante all'interno di una prospettiva orientata a rilavare i fattori di rischio e di protezione per lo sviluppo di malessere negli adolescenti. Costrutti come la motivazione e la percezione dello stile educativo generalmente sono stati analizzati in relazione alla prestazione, al fine di rinvenire la configurazione migliore per il raggiungimento dell'obiettivo e la riuscita. Il presente studio invece si colloca all'interno di una cornice teorica che fa riferimento alla psicologia positiva e all'adattamento ottimale e ha coinvolto soggetti in sviluppo e adulti significativi in una condizione educativa (Larson, Hansen, Moneta, 2006). Pertanto la riflessione si è orientata verso i risvolti e i contenuti educativi della relazione allievo-insegnante all'interno del contesto della danza, prestando particolare attenzione allo studio delle caratteristiche che possono rendere questo contesto un'occasione di sviluppo e di crescita, identificando le buone prassi che permettono all'interno di questi contesti lo sviluppo ottimale degli adolescenti (Larson, 20

Motivazione, stili educativi e rischio nello sport: uno studio su un gruppo di adolescenti che studiano danza classica

VASSALLO, SIMONA
2013/2014

Abstract

Il rischio maggiore per chi si dedica allo studio di uno sport estetico è costituito dall'alimentazione disturbata (Smolak, Murnen, Ruble, 2000). Benché in ambito sportivo, la motivazione alla pratica sportiva e la relazione atleta-insegnante siano state ampiamente studiate, scarsa è stata l'attenzione prestata alla relazione tra questi due fattori e le condizioni di rischio di sviluppare un'alimentazione disturbata (Shanmugam, Javett, Meyer, 2012). Alla luce di questi gap presenti in letteratura, l'obiettivo generale che ci siamo posti attraverso questo studio è consistito nell'indagare, all'interno di un campione di ragazze che si dedicano allo studio della danza classica, la relazione tra la motivazione alla pratica sportiva, lo stile educativo percepito dell'insegnante e alcune variabili che la letteratura ha identificato come rilevanti per questa popolazione. Si tratta di fattori di protezione, fattori di rischio internalizzato e fattori di rischio esternalizzato che rimandano ai seguenti costrutti: percezione positiva di sé, autoefficacia sociale percepita e autoefficacia regolatoria per quanto riguarda i fattori di protezione; depressione, stress, senso di alienazione e valutazione dell'adeguatezza del proprio peso per quanto riguarda i fattori di rischio internalizzato; la regolarità dei pasti, l'essere a dieta, la salubrità dell'alimentazione, l'alimentazione consolatoria e i comportamenti anoressico-bulimici per quanti riguarda i fattori di rischio esternalizzato. I risultati più importanti riguardano il ruolo giocato dalla demotivazione nello spiegare il variare delle condizioni di rischio connesse allo sviluppo di vissuti depressivi, stress, senso di alienazione e uso dell'alimentazione con funzione consolatoria, e la relazione negativa tra la motivazione intrinseca e la depressione, la quale risulta mediata dai comportamenti di allenamento/istruzione messi in atto dall'insegnante. Quest'ultimo risultato è particolarmente importante in quanto dimostra che l'insegnante ha un peso non indifferente sulle condizioni di rischio delle allieve e indica un modo attraverso cui potrebbe concretamente gestire il contesto sportivo affinché la pratica della danza si configuri come un'occasione di crescita, come teorizzato da molti autori. Il merito più importante del presente studio risiede nell'aver studiato la relazione tra la motivazione e lo stile educativo dell'insegnante all'interno di una prospettiva orientata a rilavare i fattori di rischio e di protezione per lo sviluppo di malessere negli adolescenti. Costrutti come la motivazione e la percezione dello stile educativo generalmente sono stati analizzati in relazione alla prestazione, al fine di rinvenire la configurazione migliore per il raggiungimento dell'obiettivo e la riuscita. Il presente studio invece si colloca all'interno di una cornice teorica che fa riferimento alla psicologia positiva e all'adattamento ottimale e ha coinvolto soggetti in sviluppo e adulti significativi in una condizione educativa (Larson, Hansen, Moneta, 2006). Pertanto la riflessione si è orientata verso i risvolti e i contenuti educativi della relazione allievo-insegnante all'interno del contesto della danza, prestando particolare attenzione allo studio delle caratteristiche che possono rendere questo contesto un'occasione di sviluppo e di crescita, identificando le buone prassi che permettono all'interno di questi contesti lo sviluppo ottimale degli adolescenti (Larson, 20
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