Carmelo Bene (1937-2002), an eclectic and controversial figure of the 20th century, was an actor, director, writer, and poet who revolutionized Italian theater with a radical and nonconformist approach. This essay aims to analyze his complex personality and artistic method, exploring key aspects such as his innovative use of voice and the concept of phoné. For Bene, vocality was not merely a technical tool but a means of expressing a metaphysical vision of reality, probing the unconscious and transcending the limits of naturalism.

Carmelo Bene (1937-2002), figura eclettica e controversa del XX secolo, è stato un attore, regista, scrittore e poeta che ha rivoluzionato il teatro italiano con un approccio radicale e anticonformista. Questo elaborato intende analizzare la sua complessa personalità e il suo metodo artistico, esplorando aspetti centrali come l'innovativo uso della voce e del concetto di phoné. Per Bene, la vocalità non era solo uno strumento tecnico, ma un mezzo per esprimere una visione metafisica della realtà, sondando l'inconscio e superando i limiti del naturalismo. La ricerca si concentra anche sulla preparazione maniacale dei suoi spettacoli, espressione di un perfezionismo estremo, e sul legame indissolubile tra vita e arte, che rendeva la sua esistenza una continua performance. Il percorso critico si snoda tra le sue opere principali, come Nostra Signora dei Turchi, Amleto e Pinocchio, mostrando come Bene abbia trasceso le convenzioni teatrali e cinematografiche, influenzato da letteratura, filosofia e arti visive. Nel primo capitolo, l'analisi della sua carriera, dalla rottura con il teatro tradizionale alle sperimentazioni del Teatro Laboratorio, illustra come Carmelo Bene abbia creato un nuovo modo di fare teatro. Particolare attenzione è rivolta alla sua interpretazione di Pinocchio e alla riflessione sui concetti di genio e talento, con un focus sull'importanza della collaborazione con Lydia Mancinelli. Nel secondo capitolo, viene approfondita la sua ricerca sulla vocalità e sul concetto di phoné, che ha trasformato la voce in un'entità autonoma capace di creare un'esperienza sensoriale unica. La Lettura Dantis del 1981 è emblematica: la sua voce amplificata diviene protagonista assoluta, capace di coinvolgere emotivamente un vasto pubblico. Nonostante la difficoltà di racchiudere un artista così complesso, questo lavoro ha cercato di rendere giustizia alla sua eredità, mostrando come la sua visione radicale e innovativa continui a influenzare il teatro contemporaneo. L'eredità di Carmelo Bene rimane un faro per la creatività artistica e la sperimentazione.

Carmelo Bene: il genio inquieto del teatro italiano

MICHELAZZO, MARTINA
2023/2024

Abstract

Carmelo Bene (1937-2002), figura eclettica e controversa del XX secolo, è stato un attore, regista, scrittore e poeta che ha rivoluzionato il teatro italiano con un approccio radicale e anticonformista. Questo elaborato intende analizzare la sua complessa personalità e il suo metodo artistico, esplorando aspetti centrali come l'innovativo uso della voce e del concetto di phoné. Per Bene, la vocalità non era solo uno strumento tecnico, ma un mezzo per esprimere una visione metafisica della realtà, sondando l'inconscio e superando i limiti del naturalismo. La ricerca si concentra anche sulla preparazione maniacale dei suoi spettacoli, espressione di un perfezionismo estremo, e sul legame indissolubile tra vita e arte, che rendeva la sua esistenza una continua performance. Il percorso critico si snoda tra le sue opere principali, come Nostra Signora dei Turchi, Amleto e Pinocchio, mostrando come Bene abbia trasceso le convenzioni teatrali e cinematografiche, influenzato da letteratura, filosofia e arti visive. Nel primo capitolo, l'analisi della sua carriera, dalla rottura con il teatro tradizionale alle sperimentazioni del Teatro Laboratorio, illustra come Carmelo Bene abbia creato un nuovo modo di fare teatro. Particolare attenzione è rivolta alla sua interpretazione di Pinocchio e alla riflessione sui concetti di genio e talento, con un focus sull'importanza della collaborazione con Lydia Mancinelli. Nel secondo capitolo, viene approfondita la sua ricerca sulla vocalità e sul concetto di phoné, che ha trasformato la voce in un'entità autonoma capace di creare un'esperienza sensoriale unica. La Lettura Dantis del 1981 è emblematica: la sua voce amplificata diviene protagonista assoluta, capace di coinvolgere emotivamente un vasto pubblico. Nonostante la difficoltà di racchiudere un artista così complesso, questo lavoro ha cercato di rendere giustizia alla sua eredità, mostrando come la sua visione radicale e innovativa continui a influenzare il teatro contemporaneo. L'eredità di Carmelo Bene rimane un faro per la creatività artistica e la sperimentazione.
Carmelo Bene: the restless genius of Italian theatre
Carmelo Bene (1937-2002), an eclectic and controversial figure of the 20th century, was an actor, director, writer, and poet who revolutionized Italian theater with a radical and nonconformist approach. This essay aims to analyze his complex personality and artistic method, exploring key aspects such as his innovative use of voice and the concept of phoné. For Bene, vocality was not merely a technical tool but a means of expressing a metaphysical vision of reality, probing the unconscious and transcending the limits of naturalism.
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Descrizione: Questo elaborato cerca di offrire una visione completa e articolata della figura di Carmelo Bene, un artista che ha saputo rivoluzionare il teatro attraverso una combinazione unica di innovazione e provocazione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/6787