Resulting from an unattractive weather forecast that no one has had the opportunity to change and from a damp subjection to the Crown, apathy has always confined Ireland to a region of ignorance and flourishing indifference, far - albeit bordering - from the great states of Europe. Covered in Celtic mysteries and rich in historical anecdotes, Ireland has always aroused (in whom who write) fascination and interest that turned into studying Irish politics and the social and institutional evolution of the difficult relationship between the North and the South of the island, as well as in the analysis of the unusual fluctuation of its economic trends. Specifically, the interest in the socio-economic reflection of Brexit on the Irish island stems from the desire to understand the general feeling about Brexit and how deep is the knowledge of a country that has managed to rapidly twist from being one of the poorest states in Western Europe to one of the most successful ones, now being recognized as one of the most successful economies in Europe. However, in 2016, while the peace brought by the Good Friday Agreement seemed to reign among the thirty-two counties, the increase in sovereign pressures and the increasingly rapid spread of feelings of independence and nationalism, led to new socio-political contrasts, which eventually resulted in in the Brexit Referendum. The feeble - albeit decisive – “leave” let Northern Irish - and Irish - to understand they were bound to a decision they could not - and did not want to - take. The present paper longs to depict how far Brexit had an impact on Irish socio-political and economic stability. Accordingly, the events that formed the backbone of the country's history have been reported to provide a useful framework. Supported by a composite model of statistical assumptions, the statistical survey – cornerstone of the paper – has been developed according to a structure based on the comparison between subjective data collected through a questionnaire, and objective ones, resulting from the most accredited databases relating to the subject in question. PCA and MCA have been implemented on different databases, so as to compare reality and perception in the best possible way, thus matching objective data sets and those resulting from a survey handed out twice in order to grasp both the immediate perceptions (January 2021) and of the more informed and aware ones (October 2021).
L’apatia che esiste rispetto all’Irlanda, figlia forse di un bollettino meteorologico poco allettante che nessuno ha avuto modo di cambiare e di un’umida sudditanza alla Corona, ha da sempre confinato l’isola verde in una regione di ignoranza e rigogliosa indifferenza, lontana – seppur confinante – dai grandi stati d’Europa. Avvolta da misteri celtici e ricca di aneddoti storici, da sempre l’Irlanda suscita (in chi scrive) fascino e interesse che nel tempo si sono declinati nello studio della politica irlandese e dell’evoluzione sociale e istituzionale del difficile rapporto fra il Nord e il Sud dell’isola, nonché nell’analisi dell’insolito oscillare dei verdi trend economici. L’interesse per il riflesso socio-economico della Brexit sull’isola irlandese – oggetto del presente elaborato – nasce dal desiderio di voler comprendere il feeling generale circa il tema della Brexit rispetto all’Irlanda e quanto approfondita sia la conoscenza di un paese che si è rapidamente evoluto da uno degli stati più poveri dell'Europa occidentale a uno dei paesi di maggior successo, ad oggi riconosciuta come una delle economie maggiormente fiorenti all’interno dei confini europei. Tuttavia, nel 2016, mentre tra le trentadue contee sembrava regnare quella pace tanto auspicata dal Good Friday Agreement, l’aumento delle spinte sovraniste e del sempre più rapido diffondersi di sentimenti di indipendenza e nazionalismo, iniziarono a muovere nuovi contrasti socio-politici che sfociarono nel Referendum del 23 giugno 2016, quando i cittadini britannici furono chiamati a scegliere. Il flebile – seppur decisivo – leave permise ai nord irlandesi – e in parte agli irlandesi – di comprendere come il loro destino fosse quello di essere vincolati a una decisione che non potevano – e che non volevano – prendere. Il presente elaborato ha dunque l’ambizione di configurare, ad oggi, quanto siano state – ancor meglio, siano – impattanti le conseguenze del recesso del Regno Unito dai confini comunitari per la comunità irlandese. Con riferimento a quest’ultima è apparso doveroso valorizzarne l’unicità della fisionomia culturale ripercorrendo a ritroso gli eventi che hanno costituito la spina dorsale della storia del paese. Supportata da un composito modello di assunzioni statistiche, l’indagine statistica è stata sviluppata secondo una struttura basata sul confronto di dati soggettivi raccolti tramite questionario, e di dati oggettivi, esportati dai più accreditati database inerenti il tema in oggetto. Sono state implementate PCA e MCA su database differenti, sì da poter confrontare al meglio realtà e percezione, mettendo a sistema i risultati di analisi svolte su set di dati oggettivi e quelli frutto di analisi applicate a dati soggettivi elaborati a partire da risposte date al questionario sottoposto a una popolazione campione quanto più ampia e diversificata, in un arco di tempo tale da permettere la rilevazione di percezioni “immediate”, raccolte all’indomani dell’entrata in vigore della normativa post-Brexit e di valutazioni più consapevoli, rilevate dopo diversi mesi dalla piena implementazione degli accordi di recesso.
Dati e percezioni dell'Irlanda post-Brexit: un'analisi statistica comparata
BARZELLONI, ELISABETTA
2020/2021
Abstract
L’apatia che esiste rispetto all’Irlanda, figlia forse di un bollettino meteorologico poco allettante che nessuno ha avuto modo di cambiare e di un’umida sudditanza alla Corona, ha da sempre confinato l’isola verde in una regione di ignoranza e rigogliosa indifferenza, lontana – seppur confinante – dai grandi stati d’Europa. Avvolta da misteri celtici e ricca di aneddoti storici, da sempre l’Irlanda suscita (in chi scrive) fascino e interesse che nel tempo si sono declinati nello studio della politica irlandese e dell’evoluzione sociale e istituzionale del difficile rapporto fra il Nord e il Sud dell’isola, nonché nell’analisi dell’insolito oscillare dei verdi trend economici. L’interesse per il riflesso socio-economico della Brexit sull’isola irlandese – oggetto del presente elaborato – nasce dal desiderio di voler comprendere il feeling generale circa il tema della Brexit rispetto all’Irlanda e quanto approfondita sia la conoscenza di un paese che si è rapidamente evoluto da uno degli stati più poveri dell'Europa occidentale a uno dei paesi di maggior successo, ad oggi riconosciuta come una delle economie maggiormente fiorenti all’interno dei confini europei. Tuttavia, nel 2016, mentre tra le trentadue contee sembrava regnare quella pace tanto auspicata dal Good Friday Agreement, l’aumento delle spinte sovraniste e del sempre più rapido diffondersi di sentimenti di indipendenza e nazionalismo, iniziarono a muovere nuovi contrasti socio-politici che sfociarono nel Referendum del 23 giugno 2016, quando i cittadini britannici furono chiamati a scegliere. Il flebile – seppur decisivo – leave permise ai nord irlandesi – e in parte agli irlandesi – di comprendere come il loro destino fosse quello di essere vincolati a una decisione che non potevano – e che non volevano – prendere. Il presente elaborato ha dunque l’ambizione di configurare, ad oggi, quanto siano state – ancor meglio, siano – impattanti le conseguenze del recesso del Regno Unito dai confini comunitari per la comunità irlandese. Con riferimento a quest’ultima è apparso doveroso valorizzarne l’unicità della fisionomia culturale ripercorrendo a ritroso gli eventi che hanno costituito la spina dorsale della storia del paese. Supportata da un composito modello di assunzioni statistiche, l’indagine statistica è stata sviluppata secondo una struttura basata sul confronto di dati soggettivi raccolti tramite questionario, e di dati oggettivi, esportati dai più accreditati database inerenti il tema in oggetto. Sono state implementate PCA e MCA su database differenti, sì da poter confrontare al meglio realtà e percezione, mettendo a sistema i risultati di analisi svolte su set di dati oggettivi e quelli frutto di analisi applicate a dati soggettivi elaborati a partire da risposte date al questionario sottoposto a una popolazione campione quanto più ampia e diversificata, in un arco di tempo tale da permettere la rilevazione di percezioni “immediate”, raccolte all’indomani dell’entrata in vigore della normativa post-Brexit e di valutazioni più consapevoli, rilevate dopo diversi mesi dalla piena implementazione degli accordi di recesso.File | Dimensione | Formato | |
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