L'edificio più moderno d'America L'Eastern State Penitentiary e l'invenzione del Solitary Confinement

The first chapter, ‘The Eastern State Penitentiary’ focuses precisely on it and its history, tracing the main stages, from the idea to its foundation, to its closure, through the analysis of its architecture and the changes of it. To do this, I mainly made use of two unique documents, namely the reports drawn up directly by the penitentiary's management during its history, which gave me very accurate data. In addition to this source, offered directly by the prison, I also used S. Christianson's book With Liberty for Some: 500 Years of Imprisonment in America and P. Okun's book Crime and the nation: prison reform and popular fiction in Philadelphia. The last two sources I used, although they deal with different topics, have the same purpose, namely to specify as much as possible what I had already written: they are the website autopsyofarchitecture.com, which allowed me to be more precise on the architectural side of the structure, and Antonio Coniglio's article ‘What's the difference between “prison” and “jail”: when with words comes punishment’, with which I defined the word penitentiary.The second chapter, entitled Tocqueville and Dickens at the Eastern State Penitentiary, deals instead with the journey of these two illustrious figures, comparing their points of view. To construct the part concerning Tocqueville, I relied on the texts of the two greatest exponents in Italy, namely Francesco Gallino and Lucia Re, reading not only what concerned the visit to the Philadelphia prison but also the trip to America itself. The texts used were specifically Tocqueville, the Prison, Democracy, Solitude as a Technique of Domination, The Case of the American Penitentiaries in the Early 19th Century and The Freedom of Volcanoes: Tocqueville in Sicily, all three by Gallino and ‘Tocqueville and the Prison System’ by Lucia Re. Having finished my analysis of the French magistrate, I then continued through Dickens's thought, on which I was able to use an extraordinary source, namely the 1842 edition of American Notes for General Circulation, which being written by Dickens himself represents the most direct form one can have on his thought. This allowed me to capture more of the human nuance of the author, immersing me more in the prison view. The third and final chapter entitled ‘Solitary confinement today and the Italian case’ deals precisely with this theme in the present day, to understand its evolution from its birth with the Philadelphia system to today. The first part focuses on the general analysis of the topic, using a fundamental document on the subject of solitary confinement, namely ‘Monitoring Solitary Confinement in Prison: A Handbook for National Preventive Mechanisms’ by Federica Brioschi Claudio Paterniti. Then I continued with the analysis of the Italian case, of 41 bis; here I first defined what this law is, using the articles ‘41 bis, relationship with the Constitution and perspectives of the hard prison’ by Virgilia Burlacu and Massimo Bianca and ‘What is 41 bis?’ by Alberto Curi, to give all the necessary information on the subject, useful to understand the second part of this analysis, namely the study of two specific cases, that of Alfredo Cospito and that of Bernardo Provenzano. The sources used were many article. On the Provenzano case, on the other hand, I used the article ‘Riflessioni sul 41-bis a margine della sentenza Provenzano C. in Italia’ by Giulia Colavecchio and then I changed my working method a little, concentrating on the thoughts of those who are obviously experts on the subject, magistrates like Nicola Gratteri, Antonino di Matteo and Piercamillo Davigo. Finally, I concluded the thesis with my own personal reflections.

Il capitolo 1, dal titolo “l’Eastern State Penitentiary” si concentra appunto su di esso e sulla su storia, ripercorrendo le tappe principali, dall’idea alla sua base, alla sua chiusura, attraverso l’analisi della sua architettura e dei cambiamenti che essa subì, tramutandone profondamente l’utilizzo. Per fare ciò mi sono servito principalmente di due documenti unici nel loro genere, ovvero i report redatti direttamente dal direttivo del penitenziario. Oltre a questa fonte, offerta direttamente dal penitenziario, ho utilizzato anche l’opera di S.Christianson With Liberty for Some: 500 Years of Imprisonment in America, e Crime and the nation: prison reform and popular fiction in Philadelphia di P.Okun Le ultime due fonti che ho utilizzato, pur trattando argomenti diversi, hanno lo stesso scopo ovvero precisare quando più possibile ciò che avevo già scritto: esse sono il sito autopsyofarchitecture.com, che mi ha permesso di essere più preciso sul lato architettonico della struttura e l’articolo di Antonio Coniglio "Che differenza c’è tra ‘prigione’ e ‘carcere’: quando con le parole nasce il castigo”, con il quale ho definito la parola penitenziario. Il secondo capitolo, dal titolo “Tocqueville e Dickens all’Eastern State Penitentiary, tratta invece il viaggio di questi due personaggi illustri, confrontandone i punti di vista. Per costruire la parte riguardante Tocqueville mi sono basato sui testi dei due massimi esponenti in Italia, ovvero Francesco Gallino e Lucia Re. I testi utilizzati sono nello specifico Tocqueville, il carcere, la democrazia , La solitudine come tecnica di dominio, Il caso dei penitenziari statunitensi di inizio XIX secolo e La libertà dei vulcani: Tocqueville in Sicilia, tutti e tre di Gallino e “ Tocqueville e il sistema penitenziario” di Lucia Re. Finita l’analisi del magistrato francese ho poi continuato attraverso la stesura del pensiero di Dickens, sul quale ho potuto usare una fonte straordinaria, ovvero l’edizione del 1842 di American Notes for General Circulation, che essendo scritta dallo stesso Dickens rappresenta la forma più diretta che si possa avere sul suo pensiero. Il terzo e ultimo capitolo dal titolo “Il solitary confinement oggi ed il caso italiano” tratta appunto questo tema nell’attualità, per capire la sua evoluzione dalla nascita con il sistema di Philadelphia a oggi. La prima parte si concentra sull’analisi generale del tema, utilizzando un documento fondamentale sul tema del solitary confinement, ovvero “Monitoring solitary confinement in prison: A Handbook for National Preventive Mechanisms” di Federica Brioschi Claudio Paterniti. Dopodiché ho proseguito con l’analisi del caso italiano, ovvero quello del 41 bis; qui ho come prima cosa definito cos’è questa legge, utilizzando gli articoli “41 bis, rapporto con la Costituzione e prospettive del carcere duro" di Virgilia Burlacu e Massimo Bianca e “Cos’è il 41 bis?” di Alberto Curi, per dare tutte le informazioni necessarie sul tema, utili per capire la seconda parte di questa analisi, ovvero lo studio di due casi specifici, quello di Alfredo Cospito e quello di Bernardo Provenzano. Le fonti utilizzate sono state moltissimi articoli, oltre ad un intervento in parlamento e un’intervista a Cospito stesso. Sul caso Provenzano ho invece utilizzato l’articolo “Riflessioni sul 41-bis a margine della sentenza Provenzano C. in Italia” di Giulia Colavecchio per poi cambiare un po il mio metodo di lavoro utilizzato fino ad ora, concentrandomi sul pensiero di dei magistrati Nicola Gratteri, Antonino di Matteo e Piercamillo Davigo. Infine ho concluso la tesi con delle mie riflessioni personali.