La silice cristallina respirabile (SCR) ha effetti sulla salute umana in soggetti esposti. Con il termine silice si fa riferimento a un composto chimico formato da silicio (Si) e ossigeno (O) che, insieme, costituiscono circa il 74% in peso della crosta terrestre. Questi due elementi si possono legare insieme dando origine ai minerali del gruppo della silice. Se gli atomi di silicio e ossigeno sono disposti in modo regolare, si parla di silice cristallina ed essa in natura si presenta in forme cristalline diverse (polimorfi), di cui la più comune è il quarzo. L’esposizione alla SCR può provocare l’insorgenza della silicosi, una delle prime malattie professionali riconosciute nel nostro paese. La presenza di SCR nei terreni su cui lavorano i cavalli potrebbe essere un fattore di rischio per lo sviluppo di pneumoconiosi negli esseri umani che lavorano a stretto contatto con questi animali. Poiché i cavalli stessi possono soffrire di silicosi (primo caso accertato in California), essi possono svolgere il ruolo di animali sentinella. È possibile inoltre ipotizzare che l’equitazione rappresenti una esposizione occupazionale non convenzionale alla SLC, derivante dalla continua frantumazione del suolo e conseguente aerodispersione di polveri causata dal calpestio dei cavalli durante il lavoro in campo. Nello studio sono stati analizzati 10 campioni di lavaggio broncoalveolare (BAL) equino tramite l’utilizzo del Microscopio Elettronico in Scansione (SEM) con annesso Spettrometro di Dispersione di Energia (EDS) e tramite analisi citopatologica al fine di valutare la presenza di marcatori di infiammazione polmonare. I risultati evidenziano che i cavalli con pregresse patologie respiratorie croniche (es. cavalli asmatici) presentano particelle di biossido di silicio in percentuale più abbondanti rispetto a cavalli sani o con patologie respiratorie transitorie. Inoltre è stata valutata la presenza di feldspati, in quanto presenti unitamente al quarzo nei suoli dei maneggi. Sono risultati diffusi in quasi tutti i cavalli (9 su 10) ed in particolare in un cavallo risultano presenti in alta percentuale. In studi futuri, si dovrà determinare se i livelli osservati di particolato inorganico respirato abbiano o meno valenza patologica in questa specie. Inoltre si dovrà valutare se l’esposizione a particelle respirabili negli ambienti equestri, in particolare a biossido di silicio, possano causare pneumoconiosi negli esseri umani.

Polveri inorganiche respirate da equini in circoli equestri: uno studio mineralogico e citopatologico

COSTA, GIULIA
2020/2021

Abstract

La silice cristallina respirabile (SCR) ha effetti sulla salute umana in soggetti esposti. Con il termine silice si fa riferimento a un composto chimico formato da silicio (Si) e ossigeno (O) che, insieme, costituiscono circa il 74% in peso della crosta terrestre. Questi due elementi si possono legare insieme dando origine ai minerali del gruppo della silice. Se gli atomi di silicio e ossigeno sono disposti in modo regolare, si parla di silice cristallina ed essa in natura si presenta in forme cristalline diverse (polimorfi), di cui la più comune è il quarzo. L’esposizione alla SCR può provocare l’insorgenza della silicosi, una delle prime malattie professionali riconosciute nel nostro paese. La presenza di SCR nei terreni su cui lavorano i cavalli potrebbe essere un fattore di rischio per lo sviluppo di pneumoconiosi negli esseri umani che lavorano a stretto contatto con questi animali. Poiché i cavalli stessi possono soffrire di silicosi (primo caso accertato in California), essi possono svolgere il ruolo di animali sentinella. È possibile inoltre ipotizzare che l’equitazione rappresenti una esposizione occupazionale non convenzionale alla SLC, derivante dalla continua frantumazione del suolo e conseguente aerodispersione di polveri causata dal calpestio dei cavalli durante il lavoro in campo. Nello studio sono stati analizzati 10 campioni di lavaggio broncoalveolare (BAL) equino tramite l’utilizzo del Microscopio Elettronico in Scansione (SEM) con annesso Spettrometro di Dispersione di Energia (EDS) e tramite analisi citopatologica al fine di valutare la presenza di marcatori di infiammazione polmonare. I risultati evidenziano che i cavalli con pregresse patologie respiratorie croniche (es. cavalli asmatici) presentano particelle di biossido di silicio in percentuale più abbondanti rispetto a cavalli sani o con patologie respiratorie transitorie. Inoltre è stata valutata la presenza di feldspati, in quanto presenti unitamente al quarzo nei suoli dei maneggi. Sono risultati diffusi in quasi tutti i cavalli (9 su 10) ed in particolare in un cavallo risultano presenti in alta percentuale. In studi futuri, si dovrà determinare se i livelli osservati di particolato inorganico respirato abbiano o meno valenza patologica in questa specie. Inoltre si dovrà valutare se l’esposizione a particelle respirabili negli ambienti equestri, in particolare a biossido di silicio, possano causare pneumoconiosi negli esseri umani.
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