My thesis recurs to anthropology’s methods to analyse orientalism, the political-cultural gear the Western world uses to describe and control the East, as described by E. Said (1978). Notably, I take into account as a case study raqs sharqi, also known as “belly dance”, which was born in Egypt, but it is now spread all over the world. Through history, the Egyptian dance and the European fantasies about a seductive Orient have engaged in a ceaseless dialogue: the dancers have been embracing or refusing the orientalist element. As a result, raqs sharqi appears now as a hybrid cultural phenomenon, as defined by Homi Bhabha (1994). My work begins with a panoramic on anthropology of dance. Subsequently, the second chapter explains Edward Said’s thought. The third chapter describes raqs sharqi’s history, going from the 19th century up until the beginning of the 21st century. The fourth chapter focuses on the present-day dance community and on whether the orientalist frame of mind persists within it. This latter chapter is based on the field work I conducted interviewing dancers from Turin and from Cairo.
Questa tesi intende analizzare l’orientalismo, teorizzato da Edward Said come il dispositivo politico-culturale attraverso il quale l’Occidente descrive e controlla l’Oriente (1978), tramite gli strumenti d’indagine dell’antropologia. In particolare, prendo in esame come caso di studio il raqs sharqi, danza nata in Egitto e oggi diffusa in tutto il mondo, nota in Occidente come “danza del ventre”. Ripercorrendone la storia, è possibile notare come questa danza si sia sviluppata in continuo dialogo tra la cultura coreutico-musicale dell’Egitto e l’immaginario europeo sull’Oriente, considerato esotico e seducente. Quest’ultimo fattore è stato di volta in volta accolto oppure rifiutato dalle danzatrici. Tali dinamiche hanno fatto sì che il raqs sharqi si configurasse come un fenomeno culturale ibrido, nella definizione che Homi Bhabha dà di questa terminologia (1994). La tesi si apre con un primo capitolo dedicato all’antropologia della danza, mentre il secondo capitolo illustra il pensiero di E. Said. Il terzo capitolo traccia lo sviluppo del raqs sharqi dall’Ottocento ai primi anni 2000. Infine, sulla base del lavoro svolto sul campo tramite interviste, nel quarto capitolo riscontro se oggigiorno il pensiero orientalista sia ancora vivo nella comunità delle danzatrici.
Negoziare l'orientalismo: il raqs sharqi come danza ibrida
CHIARLE, SILVIA
2020/2021
Abstract
Questa tesi intende analizzare l’orientalismo, teorizzato da Edward Said come il dispositivo politico-culturale attraverso il quale l’Occidente descrive e controlla l’Oriente (1978), tramite gli strumenti d’indagine dell’antropologia. In particolare, prendo in esame come caso di studio il raqs sharqi, danza nata in Egitto e oggi diffusa in tutto il mondo, nota in Occidente come “danza del ventre”. Ripercorrendone la storia, è possibile notare come questa danza si sia sviluppata in continuo dialogo tra la cultura coreutico-musicale dell’Egitto e l’immaginario europeo sull’Oriente, considerato esotico e seducente. Quest’ultimo fattore è stato di volta in volta accolto oppure rifiutato dalle danzatrici. Tali dinamiche hanno fatto sì che il raqs sharqi si configurasse come un fenomeno culturale ibrido, nella definizione che Homi Bhabha dà di questa terminologia (1994). La tesi si apre con un primo capitolo dedicato all’antropologia della danza, mentre il secondo capitolo illustra il pensiero di E. Said. Il terzo capitolo traccia lo sviluppo del raqs sharqi dall’Ottocento ai primi anni 2000. Infine, sulla base del lavoro svolto sul campo tramite interviste, nel quarto capitolo riscontro se oggigiorno il pensiero orientalista sia ancora vivo nella comunità delle danzatrici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/67767