La tesi affronta il trattamento sanitario obbligatorio che consiste nella somministrazione di cure sanitarie ad un soggetto che non ha fornito il suo consenso. È uno strumento presente fin dagli albori della società. Già a partire dagli antichi greci e romani sono stati effettuati i primi tentativi di cura e trattamento. In epoca medievale, la causa della malattia mentale è stata imputata alla presenza di demoni che si sono impossessati del corpo del folle. In questo periodo, definito buio, si pratica come forma di cura l’esorcismo oppure la messa al rogo. Tuttavia, a partire dal 1500 compaiono sul territorio europeo le prime strutture dedicate ai malati mentali che si ritiene debbano essere allontanati dalla società produttiva per non contagiarla. È solo sul finire del XVIII secolo, grazie al lavoro di Pinel in Francia, che la pratica manicomiale prende vita: si cominciano a costruire edifici per la cura e il trattamento degli alienati. Il problema è che non esiste nessun tipo di controllo su quello che accade all’interno di queste istituzioni: negli anni sono perpetrati abusi di ogni tipo, in sostanza gli internati sono degli oggetti nelle mani del personale che ne dispone come meglio crede. In seguito alla Seconda guerra mondiale, l’Unione europea e l’OMS hanno sentito l’esigenza di regolamentare la situazione nei manicomi per garantire che i ricoverati non siano più maltrattati, ma che possano godere della totalità dei loro diritti come qualsiasi altro cittadino. L’Italia, la Francia, l’Inghilterra e la Germania hanno vissuto storie legislative differenti, hanno iniziato a promulgare leggi tra il XIX e XX secolo, per poi riformarle in seguito alle disposizioni europee e internazionali. Attualmente in tutti gli stati è presente una legge che disciplina una forma di trattamento sanitario obbligatorio che ha limiti stringenti, diversi per ogni stato, che devono essere rispettati totalmente per somministrarla altrimenti non si può procedere al ricovero, e in ogni caso è garantito che i diritti e l’integrità dei pazienti siano rispettati. Infine, le interviste condotte con tre psichiatre italiane hanno permesso di comprendere come funzioni la realtà dei reparti psichiatrici mostrando come sebbene durante la procedura del TSO possano insorgere delle problematiche, che possono condurre a gravi esiti, questa sia assolutamente necessaria per poter intervenire nel momento in cui il paziente a causa del suo disturbo non si rende conto della necessità di ricevere un trattamento.
Il trattamento sanitario obbligatorio: analisi di quattro realtà europee.
VILLA, ELENA
2020/2021
Abstract
La tesi affronta il trattamento sanitario obbligatorio che consiste nella somministrazione di cure sanitarie ad un soggetto che non ha fornito il suo consenso. È uno strumento presente fin dagli albori della società. Già a partire dagli antichi greci e romani sono stati effettuati i primi tentativi di cura e trattamento. In epoca medievale, la causa della malattia mentale è stata imputata alla presenza di demoni che si sono impossessati del corpo del folle. In questo periodo, definito buio, si pratica come forma di cura l’esorcismo oppure la messa al rogo. Tuttavia, a partire dal 1500 compaiono sul territorio europeo le prime strutture dedicate ai malati mentali che si ritiene debbano essere allontanati dalla società produttiva per non contagiarla. È solo sul finire del XVIII secolo, grazie al lavoro di Pinel in Francia, che la pratica manicomiale prende vita: si cominciano a costruire edifici per la cura e il trattamento degli alienati. Il problema è che non esiste nessun tipo di controllo su quello che accade all’interno di queste istituzioni: negli anni sono perpetrati abusi di ogni tipo, in sostanza gli internati sono degli oggetti nelle mani del personale che ne dispone come meglio crede. In seguito alla Seconda guerra mondiale, l’Unione europea e l’OMS hanno sentito l’esigenza di regolamentare la situazione nei manicomi per garantire che i ricoverati non siano più maltrattati, ma che possano godere della totalità dei loro diritti come qualsiasi altro cittadino. L’Italia, la Francia, l’Inghilterra e la Germania hanno vissuto storie legislative differenti, hanno iniziato a promulgare leggi tra il XIX e XX secolo, per poi riformarle in seguito alle disposizioni europee e internazionali. Attualmente in tutti gli stati è presente una legge che disciplina una forma di trattamento sanitario obbligatorio che ha limiti stringenti, diversi per ogni stato, che devono essere rispettati totalmente per somministrarla altrimenti non si può procedere al ricovero, e in ogni caso è garantito che i diritti e l’integrità dei pazienti siano rispettati. Infine, le interviste condotte con tre psichiatre italiane hanno permesso di comprendere come funzioni la realtà dei reparti psichiatrici mostrando come sebbene durante la procedura del TSO possano insorgere delle problematiche, che possono condurre a gravi esiti, questa sia assolutamente necessaria per poter intervenire nel momento in cui il paziente a causa del suo disturbo non si rende conto della necessità di ricevere un trattamento.File | Dimensione | Formato | |
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