What value does cultural good have for the community? Beyond the market price, the cadastral value of the property, the estimate of the artistic value, is it possible to translate the benefits produced by cultural goods and services into economic terms? To what extent and for what reasons is it important to study the relationships that move supply and demand relating to the services thanks to which the heritage is made usable? It is to these questions that, since its beginnings, the Economy of Culture has contributed to answering, studying the dynamics of the management and use of cultural goods and services and of the markets created by the externalities that the cultural sector has always generated in local economies. This study was created with the aim of answering at least one of these questions for the specific cultural context of the province of Macerata. Specifically, the contingent valuation study of Palazzo Ricci is carried out. It’s a historic building of important artistic value located in the center of the city of Macerata, in the Marche region. The object of the analysis is a cultural good acquired in 1976 and still managed today by the Cassa di Risparmio Foundation of the Province of Macerata, and it’s one of the main propulsive center of the city's cultural life: of sixteenth-century origins, it has been made usable in its original glory and atmosphere. Moreover, its function of use has expanded over the years to that of a museum of contemporary art, thanks to the permanent exhibition of the rich collection of Italian art of the '900 owned by the Foundation. A unicum in the Marche region and in Italy, Palazzo Ricci, like most of the cultural heritage, cannot be studied according to the rules of the private goods market, for logistical reasons, having characteristics similar to those of public, semi-public and meritorious goods, such as for ethical reasons, being in fact a meritorious asset, whose public and private protection and enhancement is appropriate beyond utilitarian logic and the request made by potential users (Musgrave, 1959), satisfying qualitatively higher needs (Forte, Mantovani, 2004). For public administrations, as well as for the actors of the cultural-tourist supply chain of the territories, it is becoming increasingly clear how much being aware of the overall value of cultural services and assets is fundamental to start a model of development, including economic, as well as social, in the great potential of the latter is considered, in order to adapt the policies not only for the protection, but also for the strategic management of these resources. The historical moment in which the sampling and collection of data took place requires a certain caution on the reliability of the same: the summer months of 2021 were affected by the restrictions imposed by the ongoing Covid 19 health emergency. However, the results obtained reveal interesting and encouraging data both on preferences and on the value, rendered in economic terms, that the reference population attributes to Palazzo Ricci and its cultural offer.
Quale valore assume il bene culturale per la comunità? Al di là del prezzo di mercato, del valore catastale del bene, della stima del valore artistico, è possibile tradurre in termini economici i benefici prodotti da beni e servizi culturali? In che misura e per quali motivi è importante studiare le relazioni che muovono domanda e offerta relative ai servizi grazie ai quali il patrimonio è reso fruibile? È a queste domande che, fin dai suoi esordi, concorre a rispondere l’Economia della Cultura, studiando le dinamiche della gestione e fruizione di beni e servizi culturali e dei mercati creati dalle esternalità che il settore culturale genera da sempre nelle economie territoriali. Il presente studio nasce con lo scopo di rispondere ad almeno una di queste domande per lo specifico contesto culturale della provincia di Macerata. Nello specifico, si effettua lo studio di valutazione contingente di Palazzo Ricci, storico edificio di importante valore storico artistico sito nel centro della città di Macerata, nelle Marche. Il bene culturale oggetto di analisi, acquisito nel 1976 e gestito ancora oggi dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, è uno dei luoghi protagonisti della vita culturale cittadina: di origini cinquecentesche, è stato reso fruibile nelle sue vesti ed atmosfere originarie e la sua funzione d’uso si è ampliata negli anni a quella di Palazzo Museo, grazie all’esposizione permanente della ricca collezione di arte italiana del ‘900 di proprietà della Fondazione. Un unicum nelle Marche ed in Italia, Palazzo Ricci, come la gran parte dei beni culturali, non può essere studiato secondo le regole del mercato dei beni privati, per motivi logistici, avendo caratteristiche affini a quelle dei beni pubblici, semipubblici e meritori, come per motivi etici, essendo di fatto bene meritorio, la cui tutela e valorizzazione pubblica e privata è opportuna al di là di logiche utilitaristiche e dalla richiesta che ne facciano i potenziali utenti (Musgrave, 1959), soddisfacendo bisogni qualitativamente superiori (Forte, Mantovani, 2004). Per le amministrazioni pubbliche, come per gli attori della filiera culturale-turistica dei territori, appare sempre più chiaro quanto prendere coscienza del valore complessivo di servizi e beni culturali, sia fondamentale per avviarsi ad un modello di sviluppo anche economico, oltre che sociale, in cui venga considerato il grande potenziale di questi ultimi, in modo da adeguare le politiche non solo di tutela, ma di gestione strategica di tali risorse. Il momento storico in cui il campionamento e la raccolta dei dati hanno avuto luogo impongono sull’affidabilità degli stessi una certa cautela: i mesi estivi del 2021 hanno risentito delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria da Covid 19 in corso. Tuttavia, i risultati ottenuti rivelano interessanti ed incoraggianti dati sia sulle preferenze, sia sul valore, reso in termini economici, che la popolazione di riferimento attribuisce a Palazzo Ricci e alla sua offerta culturale.
Il valore economico dei beni culturali: studio di valutazione contingente di Palazzo Ricci, Macerata
ANGELETTI, SIMONA
2021/2022
Abstract
Quale valore assume il bene culturale per la comunità? Al di là del prezzo di mercato, del valore catastale del bene, della stima del valore artistico, è possibile tradurre in termini economici i benefici prodotti da beni e servizi culturali? In che misura e per quali motivi è importante studiare le relazioni che muovono domanda e offerta relative ai servizi grazie ai quali il patrimonio è reso fruibile? È a queste domande che, fin dai suoi esordi, concorre a rispondere l’Economia della Cultura, studiando le dinamiche della gestione e fruizione di beni e servizi culturali e dei mercati creati dalle esternalità che il settore culturale genera da sempre nelle economie territoriali. Il presente studio nasce con lo scopo di rispondere ad almeno una di queste domande per lo specifico contesto culturale della provincia di Macerata. Nello specifico, si effettua lo studio di valutazione contingente di Palazzo Ricci, storico edificio di importante valore storico artistico sito nel centro della città di Macerata, nelle Marche. Il bene culturale oggetto di analisi, acquisito nel 1976 e gestito ancora oggi dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, è uno dei luoghi protagonisti della vita culturale cittadina: di origini cinquecentesche, è stato reso fruibile nelle sue vesti ed atmosfere originarie e la sua funzione d’uso si è ampliata negli anni a quella di Palazzo Museo, grazie all’esposizione permanente della ricca collezione di arte italiana del ‘900 di proprietà della Fondazione. Un unicum nelle Marche ed in Italia, Palazzo Ricci, come la gran parte dei beni culturali, non può essere studiato secondo le regole del mercato dei beni privati, per motivi logistici, avendo caratteristiche affini a quelle dei beni pubblici, semipubblici e meritori, come per motivi etici, essendo di fatto bene meritorio, la cui tutela e valorizzazione pubblica e privata è opportuna al di là di logiche utilitaristiche e dalla richiesta che ne facciano i potenziali utenti (Musgrave, 1959), soddisfacendo bisogni qualitativamente superiori (Forte, Mantovani, 2004). Per le amministrazioni pubbliche, come per gli attori della filiera culturale-turistica dei territori, appare sempre più chiaro quanto prendere coscienza del valore complessivo di servizi e beni culturali, sia fondamentale per avviarsi ad un modello di sviluppo anche economico, oltre che sociale, in cui venga considerato il grande potenziale di questi ultimi, in modo da adeguare le politiche non solo di tutela, ma di gestione strategica di tali risorse. Il momento storico in cui il campionamento e la raccolta dei dati hanno avuto luogo impongono sull’affidabilità degli stessi una certa cautela: i mesi estivi del 2021 hanno risentito delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria da Covid 19 in corso. Tuttavia, i risultati ottenuti rivelano interessanti ed incoraggianti dati sia sulle preferenze, sia sul valore, reso in termini economici, che la popolazione di riferimento attribuisce a Palazzo Ricci e alla sua offerta culturale.| File | Dimensione | Formato | |
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