L'elaborato intende analizzare il fenomeno dei social media dal punto di vista del racconto bellico e come quest’ultimo si sia plasmato in base agli strumenti comunicativi di diverse fasi storiche. Il primo capitolo si apre con il passaggio dai legacy media ai new media, per poi concentrarsi sulle origini dei social media con la loro storia evolutiva. Con una breve spiegazione dei principali social media attuali, saranno sottolineati funzionamento e dinamiche fondanti delle piattaforme con i cambiamenti che hanno apportato alla società, sia da una prospettiva di taglio prettamente comunicativo che sociologico - relazionale. Il secondo capitolo si sviluppa sulla relazione tra guerra e mass media, proponendo una rassegna su alcuni dei conflitti che hanno fatto la storia con il relativo mezzo di comunicazione. Dalla Prima Guerra Mondiale si giunge allo storytelling odierno del conflitto in Ucraina in cui social network fanno da padrone in una comunicazione bellica totalmente nuova e per certi versi inaspettata. Qui, nel terzo capitolo, saranno affrontate diverse problematiche relative al racconto di guerra in tempo reale, come la disinformazione e le fake news che popolano il web, tra inganni e manipolazione del pubblico e la traslazione dal marketing della costruzione del brand di guerra da parte dell’Ucraina, che porta avanti una vera e propria campagna di comunicazione, del tutto simile al lancio di un prodotto sul mercato. Punto focale dell'ultimo capitolo sarà lo studio sulla comunicazione del Presidente Ucraino Zelensky, che dei social media ne ha fatto un'arma vincente sia durante la sua presidenza in tempi di pace che (e soprattutto) durante la guerra. Come cappello introduttivo è necessario spiegare cos’è il fenomeno della politica pop e quali sono le dinamiche che portano un leader politico a mixarsi tra istituzione e personaggio pubblico. Fenomeno che si amplia ulteriormente con l’arrivo dei social media che consentono una maggiore interazione tra la “platea di spettatori” e l’uomo politico, azzerando le distanze formali.

Lo storytelling bellico sui social media: il fenomeno Zelensky

RICCARDO, CHIARA
2021/2022

Abstract

L'elaborato intende analizzare il fenomeno dei social media dal punto di vista del racconto bellico e come quest’ultimo si sia plasmato in base agli strumenti comunicativi di diverse fasi storiche. Il primo capitolo si apre con il passaggio dai legacy media ai new media, per poi concentrarsi sulle origini dei social media con la loro storia evolutiva. Con una breve spiegazione dei principali social media attuali, saranno sottolineati funzionamento e dinamiche fondanti delle piattaforme con i cambiamenti che hanno apportato alla società, sia da una prospettiva di taglio prettamente comunicativo che sociologico - relazionale. Il secondo capitolo si sviluppa sulla relazione tra guerra e mass media, proponendo una rassegna su alcuni dei conflitti che hanno fatto la storia con il relativo mezzo di comunicazione. Dalla Prima Guerra Mondiale si giunge allo storytelling odierno del conflitto in Ucraina in cui social network fanno da padrone in una comunicazione bellica totalmente nuova e per certi versi inaspettata. Qui, nel terzo capitolo, saranno affrontate diverse problematiche relative al racconto di guerra in tempo reale, come la disinformazione e le fake news che popolano il web, tra inganni e manipolazione del pubblico e la traslazione dal marketing della costruzione del brand di guerra da parte dell’Ucraina, che porta avanti una vera e propria campagna di comunicazione, del tutto simile al lancio di un prodotto sul mercato. Punto focale dell'ultimo capitolo sarà lo studio sulla comunicazione del Presidente Ucraino Zelensky, che dei social media ne ha fatto un'arma vincente sia durante la sua presidenza in tempi di pace che (e soprattutto) durante la guerra. Come cappello introduttivo è necessario spiegare cos’è il fenomeno della politica pop e quali sono le dinamiche che portano un leader politico a mixarsi tra istituzione e personaggio pubblico. Fenomeno che si amplia ulteriormente con l’arrivo dei social media che consentono una maggiore interazione tra la “platea di spettatori” e l’uomo politico, azzerando le distanze formali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/67574