A partire da un’esperienza di sperimentazione del Lesson Study in un istituto di scuola primaria di Asti si è voluto indagare una possibile relazione tra la ciclicità del metodo e la concezione degli artefatti che si usano durante una lezione. Se- guendo un gruppo di lavoro di docenti nello svolgimento di due cicli di Lesson Study, ci si è concentrati sulla fase di progettazione dell’artefatto in uso nelle le- zioni implementate e sulle caratteristiche degli artefatti stessi. Partendo dalla Teoria della Mediazione Semiotica di Bartolini Bussi e Mariotti, si sono approfonditi diverse concezioni di artefatto basate sull’idea di apprendi- mento che si tiene in considerazione. Si sono, infatti, osservate le caratteristiche principali di due differenti teorie dell’apprendimento, una acquisizionista e una partecipazionista (Sfard, 1998), e la loro influenza sulla concezione di artefatto. In particolare ci concentreremo sulla teoria partecipazionista dell’apprendimento co- me Legitimate Peripheral Participation (Lave & Wenger, 1991) e sulla concezione di artefatto come iscrizione del pensiero e non mera rappresentazione. Sulla base degli studi effettuati da Anna Sfard (2002), favorevole all’ottica partecipazionista dell’apprendimento, in una sperimentazione che osserva una ciclicità nel processo di costruzione di strumenti e del loro uso, si è voluto indagare se la ciclicità insita nella struttura del Lesson Study possa influenzare la scelta degli artefatti. L’analisi dei dati ha messo in evidenza che l’idea di artefatto è cambiata dalla pri- ma progettazione alla seconda. Questo ha influenzato l’andamento degli incontri di progettazione, ma non la concezione di apprendimento. Emerge, in particolare, che lo strumento strutturato nel primo ciclo segue una concezione più acquisizioni- sta, mentre il secondo ha forti caratterizzazioni in linea con l’idea di artefatto come iscrizione del pensiero. Da ciò ho concluso che la ciclicità nella progettazione e nell’uso di strumenti didattici porta i docenti a una visione più partecipazionista. Questa visione non coinvolge particolarmente la concezione di apprendimento dei docenti, quanto la loro progettazione degli artefatti.
Gli Artefatti nel Lesson Study di matematica: un'analisi semiotica
TROSSO, MICHELE
2020/2021
Abstract
A partire da un’esperienza di sperimentazione del Lesson Study in un istituto di scuola primaria di Asti si è voluto indagare una possibile relazione tra la ciclicità del metodo e la concezione degli artefatti che si usano durante una lezione. Se- guendo un gruppo di lavoro di docenti nello svolgimento di due cicli di Lesson Study, ci si è concentrati sulla fase di progettazione dell’artefatto in uso nelle le- zioni implementate e sulle caratteristiche degli artefatti stessi. Partendo dalla Teoria della Mediazione Semiotica di Bartolini Bussi e Mariotti, si sono approfonditi diverse concezioni di artefatto basate sull’idea di apprendi- mento che si tiene in considerazione. Si sono, infatti, osservate le caratteristiche principali di due differenti teorie dell’apprendimento, una acquisizionista e una partecipazionista (Sfard, 1998), e la loro influenza sulla concezione di artefatto. In particolare ci concentreremo sulla teoria partecipazionista dell’apprendimento co- me Legitimate Peripheral Participation (Lave & Wenger, 1991) e sulla concezione di artefatto come iscrizione del pensiero e non mera rappresentazione. Sulla base degli studi effettuati da Anna Sfard (2002), favorevole all’ottica partecipazionista dell’apprendimento, in una sperimentazione che osserva una ciclicità nel processo di costruzione di strumenti e del loro uso, si è voluto indagare se la ciclicità insita nella struttura del Lesson Study possa influenzare la scelta degli artefatti. L’analisi dei dati ha messo in evidenza che l’idea di artefatto è cambiata dalla pri- ma progettazione alla seconda. Questo ha influenzato l’andamento degli incontri di progettazione, ma non la concezione di apprendimento. Emerge, in particolare, che lo strumento strutturato nel primo ciclo segue una concezione più acquisizioni- sta, mentre il secondo ha forti caratterizzazioni in linea con l’idea di artefatto come iscrizione del pensiero. Da ciò ho concluso che la ciclicità nella progettazione e nell’uso di strumenti didattici porta i docenti a una visione più partecipazionista. Questa visione non coinvolge particolarmente la concezione di apprendimento dei docenti, quanto la loro progettazione degli artefatti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/67549