FOI tool was introduced in the Italian legal system through Legislative Decree 97/2016. This change within the public administrative landscape assumes considerable importance, thanks to the key objective for which this rule is introduced: guarantee transparency and allow citizens to monitor the institutional work. The "right to know" of FOIA is recognized within the Italian system as "the right of anyone to access any data and document held by the public administration, in compliance with the limits expressly provided for by the law, and without the need for motivate the request or demonstrate a specific interest ". The first chapter of this thesis, will present a careful and precise reconstruction of the origins and theoretical reflections on FOIA, while, in the second one, the peculiarity of the Italian case and a brief mention of the situation outlined by the Covid-19 pandemic will be discussed. The aim is to investigate and analyze the impact and evolution that FOIA has generated in the health sector, in particular in the field of conscientious objection and Law 194/1978. Five years after its introduction into the Italian legal system, effective attention will be payed to the degree of transparency and accessibility of the institutes under analysis. In this regard, a previous survey carried out in 2017 by the newspaper Il Sole 24 ore was resumed, selecting a sample of fifty of the ASL (Italians Local Health Authorities) previously monitored. The objective is to determining, in a short period, the improvement or less compared to the year last reported. The request for FOIA to the various Local Health Authorities was divided into three questions that aimed at delineating the transparency: the number of gynecologists in their medical staff, the number of gynecologists’ conscientious objection and the name of the objection doctors in 2018, 2019 and 2020. To answer the research question, fifty ASLs, part of the survey sample, were contacted by e-mail (both generic and certified) and divided into two subgroups of equal number. Afterwards, two different types of the same request for generalized civic access were submitted, sending a formal and an informal one.
Il D.lgs. 97/2016 introduce nell’ ordinamento italiano lo strumento del FOI come accesso civico generalizzato. Tale cambiamento all’interno del panorama amministrativo pubblico assume notevole importanza, data in primo luogo dall’obiettivo cardine per il quale tale norma viene introdotta, ovvero quello di essere garante della trasparenza e di permettere ai cittadini il monitoraggio sull’ operato istituzionale. Il “right to know” del FOIA viene quindi riconosciuto all’interno del panorama nostrano, garantendo così “il diritto di chiunque di accedere a qualsiasi dato e documento detenuto dalla pubblica amministrazione, nel rispetto dei limiti espressamente previsti dalla norma, e senza necessità di motivare l’istanza né di dimostrare un interesse specifico”. In questo elaborato di tesi, dopo una ricostruzione attenta e precisa sulle origini e le riflessioni teoriche di questo strumento nel primo capitolo, seguita nel secondo dalla peculiarità del caso italiano e da un breve accenno alla situazione delineata dalla pandemia Covid-19; l’obiettivo posto era quello di indagare e analizzare, a cinque anni dalla sua introduzione nell’ordinamento italiano, l’impatto e l’evoluzione che l’accesso civico generalizzato ha generato nel settore della sanità, in materia di obiezione di coscienza e della Legge 194/1978, ponendo effettiva attenzione al grado di trasparenza ed accessibilità degli Istituti presi in analisi. A questo proposito, è stata ripresa una precedente indagine svolta nel 2017 dalla testata giornalistica Il Sole 24 ore, selezionando un campione di cinquanta delle Asl precedentemente monitorate, con l’obiettivo di determinare, in una distanza di breve periodo, l’avvenuto miglioramento o meno rispetto ai tempi di risposta precedentemente segnalati. La richiesta di accesso civico generalizzato alle diverse Aziende Sanitarie Locali è stata suddivisa in tre domande volte a delinearne il grado di trasparenza: il numero di ginecologi presenti nel loro staff medico, il numero di ginecologi obiettori ed il nome dei medici obiettori negli anni 2018, 2019 e 2020. Per rispondere alla domanda della ricerca, le cinquanta Asl che forniscono il campione di indagine sono state contattate attraverso e- mail (sia generica, che Pec) e suddivise in due sottogruppi di egual numero, a cui poi sono state sottoposte due diverse tipologie di formulazione della stessa domanda di accesso civico generalizzato, una formale ed un’altra informale.
L'attuazione dell'accesso civico in Italia: un'indagine sperimentale della trasparenza nelle aziende sanitarie locali
PIPERNO, BARBARA
2021/2022
Abstract
Il D.lgs. 97/2016 introduce nell’ ordinamento italiano lo strumento del FOI come accesso civico generalizzato. Tale cambiamento all’interno del panorama amministrativo pubblico assume notevole importanza, data in primo luogo dall’obiettivo cardine per il quale tale norma viene introdotta, ovvero quello di essere garante della trasparenza e di permettere ai cittadini il monitoraggio sull’ operato istituzionale. Il “right to know” del FOIA viene quindi riconosciuto all’interno del panorama nostrano, garantendo così “il diritto di chiunque di accedere a qualsiasi dato e documento detenuto dalla pubblica amministrazione, nel rispetto dei limiti espressamente previsti dalla norma, e senza necessità di motivare l’istanza né di dimostrare un interesse specifico”. In questo elaborato di tesi, dopo una ricostruzione attenta e precisa sulle origini e le riflessioni teoriche di questo strumento nel primo capitolo, seguita nel secondo dalla peculiarità del caso italiano e da un breve accenno alla situazione delineata dalla pandemia Covid-19; l’obiettivo posto era quello di indagare e analizzare, a cinque anni dalla sua introduzione nell’ordinamento italiano, l’impatto e l’evoluzione che l’accesso civico generalizzato ha generato nel settore della sanità, in materia di obiezione di coscienza e della Legge 194/1978, ponendo effettiva attenzione al grado di trasparenza ed accessibilità degli Istituti presi in analisi. A questo proposito, è stata ripresa una precedente indagine svolta nel 2017 dalla testata giornalistica Il Sole 24 ore, selezionando un campione di cinquanta delle Asl precedentemente monitorate, con l’obiettivo di determinare, in una distanza di breve periodo, l’avvenuto miglioramento o meno rispetto ai tempi di risposta precedentemente segnalati. La richiesta di accesso civico generalizzato alle diverse Aziende Sanitarie Locali è stata suddivisa in tre domande volte a delinearne il grado di trasparenza: il numero di ginecologi presenti nel loro staff medico, il numero di ginecologi obiettori ed il nome dei medici obiettori negli anni 2018, 2019 e 2020. Per rispondere alla domanda della ricerca, le cinquanta Asl che forniscono il campione di indagine sono state contattate attraverso e- mail (sia generica, che Pec) e suddivise in due sottogruppi di egual numero, a cui poi sono state sottoposte due diverse tipologie di formulazione della stessa domanda di accesso civico generalizzato, una formale ed un’altra informale.File | Dimensione | Formato | |
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