Fondato in Belgio nel 1863, Solvay è da più di un secolo uno dei gruppi leader mondiali nel campo delle produzioni chimiche. Storicamente legata al processo di sintesi del bicarbonato di sodio, l’azienda è presente in Italia sin dal 1913, anno in cui vennero costruiti gli impianti di Rosignano Marittimo in Val di Cecina (Toscana). Qui, nel corso dei decenni, sono stati prodotti grandi quantitativi di carbonato / bicarbonato di sodio, soda caustica, polietilene, cloruro di vinile e numerose altre sostanze chimiche. Noti ai più per la presenza delle "Spiagge Bianche di Vada" (denominate così per il loro colore, dovuto alla presenza degli scarichi in mare dell’azienda), gli stabilimenti Solvay di Rosignano sono stati in varie occasioni al centro di controversie legate alla sostenibilità ambientale delle proprie produzioni e alla gestione delle risorse naturali presenti sul territorio. La contaminazione da mercurio di una vasta area di sedimenti marini al largo degli impianti, lo sfruttamento di una buona parte delle risorse idriche della Valle e le controversie legate alle morti per amianto di numerosi ex-dipendenti testimoniano come le azioni della Solvay abbiano in qualche modo impattato tutte le componenti ambientali dell’area presa in considerazione. Questo lavoro propone una analisi degli impatti ambientali e sanitari dovuti alla presenza della Solvay in Val di Cecina, incentrata sui più recenti dati a disposizione forniti da ARPA Toscana, CNR di Pisa, e contenuti in numerosi altri studi. Un'analisi introduttiva ripercorre l’evoluzione delle relazioni tra l'azienda belga e il territorio toscano al fine di fornire una comprensione più approfondita delle cause che hanno contribuito alla definizione dello scenario attuale.

Analisi degli impatti ambientali e sanitari legati alle attività degli impianti produttivi Solvay a Rosignano Marittimo (Livorno). ​

DE PASQUALE, LORENZO
2020/2021

Abstract

Fondato in Belgio nel 1863, Solvay è da più di un secolo uno dei gruppi leader mondiali nel campo delle produzioni chimiche. Storicamente legata al processo di sintesi del bicarbonato di sodio, l’azienda è presente in Italia sin dal 1913, anno in cui vennero costruiti gli impianti di Rosignano Marittimo in Val di Cecina (Toscana). Qui, nel corso dei decenni, sono stati prodotti grandi quantitativi di carbonato / bicarbonato di sodio, soda caustica, polietilene, cloruro di vinile e numerose altre sostanze chimiche. Noti ai più per la presenza delle "Spiagge Bianche di Vada" (denominate così per il loro colore, dovuto alla presenza degli scarichi in mare dell’azienda), gli stabilimenti Solvay di Rosignano sono stati in varie occasioni al centro di controversie legate alla sostenibilità ambientale delle proprie produzioni e alla gestione delle risorse naturali presenti sul territorio. La contaminazione da mercurio di una vasta area di sedimenti marini al largo degli impianti, lo sfruttamento di una buona parte delle risorse idriche della Valle e le controversie legate alle morti per amianto di numerosi ex-dipendenti testimoniano come le azioni della Solvay abbiano in qualche modo impattato tutte le componenti ambientali dell’area presa in considerazione. Questo lavoro propone una analisi degli impatti ambientali e sanitari dovuti alla presenza della Solvay in Val di Cecina, incentrata sui più recenti dati a disposizione forniti da ARPA Toscana, CNR di Pisa, e contenuti in numerosi altri studi. Un'analisi introduttiva ripercorre l’evoluzione delle relazioni tra l'azienda belga e il territorio toscano al fine di fornire una comprensione più approfondita delle cause che hanno contribuito alla definizione dello scenario attuale.
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