Il Metaverse è un concetto che ha visto la sua massima esposizione pubblica negli ultimi mesi, grazie all’attenzione mediatica suscitata dal proprietario di Facebook, Mark Zuckemberg, e il cambiamento del nome della sua azienda principale in Meta. Nonostante sia una parola che sentiamo sempre di più e una delle parole trend del 2021, non tutti sanno di cosa di tratta e che cosa voglia dire. In molti potrebbero definirlo come un “nuovo internet” o un Web 3.0, certo è che teoricamente si prospetta come un cambiamento epocale al pari, se non superiore, alle precedenti rivoluzioni industriali. Il termine “Metaverso” non è un termine nuovo, anzi, esiste già dagli anni ‘90 grazie al romanzo cyberpunk “Snow Crash” di Neal Stephensen, e ci sono già svariate applicazioni pratiche, soprattutto nel mondo videoludico e del gaming. La volontà è quella di ampliare l’utilizzo anche in più contesti, quali eventi, incontri, raduni, arte e moda, bellezza, città virtuali, geolocalizzazioni e turismo per quanto riguarda lo svago e il tempo libero, mentre uffici virtuali, smart working, riunioni, scienze sociali, marketing, comunicazione, architettura e design, formazione e istruzione per quanto riguarda l’ambito professionale. Potenzialmente quindi molte delle azioni che svolgiamo nella realtà e in buona parte anche online con i social media e le varie piattaforme, verranno traslate e adattate al metaverso. In poche parole saremo rappresentati dai nostri avatar all’interno del cyperspazio, svolgendo le azioni sopra elencate e garantendo una maggiore “presenza” rispetto a quella che i social media o le piattaforme online sono state in grado fornirci fino a adesso. Le sfide e gli ostacoli sono ancora molti e il terreno è tutt’altro che spianato; i supporti hardware e software sono da migliorare, la grafica all’interno delle applicazioni non è delle migliori, lo switch da dispositivi mobili quali smartphone a visori VR/AR non sarà immediato, ci saranno nuove sfide a tutela dell’ambiente e della persona ecc. L’espansione e l’utilizzo delle più svariate cryptovalute e l’incremento di popolarità degli NFT (Non-Fungible Token) darà sicuramente un grande input e una spinta importante alla diffusione del metaverso verso il pubblico mainstream, senza trascurare l’interessamento e i grossi investimenti fatti da celebrità quali Snoop Dogg, Justin Bieber e Paris Hilton e da aziende importanti quali Nike, Adidas, Balenciaga all’interno di diversi Metaversi (The Sandbox, Roblox, Decentraland ecc). Partendo da un’introduzione su significato, storia e letteratura del termine, analizzando poi i concetti chiave che costituiscono questo nuovo universo parallelo si arriverà a toccare i punti che il Metaverso andrà a intaccare, soprattutto in ambito sociale, lavorativo e economico, fino a rispondere a vari quesiti che attanagliano il tema: ci sarà solo un unico e grande Metaverso o avremo a che fare con più piattaforme? Sarà solo un videogioco o molto di più? Come cambierà il nostro lavoro e la nostra quotidianità?
Tra presente e futuro: l'impatto del Metaverse sulla società. Analisi e applicazioni con il caso studio "Tembo su Minecraft".
DI PIETRO, EDOARDO
2020/2021
Abstract
Il Metaverse è un concetto che ha visto la sua massima esposizione pubblica negli ultimi mesi, grazie all’attenzione mediatica suscitata dal proprietario di Facebook, Mark Zuckemberg, e il cambiamento del nome della sua azienda principale in Meta. Nonostante sia una parola che sentiamo sempre di più e una delle parole trend del 2021, non tutti sanno di cosa di tratta e che cosa voglia dire. In molti potrebbero definirlo come un “nuovo internet” o un Web 3.0, certo è che teoricamente si prospetta come un cambiamento epocale al pari, se non superiore, alle precedenti rivoluzioni industriali. Il termine “Metaverso” non è un termine nuovo, anzi, esiste già dagli anni ‘90 grazie al romanzo cyberpunk “Snow Crash” di Neal Stephensen, e ci sono già svariate applicazioni pratiche, soprattutto nel mondo videoludico e del gaming. La volontà è quella di ampliare l’utilizzo anche in più contesti, quali eventi, incontri, raduni, arte e moda, bellezza, città virtuali, geolocalizzazioni e turismo per quanto riguarda lo svago e il tempo libero, mentre uffici virtuali, smart working, riunioni, scienze sociali, marketing, comunicazione, architettura e design, formazione e istruzione per quanto riguarda l’ambito professionale. Potenzialmente quindi molte delle azioni che svolgiamo nella realtà e in buona parte anche online con i social media e le varie piattaforme, verranno traslate e adattate al metaverso. In poche parole saremo rappresentati dai nostri avatar all’interno del cyperspazio, svolgendo le azioni sopra elencate e garantendo una maggiore “presenza” rispetto a quella che i social media o le piattaforme online sono state in grado fornirci fino a adesso. Le sfide e gli ostacoli sono ancora molti e il terreno è tutt’altro che spianato; i supporti hardware e software sono da migliorare, la grafica all’interno delle applicazioni non è delle migliori, lo switch da dispositivi mobili quali smartphone a visori VR/AR non sarà immediato, ci saranno nuove sfide a tutela dell’ambiente e della persona ecc. L’espansione e l’utilizzo delle più svariate cryptovalute e l’incremento di popolarità degli NFT (Non-Fungible Token) darà sicuramente un grande input e una spinta importante alla diffusione del metaverso verso il pubblico mainstream, senza trascurare l’interessamento e i grossi investimenti fatti da celebrità quali Snoop Dogg, Justin Bieber e Paris Hilton e da aziende importanti quali Nike, Adidas, Balenciaga all’interno di diversi Metaversi (The Sandbox, Roblox, Decentraland ecc). Partendo da un’introduzione su significato, storia e letteratura del termine, analizzando poi i concetti chiave che costituiscono questo nuovo universo parallelo si arriverà a toccare i punti che il Metaverso andrà a intaccare, soprattutto in ambito sociale, lavorativo e economico, fino a rispondere a vari quesiti che attanagliano il tema: ci sarà solo un unico e grande Metaverso o avremo a che fare con più piattaforme? Sarà solo un videogioco o molto di più? Come cambierà il nostro lavoro e la nostra quotidianità?File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/67458