L'attuale situazione italiana di grave crisi socio-economica e la conseguente mancanza di lavoro ha determinato un generale impoverimento di una sempre più larga fascia di popolazione. Tale fenomeno sta facendo venir meno in un vasto strato di popolazione la capacità di sopperire ai propri bisogni primari, come quello dell'abitazione. Il problema casa è infatti fortemente presente nel dibattito sociale e politico italiano in seguito all'emergere di nuove e più diffuse forme di disagio determinate dalla difficoltà di accedere alla residenza da parte di un crescente numero di individui. A fronte della perdita di efficacia delle politiche a sostegno dell'abitazione sviluppate in Italia dal dopoguerra per la mancanza di fondi pubblici e per inefficienze legate alle gestione del patrimonio esistente, si è registrata una nuova esplosione del problema casa che non è limitato alle categorie sociali storicamente più deboli, ma ha investito anche famiglie appartenenti al ceto medio. Dopo diversi decenni in cui le politiche pubbliche si sono disinteressate al problema della casa e lo Stato ha progressivamente investito sempre meno nell'edilizia, oggi la questione abitativa è tornata ad assumere una posizione di centralità nell'agenda pubblica sia nazionale che locale, oltre a coinvolgere, in varie forme, una pluralità di soggetti privati. L'elaborato vuole quindi fornire informazioni e spunti di riflessione sul tema della programmazione sociale come leva determinante di scelte operative che hanno il fine di modificare la qualità della vita di una collettività e di ridurne le differenze, mettendo in evidenza come nonostante alcuni diritti, come quello alla casa, possano essere considerati come esigibili, tuttavia essi risultino condizionati dall'effettiva disponibilità delle risorse e dalle scelte politiche effettuate.
Analisi delle nuove tendenze in campo di programmazione sul tema del disagio abitativo. Partecipazione di attori pubblici e privati per garantire il diritto alla casa.
FERRARIS, MARTINA
2013/2014
Abstract
L'attuale situazione italiana di grave crisi socio-economica e la conseguente mancanza di lavoro ha determinato un generale impoverimento di una sempre più larga fascia di popolazione. Tale fenomeno sta facendo venir meno in un vasto strato di popolazione la capacità di sopperire ai propri bisogni primari, come quello dell'abitazione. Il problema casa è infatti fortemente presente nel dibattito sociale e politico italiano in seguito all'emergere di nuove e più diffuse forme di disagio determinate dalla difficoltà di accedere alla residenza da parte di un crescente numero di individui. A fronte della perdita di efficacia delle politiche a sostegno dell'abitazione sviluppate in Italia dal dopoguerra per la mancanza di fondi pubblici e per inefficienze legate alle gestione del patrimonio esistente, si è registrata una nuova esplosione del problema casa che non è limitato alle categorie sociali storicamente più deboli, ma ha investito anche famiglie appartenenti al ceto medio. Dopo diversi decenni in cui le politiche pubbliche si sono disinteressate al problema della casa e lo Stato ha progressivamente investito sempre meno nell'edilizia, oggi la questione abitativa è tornata ad assumere una posizione di centralità nell'agenda pubblica sia nazionale che locale, oltre a coinvolgere, in varie forme, una pluralità di soggetti privati. L'elaborato vuole quindi fornire informazioni e spunti di riflessione sul tema della programmazione sociale come leva determinante di scelte operative che hanno il fine di modificare la qualità della vita di una collettività e di ridurne le differenze, mettendo in evidenza come nonostante alcuni diritti, come quello alla casa, possano essere considerati come esigibili, tuttavia essi risultino condizionati dall'effettiva disponibilità delle risorse e dalle scelte politiche effettuate.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/67412