Through the analysis of the work of Karl Valentin and Eugène Ionesco, this thesis aims to explore how the theatre of the absurd was able to stage, through a comic and burlesque language, the absurdity prevailing in the world, emphasising the alienation of modern man. The figure of Karl Valentin cannot be ascribed to the theatre of the absurd, but is a precursor to it, precisely because of his language based on ‘nonsense’ and the deconstruction of reality through comedy. The first chapter focuses on the language of the two playwrights, the differences and similarities between their theatrical poetics, and finally discusses the critical and public reception of the two authors. The second chapter explores Ionesco's theatre in its metaphysical questioning and its search for truth and the absolute.
Attraverso l’analisi dell’opera di Karl Valentin e di Eugène Ionesco, questa tesi intende esplorare come il teatro dell’assurdo abbia saputo mettere in scena, attraverso un linguaggio comico e burlesco, l’assurdità vigente nel mondo, ponendo l’accento sull’estraneazione dell’uomo moderno. La figura di Karl Valentin non è ascrivibile al teatro dell'assurdo, ma costituisce un precursore di esso, proprio per il suo linguaggio fondato sul “nonsense” e sulla decostruzione della realtà tramite la comicità. Il primo capitolo si sofferma sul linguaggio dei due autori teatrali, sulle differenze ed analogie tra le loro poetiche teatrali, trattando infine la ricezione da parte della critica e del pubblico dei due autori. Il secondo capitolo approfondisce il teatro di Ionesco nella sua interrogazione metafisica e nella sua ricerca della verità e dell'assoluto.
L'assurdo nel teatro di Valentin e Ionesco
LA GROTTERIA, GIULIA
2023/2024
Abstract
Attraverso l’analisi dell’opera di Karl Valentin e di Eugène Ionesco, questa tesi intende esplorare come il teatro dell’assurdo abbia saputo mettere in scena, attraverso un linguaggio comico e burlesco, l’assurdità vigente nel mondo, ponendo l’accento sull’estraneazione dell’uomo moderno. La figura di Karl Valentin non è ascrivibile al teatro dell'assurdo, ma costituisce un precursore di esso, proprio per il suo linguaggio fondato sul “nonsense” e sulla decostruzione della realtà tramite la comicità. Il primo capitolo si sofferma sul linguaggio dei due autori teatrali, sulle differenze ed analogie tra le loro poetiche teatrali, trattando infine la ricezione da parte della critica e del pubblico dei due autori. Il secondo capitolo approfondisce il teatro di Ionesco nella sua interrogazione metafisica e nella sua ricerca della verità e dell'assoluto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/6734