In this thesis, the effects of site-specific weed management and the false delayed sowing technique were studied together with the creation of emergency models. As regards the delayed false sowing test before treatment, reliefs were carried out on the six plots in which the experimentation took place to assess the initial infestation which was comparable in all plots. In three plots the weed termination treatment was carried out on 21/05 while in the remaining three on 27/05. The amount of weeds present between the two dates increased but not significantly. From the post-treatment relief, significant differences emerged between the two types of treatment only on 17/06, the other reliefs did not show significant differences of infestation density. In the same plots, temperature probes were positioned in order to calculate the value of growing degree days. These data were crossed with the infestation data of weedy rice and Echinochloa spp. collected during the pre-treatment reliefs to draw up the emergency models. It emerged that for weedy rice, 98.65% of the plants present in the conventionally treated plot were affected, while the delayed treatment affected 99.4% of the plants. For Echinochloa spp., 100% of the seedlings were already present on 21/05. In the case of delayed treatment, 96.7% of weeds had emerged on 27/05. Since these are treatments, in both cases, carried out later than the norm, the percentage of weeds affected was very high. In the next years of experimentation we will try to anticipate the treatment as much as possible based on the emergency models drawn up. Precision weeds management test was carried out instead starting from the identification of areas with different levels of infestation that served as a reference point for the calibration of images captured by UAV. Within these areas, both density reliefs and coverage reliefs were carried out. UVA were make two flights with different multispectral cameras. Following some tests, the company that created the prescription maps, chose to use NDVI index as a discriminant, thus exploiting red and near infrared bands. The plots to be tested were divided into two parts each: one treated completely and one treated following the prescription maps. Following the pre-sowing treatment, malerbological reliefs were carried out to detect the quantity of weeds present in which no significant differences were highlighted between the parts of the plot treated differently. This indicates that precision weeds management technique worked and resulted in savings of up to 25% of product. In conclusion, it is possible to state that both tests have brought good results. Further studies will be needed to improve the application of technologies. As for the false delayed sowing in the next few years it will be carried out following the indications of the models and the actual functionality of the same will be verified. For site-specific weed menagement, we will try to apply the technology also for post-emergency treatments where there would be much more considerable product savings.
Nell’ambito della presente tesi di laurea, in una sperimentazione di campo condotta nel 2021, è stata effettuata una valutazione agronomica della tecnica della falsa semina ritardata e del diserbo sito specifico. Nel primo caso, sono state considerate sei camere di risaia nelle quali è stata applicata la tecnica della falsa semina; in tre camere le infestanti emerse sono state terminate con trattamento erbicida in epoca ordinaria (21/05) e in tre in epoca ritardata di circa una settimana. Prima della terminazione è stata monitorata la temperatura del suolo e sono stati effettuati rilievi di emergenza delle infestanti. Confrontando i dati di emergenza con un modello idrotermico è risultato che con la terminazione in epoca ordinaria è stato possibile colpire il 98,65% delle piante di riso crodo in grado di emergere, mentre il trattamento in epoca ritardata ha interessato il 99,4% delle piante. Per quanto riguarda i giavoni, il 100% delle plantule in grado di emergere era già presente in campo al momento della terminazione in epoca ordinaria. Al momento della terminazione in epoca ritardata risultava emerso il 96,7% delle piante di giavone. Dai rilievi eseguiti post-trattamento sono emerse differenze significative tra i due tipi di gestione della falsa semina solo nel primo rilievo (eseguito circa un mese dopo la terminazione), mentre rilievi successivi non hanno evidenziato differenze significative tra le densità di infestazione. La prova di diserbo sito specifico è stata condotta su altre cinque camere nelle quali è stata applicata la tecnica della falsa semina. Qualche giorno prima della terminazione, sono state individuate all’interno delle camere alcune aree a diversa infestazione sulle quali sono stati eseguiti rilievi di copertura e densità per ottenere dati di riferimento con i quali confrontare immagini multispettrali acquisite tramite drone. La migliore corrispondenza con i dati di infestazione rilevati a terra è stata ottenuta utilizzando l’indice NDVI, sfruttando quindi le bande del rosso e del vicino infrarosso. Gli appezzamenti oggetto della prova sono stati quindi suddivisi in due parti ciascuno: una diserbata su tutta la superficie ed una trattata secondo mappe di prescrizione che prevedevano di non trattare zone a bassa infestazione, grazie all’impiego di una barra irroratrice sezionabile in porzioni di 1 m di larghezza. Dopo il trattamento sono stati eseguiti rilievi malerbologici per rilevare la quantità di infestanti presenti: in nessun caso sono state evidenziate differenze significative in termini di infestazione totale tra le due modalità di trattamento. La tecnica ha consentito inoltre un risparmio di erbicida fino al 25%. In conclusione è possibile affermare che entrambe le prove hanno dimostrato la possibilità di poter ottenere significativi miglioramenti nella gestione malerbe in risaia. Saranno tuttavia necessari ulteriori studi per migliorare l’applicazione delle tecniche oggetto della sperimentazione per verificarne l’applicabilità in diverse condizioni.
Metodi innovativi per il controllo delle infestanti in risaia
BERTONE, ALESSANDRA
2020/2021
Abstract
Nell’ambito della presente tesi di laurea, in una sperimentazione di campo condotta nel 2021, è stata effettuata una valutazione agronomica della tecnica della falsa semina ritardata e del diserbo sito specifico. Nel primo caso, sono state considerate sei camere di risaia nelle quali è stata applicata la tecnica della falsa semina; in tre camere le infestanti emerse sono state terminate con trattamento erbicida in epoca ordinaria (21/05) e in tre in epoca ritardata di circa una settimana. Prima della terminazione è stata monitorata la temperatura del suolo e sono stati effettuati rilievi di emergenza delle infestanti. Confrontando i dati di emergenza con un modello idrotermico è risultato che con la terminazione in epoca ordinaria è stato possibile colpire il 98,65% delle piante di riso crodo in grado di emergere, mentre il trattamento in epoca ritardata ha interessato il 99,4% delle piante. Per quanto riguarda i giavoni, il 100% delle plantule in grado di emergere era già presente in campo al momento della terminazione in epoca ordinaria. Al momento della terminazione in epoca ritardata risultava emerso il 96,7% delle piante di giavone. Dai rilievi eseguiti post-trattamento sono emerse differenze significative tra i due tipi di gestione della falsa semina solo nel primo rilievo (eseguito circa un mese dopo la terminazione), mentre rilievi successivi non hanno evidenziato differenze significative tra le densità di infestazione. La prova di diserbo sito specifico è stata condotta su altre cinque camere nelle quali è stata applicata la tecnica della falsa semina. Qualche giorno prima della terminazione, sono state individuate all’interno delle camere alcune aree a diversa infestazione sulle quali sono stati eseguiti rilievi di copertura e densità per ottenere dati di riferimento con i quali confrontare immagini multispettrali acquisite tramite drone. La migliore corrispondenza con i dati di infestazione rilevati a terra è stata ottenuta utilizzando l’indice NDVI, sfruttando quindi le bande del rosso e del vicino infrarosso. Gli appezzamenti oggetto della prova sono stati quindi suddivisi in due parti ciascuno: una diserbata su tutta la superficie ed una trattata secondo mappe di prescrizione che prevedevano di non trattare zone a bassa infestazione, grazie all’impiego di una barra irroratrice sezionabile in porzioni di 1 m di larghezza. Dopo il trattamento sono stati eseguiti rilievi malerbologici per rilevare la quantità di infestanti presenti: in nessun caso sono state evidenziate differenze significative in termini di infestazione totale tra le due modalità di trattamento. La tecnica ha consentito inoltre un risparmio di erbicida fino al 25%. In conclusione è possibile affermare che entrambe le prove hanno dimostrato la possibilità di poter ottenere significativi miglioramenti nella gestione malerbe in risaia. Saranno tuttavia necessari ulteriori studi per migliorare l’applicazione delle tecniche oggetto della sperimentazione per verificarne l’applicabilità in diverse condizioni.File | Dimensione | Formato | |
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