La gestione dei fitofagi è un tassello importante nella coltivazione del melo, e la richiesta dell’opinione pubblica verso un’agricoltura più sostenibile comporta un maggior sforzo da parte del settore agrario verso l’adozione di tecniche di lotta più rispettose nei riguardi dell’ambiente e della salute umana. Tra le avversità sta destando una crescente preoccupazione l’afide lanigero Eriosoma lanigerum (Hemiptera: Aphididae). Monofago su melo e diffuso a livello globale, colonizza l’apparato radicale e le zone più tenere del tronco e dei rami in particolare i germogli dell’anno. La saliva iniettata durante l’attività trofica provoca la comparsa di formazioni tumorali che causano un indebolimento delle piante e di conseguenza scarse rese quantitative e qualitative. Il ciclo biologico è ben conosciuto negli USA, Nuova Zelanda, Australia, Sud Africa, mentre in Europa le informazioni sono più scarse, soprattutto nell’area mediterranea. A causa della carenza di informazioni, ma anche dei recenti cambiamenti riguardanti i prodotti fitosanitari utilizzabili (limitazioni e divieti per fosforganici e neonicotinoidi), che hanno comportato problemi al contenimento di questo fitomizo, è stata avviata una ricerca per accertare l’andamento di popolazione di E. lanigerum e del suo parassitoide Aphelinus mali (Hymenoptera: Aphelinidae). A partire dalla primavera del 2021 sono state effettuate indagini in 9 aziende piemontesi mediante rilievi in campo, raccolta di campioni e successivo esame in laboratorio e impiego di trappole, volte a valutare: 1) la migrazione di E. lanigerum, ovvero i movimenti dall’apparato radicale verso la chioma e viceversa; 2) il grado di infestazione della parte epigea rilevando l’indice di infestazione e di incidenza; 3) la parassitizzazione delle colonie da parte di A. mali. I risultati mostrano come in generale i movimenti dalle radici verso la chioma siano stati elevati nel mese di maggio in alcuni siti, e nuovamente nella seconda metà di giugno nella maggior parte dei siti, mentre quelli dalla chioma verso le radici siano stati maggiori nel periodo estivo tra giugno e luglio. I livelli di infestazione sono stati maggiori nelle aziende biologiche risultate più colpite, sia per numero sia per grandezza delle colonie. Nelle aziende a regime integrato sono state rilevate differenze dovute al piano di lotta attuato e al livello di infestazione iniziale. Per quanto riguarda l’andamento e il tasso di parassitizzazione da parte di A. mali, i campionamenti hanno evidenziato come il periodo di inizio dell’attività di parassitizzazione di A. mali sia stato variabile, mediamente nei siti indagati tra la metà e la fine di giugno. Nei mesi estivi la quantità di individui parassitizzati all’interno di una colonia ha raggiunto anche valori pari a 100%. Alla fine di agosto è stata osservata una diminuzione della percentuale di individui parassitizzati segno della minore attività di A. mali rispetto a E. lanigerum quando le temperature calano. I dati raccolti sono di cruciale importanza ai fini di impostare e applicare strategie di difesa efficaci e rispettose dell’ambiente e della salute umana. Sarà fondamentale proseguire le ricerche per valutare se e quando è necessario intervenire nei confronti di E. lanigerum salvaguardando l’attività di A. mali nell’area saluzzese.
Andamento delle popolazioni di Eriosoma lanigerum e del suo antagonista Aphelinus mali in meleti piemontesi
PIOVANO, SAMUEL
2020/2021
Abstract
La gestione dei fitofagi è un tassello importante nella coltivazione del melo, e la richiesta dell’opinione pubblica verso un’agricoltura più sostenibile comporta un maggior sforzo da parte del settore agrario verso l’adozione di tecniche di lotta più rispettose nei riguardi dell’ambiente e della salute umana. Tra le avversità sta destando una crescente preoccupazione l’afide lanigero Eriosoma lanigerum (Hemiptera: Aphididae). Monofago su melo e diffuso a livello globale, colonizza l’apparato radicale e le zone più tenere del tronco e dei rami in particolare i germogli dell’anno. La saliva iniettata durante l’attività trofica provoca la comparsa di formazioni tumorali che causano un indebolimento delle piante e di conseguenza scarse rese quantitative e qualitative. Il ciclo biologico è ben conosciuto negli USA, Nuova Zelanda, Australia, Sud Africa, mentre in Europa le informazioni sono più scarse, soprattutto nell’area mediterranea. A causa della carenza di informazioni, ma anche dei recenti cambiamenti riguardanti i prodotti fitosanitari utilizzabili (limitazioni e divieti per fosforganici e neonicotinoidi), che hanno comportato problemi al contenimento di questo fitomizo, è stata avviata una ricerca per accertare l’andamento di popolazione di E. lanigerum e del suo parassitoide Aphelinus mali (Hymenoptera: Aphelinidae). A partire dalla primavera del 2021 sono state effettuate indagini in 9 aziende piemontesi mediante rilievi in campo, raccolta di campioni e successivo esame in laboratorio e impiego di trappole, volte a valutare: 1) la migrazione di E. lanigerum, ovvero i movimenti dall’apparato radicale verso la chioma e viceversa; 2) il grado di infestazione della parte epigea rilevando l’indice di infestazione e di incidenza; 3) la parassitizzazione delle colonie da parte di A. mali. I risultati mostrano come in generale i movimenti dalle radici verso la chioma siano stati elevati nel mese di maggio in alcuni siti, e nuovamente nella seconda metà di giugno nella maggior parte dei siti, mentre quelli dalla chioma verso le radici siano stati maggiori nel periodo estivo tra giugno e luglio. I livelli di infestazione sono stati maggiori nelle aziende biologiche risultate più colpite, sia per numero sia per grandezza delle colonie. Nelle aziende a regime integrato sono state rilevate differenze dovute al piano di lotta attuato e al livello di infestazione iniziale. Per quanto riguarda l’andamento e il tasso di parassitizzazione da parte di A. mali, i campionamenti hanno evidenziato come il periodo di inizio dell’attività di parassitizzazione di A. mali sia stato variabile, mediamente nei siti indagati tra la metà e la fine di giugno. Nei mesi estivi la quantità di individui parassitizzati all’interno di una colonia ha raggiunto anche valori pari a 100%. Alla fine di agosto è stata osservata una diminuzione della percentuale di individui parassitizzati segno della minore attività di A. mali rispetto a E. lanigerum quando le temperature calano. I dati raccolti sono di cruciale importanza ai fini di impostare e applicare strategie di difesa efficaci e rispettose dell’ambiente e della salute umana. Sarà fondamentale proseguire le ricerche per valutare se e quando è necessario intervenire nei confronti di E. lanigerum salvaguardando l’attività di A. mali nell’area saluzzese.File | Dimensione | Formato | |
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