Il mais è una delle colture di riferimento nel Mondo. In Italia è il secondo cereale sia per diffusione che per produzione. Le sue versatilità e molteplicità d’impiego ne hanno permesso una grande espansione a livello di industria mangimistica ed alimentare. Nel corso degli anni questa coltura è stata oggetto di approfondita ricerca e miglioramento genetico, per ottenere ibridi adatti all’areale di coltivazione, produttivi, stabili dal punto di vista sanitario ed ottimi a livello qualitativo, nutrizionale e tecnologico. È cresciuto nel tempo anche l’interesse a valorizzare i caratteri nutrizionali e tecnologici (durezza) dei genotipi autoctoni e locali di mais indurata, quali la varietà a libera impollinazione Pignoletto Rosso del Canavese, migliorandone però i punti di debolezza, come la bassa produttività e i rischi sanitari, che non ne permettono l’impiego in filiere industriali. In quest’ottica, con il progetto MECA “Melia Canavesana”, il Molino Peila di Valperga ha sviluppato due nuovi ibridi utilizzando il Pignoletto rosso come impollinante e delle linee porta seme di ibridi commerciali attualmente in uso. L’obiettivo dell’attività di ricerca è verificare se i nuovi ibridi, caratterizzati dall’eterosi, possano presentare vantaggi agronomici e produttivi rispetto alla varietà di origine, garantendo al tempo stesso caratteristiche qualitative superiori a quelle degli ibridi attualmente utilizzati nella filiera alimentare. Nel 2020 sono state coltivate fianco a fianco due nuove varietà ibride di Pignoletto, Peila 08 e Peila 48, a confronto con i due ibridi commerciali tra i maggiormente impiegati in ambito molitorio Pioneer P1547, mais di riferimento per le alte rese in flaking-grits, e Dekalb DKC6092, impiegato principalmente per la produzione di farine alimentari a basso contenuto di micotossine. Le analisi condotte in questa tesi hanno interessato dei parametri produttivi, quali resa, peso ettolitrico e peso mille semi, parametri sanitari, in particolare severità dei danni causati da piralide e marciumi e di conseguenza contaminazione di fumonisine B1+B2, parametri qualitativi nutrizionali, quali la composizione della cariosside e la capacità antiossidante totale, e infine parametri qualitativi tecnologici, ovvero il rapporto tra frazione grossolana e fine e l’energia di macinazione. I risultati ottenuti dimostrano che il Peila 08 ed il Peila 48 rappresentano un buon compromesso tra caratteristiche qualitative, produttive e sanitarie rispetto alla varietà a libera impollinazione di origine, garantendo un chiaro miglioramento dei parametri nutrizionali e delle rese molitorie rispetto agli ibridi commerciali P1547 e DKC6092. La commercializzazione di questi due ibridi innovativi permetterebbe di ottenere un prodotto ad alto valore aggiunto, con benefici nutrizionali e salutistici per il consumatore, mantenendo tutte le caratteristiche produttive importanti per la filiera maidicola territoriale.

Caratterizzazione qualitativa e tecnologica di ibridi di mais innovativi ottenuti dal miglioramento genetico di germoplasma locale

RUSINA', LUDOVICA
2020/2021

Abstract

Il mais è una delle colture di riferimento nel Mondo. In Italia è il secondo cereale sia per diffusione che per produzione. Le sue versatilità e molteplicità d’impiego ne hanno permesso una grande espansione a livello di industria mangimistica ed alimentare. Nel corso degli anni questa coltura è stata oggetto di approfondita ricerca e miglioramento genetico, per ottenere ibridi adatti all’areale di coltivazione, produttivi, stabili dal punto di vista sanitario ed ottimi a livello qualitativo, nutrizionale e tecnologico. È cresciuto nel tempo anche l’interesse a valorizzare i caratteri nutrizionali e tecnologici (durezza) dei genotipi autoctoni e locali di mais indurata, quali la varietà a libera impollinazione Pignoletto Rosso del Canavese, migliorandone però i punti di debolezza, come la bassa produttività e i rischi sanitari, che non ne permettono l’impiego in filiere industriali. In quest’ottica, con il progetto MECA “Melia Canavesana”, il Molino Peila di Valperga ha sviluppato due nuovi ibridi utilizzando il Pignoletto rosso come impollinante e delle linee porta seme di ibridi commerciali attualmente in uso. L’obiettivo dell’attività di ricerca è verificare se i nuovi ibridi, caratterizzati dall’eterosi, possano presentare vantaggi agronomici e produttivi rispetto alla varietà di origine, garantendo al tempo stesso caratteristiche qualitative superiori a quelle degli ibridi attualmente utilizzati nella filiera alimentare. Nel 2020 sono state coltivate fianco a fianco due nuove varietà ibride di Pignoletto, Peila 08 e Peila 48, a confronto con i due ibridi commerciali tra i maggiormente impiegati in ambito molitorio Pioneer P1547, mais di riferimento per le alte rese in flaking-grits, e Dekalb DKC6092, impiegato principalmente per la produzione di farine alimentari a basso contenuto di micotossine. Le analisi condotte in questa tesi hanno interessato dei parametri produttivi, quali resa, peso ettolitrico e peso mille semi, parametri sanitari, in particolare severità dei danni causati da piralide e marciumi e di conseguenza contaminazione di fumonisine B1+B2, parametri qualitativi nutrizionali, quali la composizione della cariosside e la capacità antiossidante totale, e infine parametri qualitativi tecnologici, ovvero il rapporto tra frazione grossolana e fine e l’energia di macinazione. I risultati ottenuti dimostrano che il Peila 08 ed il Peila 48 rappresentano un buon compromesso tra caratteristiche qualitative, produttive e sanitarie rispetto alla varietà a libera impollinazione di origine, garantendo un chiaro miglioramento dei parametri nutrizionali e delle rese molitorie rispetto agli ibridi commerciali P1547 e DKC6092. La commercializzazione di questi due ibridi innovativi permetterebbe di ottenere un prodotto ad alto valore aggiunto, con benefici nutrizionali e salutistici per il consumatore, mantenendo tutte le caratteristiche produttive importanti per la filiera maidicola territoriale.
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