La Realtà Virtuale ha oggigiorno acquisito una notevole importanza nel campo medico: viene infatti utilizzata sia come strumento per la riabilitazione e diagnosi e sia per il trattamento della salute mentale così come strumento di training per persone con neurodiversità. Il termine "neurodiversità" indica la condizione di diversità cognitiva (con base neurologica) che caratterizza alcune persone; viene usato per descrivere una condizione di sviluppo qualitativamente diversa dallo sviluppo "tipico", biologicamente determinata, e non necessariamente considerata una "patologia". Il Disturbo dello Spettro Autistico è il tipo più comune di neurodiversità, ed è caratterizzato in primo luogo da deficit nelle interazioni sociali e nella comunicazione, portando di conseguenza i soggetti ad evitare completamente nuove esperienze. Grazie alle caratteristiche intrinseche della Realtà Virtuale, questa tecnologia può essere impiegata come strumento di addestramento per le persone autistiche, con l'obbiettivo di far loro vivere in anticipo e nel virtuale un'esperienza che dovranno successivamente affrontare nel mondo reale. Questo approccio, chiamato training esperienziale, mira a supportare soggetti deboli nell'affrontare contesti difficili. Viene utilizzato in ricerca per capire quanto la realtà virtuale possa aiutare a mettere le persone a proprio agio in situazioni reali e complesse dopo averle vissute in ambienti virtuali.

Experiential Training inRealtà Virtuale per Soggetti con Neurodiversità

CUCCURULLO, SIMONE ANTONIO GIUSEPPE
2020/2021

Abstract

La Realtà Virtuale ha oggigiorno acquisito una notevole importanza nel campo medico: viene infatti utilizzata sia come strumento per la riabilitazione e diagnosi e sia per il trattamento della salute mentale così come strumento di training per persone con neurodiversità. Il termine "neurodiversità" indica la condizione di diversità cognitiva (con base neurologica) che caratterizza alcune persone; viene usato per descrivere una condizione di sviluppo qualitativamente diversa dallo sviluppo "tipico", biologicamente determinata, e non necessariamente considerata una "patologia". Il Disturbo dello Spettro Autistico è il tipo più comune di neurodiversità, ed è caratterizzato in primo luogo da deficit nelle interazioni sociali e nella comunicazione, portando di conseguenza i soggetti ad evitare completamente nuove esperienze. Grazie alle caratteristiche intrinseche della Realtà Virtuale, questa tecnologia può essere impiegata come strumento di addestramento per le persone autistiche, con l'obbiettivo di far loro vivere in anticipo e nel virtuale un'esperienza che dovranno successivamente affrontare nel mondo reale. Questo approccio, chiamato training esperienziale, mira a supportare soggetti deboli nell'affrontare contesti difficili. Viene utilizzato in ricerca per capire quanto la realtà virtuale possa aiutare a mettere le persone a proprio agio in situazioni reali e complesse dopo averle vissute in ambienti virtuali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/66976