From the second half of the fourteenth century, the Italian vulgates began to be used in the official documents of the Peninsula's various chancelleries. In order to guarantee communication between the various centres of power, these vulgates were purged from their more obviously local characteristics, which took on the characteristics of regional koines. During the course of the fifteenth century, these regional koines were gradually and mutually assimilated, spurred on by the frequent exchanges and intense diplomatic relations taking place in a political space which expanded increasingly, until it became Italian. The present work is concentrated on the observation of the pronominal (personal and reflexive pronouns) system given solid foundations in Baldassare Castiglione's letters, in the attempt to make their specific features emerge. Castiglione wrote family and diplomatic letters from 1497 to 1529. This vast timespan has been divided into three periods: from 1497 to 1518, from 1519 to 1524, and from 1525 to 1529 (inclusive). Thirty autographic letters have been chosen for each sample, differentiated in relation to the diaphysic nature of the communication. That is to say, a distinction has been made between the letters addressed to persons in power and those addressed to family members and subordinates. This distinction finds its justification in the desire to estimate whether Castiglione's linguistic choices undergo variations in relation to his interlocutor's social and cultural status, as well as in relation to his more or less familiarity with him/her. The letters which Castiglione wrote to his friends and acquaintances have also been taken into consideration. It was decided to include these letters in the sample, too, because it seemed interesting to verify a number of tendential lines they revealed with respect to some of the phenomena under investigation. There emerges from this study a pronominal system which may amaze the modern reader, used to a fixed, codified grammar. In fact, both Northern and Tuscan and literary contributions can be found in the letters. In some of the sectors it's noticeable a diacronic evolution.The letters appear to be diaphasically characterized regarding the reverence pronouns utilized. The closings tend to increase in formality, which is shown by the prevail of the literary mi over the northern me, in the formulas such as mi raccomando.
Dalla seconda metà del Trecento i volgari italiani iniziano ad essere impiegati nei documenti ufficiali delle varie cancellerie della Penisola. Al fine di garantire la comunicazione tra i vari centri di potere, i volgari vengono depurati dai tratti più spiccatamente locali, assumendo le caratteristiche di koinè regionali. Durante il corso del Quattrocento le koinè regionali si assimilano progressivamente l’una all’altra, sollecitate dai frequenti scambi e dalle intense relazioni diplomatiche che si svolgono in uno spazio politico che si allarga sempre più, fino a configurarsi come italiano. Il presente lavoro si concentra sull’osservazione del sistema pronominale (pronomi personali e riflessivi) attestato nelle missive di Baldassarre Castiglione, nel tentativo di far emergere le sue peculiarità. Castiglione scrive lettere familiari e diplomatiche dal 1497 al 1529. Si è diviso questo ampio arco di tempo in tre periodi: dal 1497 al 1518, dal 1519 al 1524 e dal 1525 al 1529 (estremi compresi). Per ciascun campione si sono selezionate trenta lettere autografe, distinte in relazione al carattere diafasico della comunicazione. Si è distinto, cioè, tra le lettere rivolte a persone di potere e quelle rivolte ai familiari e ai sottoposti. Si sono prese in esame anche le lettere che Castiglione scrive ai suoi amici e ai suoi conoscenti, le quali ad una prima ricognizione presentano peculiarità proprie. Dallo studio condotto emerge un sistema pronominale che può stupire il lettore moderno, abituato ad una grammatica fissa e codificata. Nelle missive, infatti, si possono apprezzare apporti sia settentrionali sia toscani e letterari. In alcuni dei settori analizzati si nota un'evoluzione diacronica. Le lettere si mostrano diafasicamente marcate per quel che riguarda i pronomi di reverenza impiegati. Le chiuse tendono, inoltre, a registrare un aumento di formalità, ravvisabile nella prevalenza della forma letteraria mi sulla settentrionale me nelle formule del tipo mi raccomando.
Il sistema dei pronomi personali e dei pronomi riflessivi nelle lettere familiari e diplomatiche di Baldassarre Castiglione.
GRASSI, LUISA
2021/2022
Abstract
Dalla seconda metà del Trecento i volgari italiani iniziano ad essere impiegati nei documenti ufficiali delle varie cancellerie della Penisola. Al fine di garantire la comunicazione tra i vari centri di potere, i volgari vengono depurati dai tratti più spiccatamente locali, assumendo le caratteristiche di koinè regionali. Durante il corso del Quattrocento le koinè regionali si assimilano progressivamente l’una all’altra, sollecitate dai frequenti scambi e dalle intense relazioni diplomatiche che si svolgono in uno spazio politico che si allarga sempre più, fino a configurarsi come italiano. Il presente lavoro si concentra sull’osservazione del sistema pronominale (pronomi personali e riflessivi) attestato nelle missive di Baldassarre Castiglione, nel tentativo di far emergere le sue peculiarità. Castiglione scrive lettere familiari e diplomatiche dal 1497 al 1529. Si è diviso questo ampio arco di tempo in tre periodi: dal 1497 al 1518, dal 1519 al 1524 e dal 1525 al 1529 (estremi compresi). Per ciascun campione si sono selezionate trenta lettere autografe, distinte in relazione al carattere diafasico della comunicazione. Si è distinto, cioè, tra le lettere rivolte a persone di potere e quelle rivolte ai familiari e ai sottoposti. Si sono prese in esame anche le lettere che Castiglione scrive ai suoi amici e ai suoi conoscenti, le quali ad una prima ricognizione presentano peculiarità proprie. Dallo studio condotto emerge un sistema pronominale che può stupire il lettore moderno, abituato ad una grammatica fissa e codificata. Nelle missive, infatti, si possono apprezzare apporti sia settentrionali sia toscani e letterari. In alcuni dei settori analizzati si nota un'evoluzione diacronica. Le lettere si mostrano diafasicamente marcate per quel che riguarda i pronomi di reverenza impiegati. Le chiuse tendono, inoltre, a registrare un aumento di formalità, ravvisabile nella prevalenza della forma letteraria mi sulla settentrionale me nelle formule del tipo mi raccomando.File | Dimensione | Formato | |
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