Pelobates fuscus insubricus (anuro della famiglia Pelobatidae) è una sottospecie endemica della Pianura Padana. Conduce una vita fossoria e notturna, durante la quale entra in attività solo per cibarsi di insetti, fino al periodo riproduttivo in occasione delle prime piogge primaverili. Ad oggi ha una distribuzione limitata, dov’è presente in un ridotto numero di località molto isolate tra loro. Le azioni riportate in questa tesi, integrate all’interno del progetto Life Insubricus, hanno come obiettivo la conservazione e lo studio di Pelobates fuscus insubricus della popolazione di Cameri. In particolare, la valutazione dello stato di popolazione attraverso un monitoraggio quantitativo della popolazione adulta, il rinforzo della popolazione attraverso il prelievo di coppie riproduttive e l’allevamento in semicattività dei girini e un monitoraggio quantitativo della popolazione di neometamorfosati uscenti dal sito di riproduzione, per valutare il successo riproduttivo. Il metodo utilizzato per entrambi i monitoraggi batracologici è il sistema delle barriere con trappole a caduta (drift fence-pitfall traps). La popolazione adulta monitorata ha un sex-ratio estremamente sbilanciato a favore dei maschi, il che è probabilmente dovuto alla diversa età di raggiungimento della maturità sessuale tra maschi e femmine ed alla giovinezza della popolazione. I risultati ottenuti sono complessivamente positivi. Il monitoraggio della popolazione adulta denota un buon numero di individui. L’allevamento dei girini si è rivelato estremamente efficiente, permettendo il rilascio di 2914 larve. D’altra parte, il monitoraggio dei neometamorfosati, ha indicato la perdita di circa l’81% delle larve allevate. Questa mortalità è probabilmente dovuta a fenomeni di predazione da parte principalmente di uccelli acquatici, poiché la grande dimensione dei girini nel momento del rilascio dovrebbe escludere impatti così marcati da parte di altri predatori come macroinvertebrati. Sebbene questo dato possa apparire particolarmente scoraggiante, bisogna sottolineare come il numero rimanente di 548 neometamorfosati, sia comunque molto elevato e più che sufficiente nell’ottica del ripopolamento dei nuovi siti riproduttivi che si intendono ripristinare al fine di costituire una vera e propria metapopolazione.
Biologia e conservazione dell'ultima popolazione di Pelobates fuscus insubricus del Parco del Ticino piemontese
ZACCARIA, DENIS
2021/2022
Abstract
Pelobates fuscus insubricus (anuro della famiglia Pelobatidae) è una sottospecie endemica della Pianura Padana. Conduce una vita fossoria e notturna, durante la quale entra in attività solo per cibarsi di insetti, fino al periodo riproduttivo in occasione delle prime piogge primaverili. Ad oggi ha una distribuzione limitata, dov’è presente in un ridotto numero di località molto isolate tra loro. Le azioni riportate in questa tesi, integrate all’interno del progetto Life Insubricus, hanno come obiettivo la conservazione e lo studio di Pelobates fuscus insubricus della popolazione di Cameri. In particolare, la valutazione dello stato di popolazione attraverso un monitoraggio quantitativo della popolazione adulta, il rinforzo della popolazione attraverso il prelievo di coppie riproduttive e l’allevamento in semicattività dei girini e un monitoraggio quantitativo della popolazione di neometamorfosati uscenti dal sito di riproduzione, per valutare il successo riproduttivo. Il metodo utilizzato per entrambi i monitoraggi batracologici è il sistema delle barriere con trappole a caduta (drift fence-pitfall traps). La popolazione adulta monitorata ha un sex-ratio estremamente sbilanciato a favore dei maschi, il che è probabilmente dovuto alla diversa età di raggiungimento della maturità sessuale tra maschi e femmine ed alla giovinezza della popolazione. I risultati ottenuti sono complessivamente positivi. Il monitoraggio della popolazione adulta denota un buon numero di individui. L’allevamento dei girini si è rivelato estremamente efficiente, permettendo il rilascio di 2914 larve. D’altra parte, il monitoraggio dei neometamorfosati, ha indicato la perdita di circa l’81% delle larve allevate. Questa mortalità è probabilmente dovuta a fenomeni di predazione da parte principalmente di uccelli acquatici, poiché la grande dimensione dei girini nel momento del rilascio dovrebbe escludere impatti così marcati da parte di altri predatori come macroinvertebrati. Sebbene questo dato possa apparire particolarmente scoraggiante, bisogna sottolineare come il numero rimanente di 548 neometamorfosati, sia comunque molto elevato e più che sufficiente nell’ottica del ripopolamento dei nuovi siti riproduttivi che si intendono ripristinare al fine di costituire una vera e propria metapopolazione.File | Dimensione | Formato | |
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