I Paradisi Fiscali costituiscono un tema estremamente attuale. Alla base di questo studio concernente i Paradisi Fiscali in Italia, in Europa, nelle Isole e nei i Paesi Extra-europei, si evince che ci sono molte ricerche che ad oggi affermano la notevole presenza di questo fenomeno. L’Italia, non è un Tax Haven, anche se esistono alcuni Comuni come Mondragone in provincia di Caserta ed Asuni in provincia di Oristano che sotto alcuni aspetti di natura fiscale riconducono a questa realtà. In questi piccoli paesini le probabilità di essere smascherati dal Fisco sono bassissime e le tasse vengono riscosse in misura minima, la percentuale mancante viene coperta tramite versamenti proveniente dalla Regione. Tuttavia, l’impatto dei Tax Haven sull’economia italiana e altrove è molto forte e comporta delle perdite che parallelamente vengono coperte tramite l’aumento delle tasse da parte dei cittadini. Successivamente è intervenuta anche l’UE, il cui obiettivo cardine è di far si che tutti i Paesi, Italia compresa, adottino regole omogenee, cosicché tutti si trovino allineati in materia di riscossione delle imposte e non ci siano Stati in cui le tasse sono più elevate o più basse. Purtroppo, i cittadini sono le prime vittime di questa anomala realtà. Inoltre, seppur trovandosi geograficamente dentro lo Stato Italiano, c’è la Repubblica di San Marino. La Repubblica Sammarinese non è più considerata un Paradiso Fiscale se non solo formalmente, in quanto essendo venuto meno il segreto bancario,è permesso ai cittadini o agli investitori stranieri di usufruire delle agevolazioni fiscali senza però sfasare la concorrenza con gli altri Paesi. In Italia, il crac finanziario della Parmalat ha visto coinvolta una delle più aziende presenti nel nostro Paese nel settore lattiero. Sono stati trasferiti ingenti capitali nei Paradisi Fiscali. Invece, a livello europeo tra i Paesi maggiormente coinvolti tra cui il Regno Unito, i Paesi Bassi, il Lussemburgo e il Portogallo, solo il Principato di Monaco è un Paradiso Fiscale perché dispone di leggi che consentono un elevato grado di segretezza. Infine fuori dall’Europa ci sono le Isole Cayman, classificate come uno dei più ricercati Paradisi Fiscali in tutto il mondo, anche se non rientrano più nell’elenco della Black List né dell’UE né dell’Italia. Questo fenomeno che permette l’adozione di regimi a fiscalità privilegiata, ricomprende anche le Isole Vergini Britanniche -Americane e Panama attualmente ricomprese nella Black List dell’UE. Altri Stati come gli Stati Uniti, gli Emirati Arabi o la città di Hong Kong nonostante abbiamo dei regimi fiscali notevolmente agevolati e sono dei Paradisi Fiscali, ad oggi non rientrano nella Black List dell’UE aggiornata al 2022.

I Paradisi Fiscali in Italia e il confronto con l'Europa, le Isole e i Paesi extra-europei

MARANGONI, REBECCA
2021/2022

Abstract

I Paradisi Fiscali costituiscono un tema estremamente attuale. Alla base di questo studio concernente i Paradisi Fiscali in Italia, in Europa, nelle Isole e nei i Paesi Extra-europei, si evince che ci sono molte ricerche che ad oggi affermano la notevole presenza di questo fenomeno. L’Italia, non è un Tax Haven, anche se esistono alcuni Comuni come Mondragone in provincia di Caserta ed Asuni in provincia di Oristano che sotto alcuni aspetti di natura fiscale riconducono a questa realtà. In questi piccoli paesini le probabilità di essere smascherati dal Fisco sono bassissime e le tasse vengono riscosse in misura minima, la percentuale mancante viene coperta tramite versamenti proveniente dalla Regione. Tuttavia, l’impatto dei Tax Haven sull’economia italiana e altrove è molto forte e comporta delle perdite che parallelamente vengono coperte tramite l’aumento delle tasse da parte dei cittadini. Successivamente è intervenuta anche l’UE, il cui obiettivo cardine è di far si che tutti i Paesi, Italia compresa, adottino regole omogenee, cosicché tutti si trovino allineati in materia di riscossione delle imposte e non ci siano Stati in cui le tasse sono più elevate o più basse. Purtroppo, i cittadini sono le prime vittime di questa anomala realtà. Inoltre, seppur trovandosi geograficamente dentro lo Stato Italiano, c’è la Repubblica di San Marino. La Repubblica Sammarinese non è più considerata un Paradiso Fiscale se non solo formalmente, in quanto essendo venuto meno il segreto bancario,è permesso ai cittadini o agli investitori stranieri di usufruire delle agevolazioni fiscali senza però sfasare la concorrenza con gli altri Paesi. In Italia, il crac finanziario della Parmalat ha visto coinvolta una delle più aziende presenti nel nostro Paese nel settore lattiero. Sono stati trasferiti ingenti capitali nei Paradisi Fiscali. Invece, a livello europeo tra i Paesi maggiormente coinvolti tra cui il Regno Unito, i Paesi Bassi, il Lussemburgo e il Portogallo, solo il Principato di Monaco è un Paradiso Fiscale perché dispone di leggi che consentono un elevato grado di segretezza. Infine fuori dall’Europa ci sono le Isole Cayman, classificate come uno dei più ricercati Paradisi Fiscali in tutto il mondo, anche se non rientrano più nell’elenco della Black List né dell’UE né dell’Italia. Questo fenomeno che permette l’adozione di regimi a fiscalità privilegiata, ricomprende anche le Isole Vergini Britanniche -Americane e Panama attualmente ricomprese nella Black List dell’UE. Altri Stati come gli Stati Uniti, gli Emirati Arabi o la città di Hong Kong nonostante abbiamo dei regimi fiscali notevolmente agevolati e sono dei Paradisi Fiscali, ad oggi non rientrano nella Black List dell’UE aggiornata al 2022.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/66906