The fruit and vegetable sector has undergone significant transformations in recent years, driven by evolving Common Agricultural Policy (CAP) priorities, intensified global competition, and shifting consumer demands. To counteract the growing imbalance of power within the supply chain, particularly with respect to large-scale retail, producers have increasingly turned to various forms of association. This paper explores the benefits and challenges associated with different types of agricultural associations, including networks, consortia, cooperatives, producer organizations (POs), and interprofessional organizations (IOs). These associations offer producers a means to concentrate supply, plan production, and enhance their bargaining power. Two case studies, apples from Trentino and industrial tomatoes, illustrate how specific needs lead to choose different forms of association. While cooperatives have proven effective for apples, given the long production cycle and the need for long-term planning, POs and IOs have been more suitable for industrial tomatoes due to their annual production cycle and the importance of negotiating with processors. In conclusion, product aggregation models represent a valuable tool for agricultural producers in addressing the growing challenges posed by the market, enabling them to counteract the significant power imbalance that has arisen in the sector and to improve the quality and production of their offerings. However, for these associative forms to be truly effective, it is essential that agricultural businesses choose them considering their size and production, the final commercial destination of the cultivated product, and the production context in which they operate.

Il settore ortofrutticolo ha subito significative trasformazioni negli ultimi anni, guidate dall'evoluzione delle priorità della Politica agricola comune (PAC), dall'intensificarsi della concorrenza globale e dall'evoluzione delle richieste dei consumatori. Per contrastare il crescente squilibrio di potere all'interno della filiera, in particolare rispetto alla grande distribuzione organizzata, i produttori sono ricorsi alle forme di associazione. Questo elaborato esplora i vantaggi e le sfide associati ai diversi tipi di associazioni agricole, tra cui reti d'impresa, consorzi, cooperative, organizzazioni di produttori (OP) e organizzazioni interprofessionali (OI). Queste associazioni offrono ai produttori un mezzo per concentrare l'offerta, pianificare la produzione e migliorare il loro potere contrattuale. Due casi di studio, le mele del Trentino e i pomodori industriali, illustrano come esigenze specifiche differenti inducano a scelte di forme associative diverse. Mentre le cooperative si sono dimostrate efficaci per le mele, dato il lungo ciclo produttivo e la necessità di una pianificazione a lungo termine, le OP e le OI sono più adatte per i pomodori industriali a causa del loro ciclo produttivo annuale e dell'importanza di negoziare con i trasformatori. In conclusione, le forme di aggregazione del prodotto rappresentano un valido strumento per i produttori agricoli nell’affrontare le crescenti sfide che il mercato pone loro, permettendogli difatti di contrastare il forte squilibrio di potere generatosi nel settore, nonché migliorare la qualità e la produzione dell’offerta. Tuttavia, affinché le varie forme associative risultino davvero efficaci è fondamentale che le aziende agricole le scelgano tenendo in considerazione la propria dimensione e produzione, la destinazione commerciale finale del prodotto coltivato e il contesto produttivo in cui si trovano.

Forme di aggregazione di prodotto nel settore ortofrutticolo

NOVERO, MARGHERITA
2023/2024

Abstract

Il settore ortofrutticolo ha subito significative trasformazioni negli ultimi anni, guidate dall'evoluzione delle priorità della Politica agricola comune (PAC), dall'intensificarsi della concorrenza globale e dall'evoluzione delle richieste dei consumatori. Per contrastare il crescente squilibrio di potere all'interno della filiera, in particolare rispetto alla grande distribuzione organizzata, i produttori sono ricorsi alle forme di associazione. Questo elaborato esplora i vantaggi e le sfide associati ai diversi tipi di associazioni agricole, tra cui reti d'impresa, consorzi, cooperative, organizzazioni di produttori (OP) e organizzazioni interprofessionali (OI). Queste associazioni offrono ai produttori un mezzo per concentrare l'offerta, pianificare la produzione e migliorare il loro potere contrattuale. Due casi di studio, le mele del Trentino e i pomodori industriali, illustrano come esigenze specifiche differenti inducano a scelte di forme associative diverse. Mentre le cooperative si sono dimostrate efficaci per le mele, dato il lungo ciclo produttivo e la necessità di una pianificazione a lungo termine, le OP e le OI sono più adatte per i pomodori industriali a causa del loro ciclo produttivo annuale e dell'importanza di negoziare con i trasformatori. In conclusione, le forme di aggregazione del prodotto rappresentano un valido strumento per i produttori agricoli nell’affrontare le crescenti sfide che il mercato pone loro, permettendogli difatti di contrastare il forte squilibrio di potere generatosi nel settore, nonché migliorare la qualità e la produzione dell’offerta. Tuttavia, affinché le varie forme associative risultino davvero efficaci è fondamentale che le aziende agricole le scelgano tenendo in considerazione la propria dimensione e produzione, la destinazione commerciale finale del prodotto coltivato e il contesto produttivo in cui si trovano.
Product aggregation forms in the fruit and vegetables sector
The fruit and vegetable sector has undergone significant transformations in recent years, driven by evolving Common Agricultural Policy (CAP) priorities, intensified global competition, and shifting consumer demands. To counteract the growing imbalance of power within the supply chain, particularly with respect to large-scale retail, producers have increasingly turned to various forms of association. This paper explores the benefits and challenges associated with different types of agricultural associations, including networks, consortia, cooperatives, producer organizations (POs), and interprofessional organizations (IOs). These associations offer producers a means to concentrate supply, plan production, and enhance their bargaining power. Two case studies, apples from Trentino and industrial tomatoes, illustrate how specific needs lead to choose different forms of association. While cooperatives have proven effective for apples, given the long production cycle and the need for long-term planning, POs and IOs have been more suitable for industrial tomatoes due to their annual production cycle and the importance of negotiating with processors. In conclusion, product aggregation models represent a valuable tool for agricultural producers in addressing the growing challenges posed by the market, enabling them to counteract the significant power imbalance that has arisen in the sector and to improve the quality and production of their offerings. However, for these associative forms to be truly effective, it is essential that agricultural businesses choose them considering their size and production, the final commercial destination of the cultivated product, and the production context in which they operate.
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