In 1765, the English jurist William Blackstone interpreted the marital relationship between husband and wife incorporated into a single legal person. According to the doctrine of couverture of the English Common Law, a woman’s legal existence remained suspended during the marriage, or rather, it was consolidated in the figure of the husband who implicitly assumed her protection. Under her influence, all her legal rights depended, including the duties and prescriptions they both acquired from marriage. It is only through her husband's protection (or cover) that the woman could exercise her rights. The study of the phenomenon of divorce that exploded between the XVIII and XIX centuries in the slaveholding South reveals not only the complexities of secularization of marriage but also the unrelenting of the liberalization of laws leading to its dissolution, demonstrating that the impact of the Common Law on the lives of married women (more remarkable considering the limitations imposed on them in their status as femme couvert) was not always so absolute or binding. The phenomenon is not made up of sporadic cases concerning an elite of wealthy families. However, it represents a real quantitative, transnational historical case of great social and cultural importance. The issue proved to be a privileged lens capable of focusing on the actual extent of the contribution of women in the formation process of the American nation, at the same time highlighting the pervasiveness of slavery in Southern society and its way of understanding the quality of social and family ties. The first chapter is a historical retrospective on the secularization of marriage and divorce in the North American colonies up to the American Revolution, focusing on the legacy of the Protestant Reformation and the Anglican Church in its process, to bring out their continuity and to trace the origin of the heterogeneity of divorce laws in the United States. The second chapter reflects on the legal paradox of the couverture detected in this historical and geographical context, trying to emphasize the real existence of a condition of female "legal non-existence" and whether this precondition is still adequate to explain the inferiority condition. The third chapter will propose a reading of the history of property law through a gender perspective and the impact that specific studies have had on the social history of divorce. After the Civil War, the decrease of divorce cases and the consequent disappearance of slave property rights reveal a profoundly transformed society affected by Lincoln's broken promises. Women, deprived of their fundamental sources of income (their slaves), reveal the severe consequences of the abolition of slavery and the legitimization of the ideological foundations of "white supremacy". Elements that reveal a clear and drastic change in the value of marriage, of emancipation and human freedom, until then understood.
Nel 1765 il giurista inglese William Blackstone interpretava la relazione coniugale tra moglie e marito incorporata in una sola persona giuridica. Secondo la dottrina della couverture della Common Law inglese, l’esistenza legale della donna rimaneva sospesa durante il matrimonio, o meglio, si consolidava nella figura del marito che ne assumeva implicitamente la protezione. Sotto la sua influenza dipendevano tutti i suoi diritti legali, inclusi i doveri e le prescrizioni che entrambi acquisivano dal matrimonio, è solo attraverso la protezione (o copertura) del marito che la donna poteva esercitare i suoi diritti. Lo studio del fenomeno del divorzio esploso tra il XVIII e il XIX secolo nel Sud schiavista non solo rivela le complessità del percorso di secolarizzazione del matrimonio ma anche l’inesorabilità della liberalizzazione delle leggi verso la sua dissoluzione, dimostrando che l'impatto della Common Law sulla vita delle donne sposate (tanto più notevole alla luce delle limitazioni a loro imposte nel loro status di femme couvert) non era sempre così assoluto o vincolante. Il fenomeno non si costituisce di casi sporadici, riguardanti una élite di famiglie benestanti, ma rappresenta un vero e proprio caso storico quantitativo, transnazionale di grande rilevanza sociale e culturale. La tematica si è dimostrata una lente privilegiata in grado di mettere a fuoco la reale portata del contributo femminile nel processo di formazione della nazione americana, evidenziando parallelamente la pervasività della schiavitù nella società sudista e il suo modo di intendere la qualità delle relazioni sociali e familiari. Nel primo capitolo, si fornirà una retrospettiva storica delle tappe della secolarizzazione del matrimonio e del divorzio nelle colonie nordamericane fino alla Rivoluzione Americana e il contributo dell’eredità della Riforma Protestante e della Chiesa Anglicana nel suo processo, in modo tale da fare emergere le loro continuità, ma soprattutto tracciare l’origine dell’eterogeneità delle leggi sul divorzio negli Stati Uniti. Il secondo capitolo, invece, sarà una riflessione sul paradosso giuridico della couverture rilevato in questo contesto storico e geografico, cercando di porre l’accento sulla reale sussistenza di una condizione di “inesistenza legale” femminile e se questa precondizione risulti ancora adeguata a spiegare la condizione d’inferiorità. Il terzo capitolo proporrà una lettura della storia del diritto patrimoniale attraverso una prospettiva di genere e l’impatto che gli studi hanno avuto nella storia sociale del divorzio. La diminuzione delle citazioni in aula per divorzio e la conseguente sparizione dei diritti di proprietà sugli schiavi, in seguito alla guerra civile, rivelano una società profondamente trasformata e colpita dalle mancate promesse di Lincoln. Sono le donne, private delle loro fonti di sussistenza fondamentali (gli schiavi) che rivelano le gravi conseguenze dell’abolizione della schiavitù, parallelamente a quelle di una nuova nazione alla resa dei conti con i fondamenti ideologici della “supremazia bianca” sino ad allora legittimati. Elementi che testimoniano, in altro modo, un netto e drastico cambiamento del valore del matrimonio e di quello dell’emancipazione e della libertà umana.
Divorzio e schiavitù: libertà, emancipazione e diritti nel Sud degli Stati Uniti (XVIII-XIX secolo)
MELLONI, PAOLA
2021/2022
Abstract
Nel 1765 il giurista inglese William Blackstone interpretava la relazione coniugale tra moglie e marito incorporata in una sola persona giuridica. Secondo la dottrina della couverture della Common Law inglese, l’esistenza legale della donna rimaneva sospesa durante il matrimonio, o meglio, si consolidava nella figura del marito che ne assumeva implicitamente la protezione. Sotto la sua influenza dipendevano tutti i suoi diritti legali, inclusi i doveri e le prescrizioni che entrambi acquisivano dal matrimonio, è solo attraverso la protezione (o copertura) del marito che la donna poteva esercitare i suoi diritti. Lo studio del fenomeno del divorzio esploso tra il XVIII e il XIX secolo nel Sud schiavista non solo rivela le complessità del percorso di secolarizzazione del matrimonio ma anche l’inesorabilità della liberalizzazione delle leggi verso la sua dissoluzione, dimostrando che l'impatto della Common Law sulla vita delle donne sposate (tanto più notevole alla luce delle limitazioni a loro imposte nel loro status di femme couvert) non era sempre così assoluto o vincolante. Il fenomeno non si costituisce di casi sporadici, riguardanti una élite di famiglie benestanti, ma rappresenta un vero e proprio caso storico quantitativo, transnazionale di grande rilevanza sociale e culturale. La tematica si è dimostrata una lente privilegiata in grado di mettere a fuoco la reale portata del contributo femminile nel processo di formazione della nazione americana, evidenziando parallelamente la pervasività della schiavitù nella società sudista e il suo modo di intendere la qualità delle relazioni sociali e familiari. Nel primo capitolo, si fornirà una retrospettiva storica delle tappe della secolarizzazione del matrimonio e del divorzio nelle colonie nordamericane fino alla Rivoluzione Americana e il contributo dell’eredità della Riforma Protestante e della Chiesa Anglicana nel suo processo, in modo tale da fare emergere le loro continuità, ma soprattutto tracciare l’origine dell’eterogeneità delle leggi sul divorzio negli Stati Uniti. Il secondo capitolo, invece, sarà una riflessione sul paradosso giuridico della couverture rilevato in questo contesto storico e geografico, cercando di porre l’accento sulla reale sussistenza di una condizione di “inesistenza legale” femminile e se questa precondizione risulti ancora adeguata a spiegare la condizione d’inferiorità. Il terzo capitolo proporrà una lettura della storia del diritto patrimoniale attraverso una prospettiva di genere e l’impatto che gli studi hanno avuto nella storia sociale del divorzio. La diminuzione delle citazioni in aula per divorzio e la conseguente sparizione dei diritti di proprietà sugli schiavi, in seguito alla guerra civile, rivelano una società profondamente trasformata e colpita dalle mancate promesse di Lincoln. Sono le donne, private delle loro fonti di sussistenza fondamentali (gli schiavi) che rivelano le gravi conseguenze dell’abolizione della schiavitù, parallelamente a quelle di una nuova nazione alla resa dei conti con i fondamenti ideologici della “supremazia bianca” sino ad allora legittimati. Elementi che testimoniano, in altro modo, un netto e drastico cambiamento del valore del matrimonio e di quello dell’emancipazione e della libertà umana.File | Dimensione | Formato | |
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