Corporate Social Responsibility: Quando gli Investimenti degli Stati in Politiche Sostenibili si Trasformano in Riduzioni Concrete di Esternalità Negative

Il peso dell’introduzione di cambiamenti che spingano verso la sostenibilità, deve gravare principalmente sulle spalle dei governi, internazionali e no, o sulle imprese? Da questo quesito, sono state elaborate le riflessioni che hanno posto le fondamenta del lavoro in cui vengono approfonditi: la sostenibilità e la Corporate Social Responsibility, nello specifico quella legata all’ambiente, i rapporti che legano le imprese con i territori in cui operano e, conseguentemente, con le istituzioni degli stessi e, infine, come queste lavorano, regolano, normano e incentivano la sostenibilità all’interno dei propri confini e non solo. L'obiettivo della ricerca è capire se effettivamente le politiche adottate siano o meno efficaci per rispettare il limite di cambiamento climatico di +1,5° C, imposto dal Sustainable Development Goal 13 dell'Agenda 2030 creata nel 2015 dall'ONU. Il lavoro si struttura in due parti, una teorica ed una di analisi pratica. Nella parte teorica, verranno analizzate la Corporate Social Responsibility e l’Institutional Theory ed infine nel terzo capitolo verranno individuati quali elementi si possano creare dalla convergenza di queste due teorie. Nella parte di analisi pratica, invece, si scenderà nel dettaglio e nel merito delle politiche che sono state attuate da parte di alcuni dei più importanti player a livello nazionale, scelti in funzione di alcuni specifici fattori. Lo studio si conclude con la constatazione che nessuna delle azioni intraprese dagli Stati per spingere le imprese ad adottare politiche sostenibili, limitatamente all’ambito ambientale, sia sufficiente, almeno per ora, in funzione dell’obiettivo di limitare le anomalie climatiche entro il 1,5° C previsto dall’ONU.