L'Upcycling è un fenomeno che sta riscuotendo notevole successo. Ciò nonostante, la sua definizione e concettualizzazione pratica risulta ancora ambigua. Nel corso della tesi l'upcycling viene concepito come approccio all'economia circolare, volto alla creazione di cicli di (ri)produzione continui. In quanto approccio teorico, insiste sull'importanza della fase iniziale di progettazione della filiera e del prodotto, la quale deve incorporare il principio "zero rifiuti". L'attenzione è particolarmente posta sulla tipologia di materiali da utilizzare (riciclati, ricilabili, non tossici ecc.), sulle tecniche di assemblaggio (assenza di colle, evitare di mescolare in maniera irreversibile materiali diversi ecc.) e sull'approvvigionamento da fonti energetiche rinnovabili. L'upcycling risulta però anche una pratica circolare. Dall'analisi sistemica di 1034 articoli accademici, si è riusciti a declinare la pratica di upcycling sotto due differenti forme: riuso creativo e riciclo ottimale, le quali differiscono per scala e dimensione del recupero del rifiuto. Il riuso creativo è una tipologia di trasformazione artigianale che mira a recuperare il rifiuto in quanto oggetto. Il secondo invece implica il recupero del rifiuto a livello di materiale (elementi, nutrienti). Si contrappone alle tradizionali tecniche di riciclo (downcycling) in quanto in grado di garantire maggiori prestazioni ambientali e di mantenere il valore e la qualità del materiale durante la trasformazione. Per analizzare le potenzialità pratiche dell'upcycling viene inoltre offerta una rassegna delle sue applicazioni nel comparto tessile e moda. Questo è infatti uno dei settori in cui il fenomeno ha riscosso maggiore diffusione: vari sono i brand che ormai sostengono di ispirarsi all'upcycling nelle loro linee di produzione, così come gli enti e le istituzioni che si occupano di promuovere progetti di riuso creativo in questo ambito.

Riuso Creativo o Riciclo Ottimale? L'emergente fenomeno dell'Upcycling e la sua applicazione pratica nel comparto tessile e moda.

LIPPI, GIULIA
2021/2022

Abstract

L'Upcycling è un fenomeno che sta riscuotendo notevole successo. Ciò nonostante, la sua definizione e concettualizzazione pratica risulta ancora ambigua. Nel corso della tesi l'upcycling viene concepito come approccio all'economia circolare, volto alla creazione di cicli di (ri)produzione continui. In quanto approccio teorico, insiste sull'importanza della fase iniziale di progettazione della filiera e del prodotto, la quale deve incorporare il principio "zero rifiuti". L'attenzione è particolarmente posta sulla tipologia di materiali da utilizzare (riciclati, ricilabili, non tossici ecc.), sulle tecniche di assemblaggio (assenza di colle, evitare di mescolare in maniera irreversibile materiali diversi ecc.) e sull'approvvigionamento da fonti energetiche rinnovabili. L'upcycling risulta però anche una pratica circolare. Dall'analisi sistemica di 1034 articoli accademici, si è riusciti a declinare la pratica di upcycling sotto due differenti forme: riuso creativo e riciclo ottimale, le quali differiscono per scala e dimensione del recupero del rifiuto. Il riuso creativo è una tipologia di trasformazione artigianale che mira a recuperare il rifiuto in quanto oggetto. Il secondo invece implica il recupero del rifiuto a livello di materiale (elementi, nutrienti). Si contrappone alle tradizionali tecniche di riciclo (downcycling) in quanto in grado di garantire maggiori prestazioni ambientali e di mantenere il valore e la qualità del materiale durante la trasformazione. Per analizzare le potenzialità pratiche dell'upcycling viene inoltre offerta una rassegna delle sue applicazioni nel comparto tessile e moda. Questo è infatti uno dei settori in cui il fenomeno ha riscosso maggiore diffusione: vari sono i brand che ormai sostengono di ispirarsi all'upcycling nelle loro linee di produzione, così come gli enti e le istituzioni che si occupano di promuovere progetti di riuso creativo in questo ambito.
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