After the Unification of Italy, the illiteracy rate was alarming: a census conducted in 1861 confirmed that 78% of the population was completely uneducated with a peak of 90% in the Southern regions and on the islands. This work, articulated into three parts, aims to illustrate the development of the elementary school throughout the Liberal Age, particularly focusing on the figure of the female teacher. The first chapter focuses on the main steps which characterized the education of the working classes: the Low Casati, the Low Coppino and the Low Daneo – Credaro. The second chapter analyzes the figure of the female teacher. On the one hand to be an educator, during those years, represented the first opportunity of emancipation for women. On the other hand, the society was still not ready to accept their new role and teachers were often victims of ostracism and marginalization. The third chapter traces the lives of three young educators: Ilaria Donati, victim of a campaign of defamation, who committed suicide; Adelaide Coari, syndacalist and representative of catholic teachers; and Regina Terruzzi, one of the founders of the Socialist Party, who fought for the women rights.
Dopo l’unificazione dell’Italia, il fenomeno dell’analfabetismo emerge in tutta la sua gravità e ne viene rilevata e denunciata un’estensione a dir poco allarmante. In occasione del primo censimento della popolazione condotto - seppur in maniera approssimativa - verso la fine del 1861, emerge che il 78% degli italiani è analfabeta, soprattutto nel Sud e nelle Isole, dove la piaga fa registrare punte del 91%. Inizia così il lungo e tortuoso processo dell’istruzione delle masse e la conseguente evoluzione della scuola elementare, argomenti questi tra i più indagati dagli storici del settore. Il presente elaborato, strutturato in tre capitoli, ha come obiettivo quello di mostrare le linee di sviluppo della scuola elementare nell’età liberale, soffermandosi particolarmente sulla figura della maestra e il suo iter evolutivo. Infine, focalizzerà l’attenzione sulle vite di tre docenti e le loro storie. Nel capitolo 1 vengono ripercorse le tappe che hanno caratterizzato l’evoluzione della scuola primaria. La Legge Casati del 1859, estesa poi all’ intera penisola nell’anno dell’unificazione, sancì l’obbligo e la gratuità dell’istruzione elementare per il corso inferiore e che essa venisse impartita dai comuni. La legge Coppino del 1877 innalzò l’obbligo scolastico e introdusse sanzioni per chi lo disattendeva. Infine, la legge Daneo-Credaro del 1911 vide l’avocazione della scuola allo Stato, sottraendola ai comuni. Nel capitolo 2 viene indagato lo sviluppo della figura della maestra nell’Italia di fine ‘800: da un lato l’accesso della donna all’insegnamento rappresentò un primo importante passo verso l’emancipazione femminile, dall’altro l’ostruzionismo e preconcetti della società le costrinse spesso a vivere delle deprimenti realtà. L’attestato morale, il nubilato coatto, le molestie dei sindaci - da cui dipendeva il loro lavoro - erano solo alcuni dei soprusi a cui dovevano sottostare per tentare di esercitare la loro professione. Infine, nel capitolo 3, vengono ripercorse le vite di tre maestre: Italia Donati, maestra di campagna, vittima di una vicenda di diffamazione che la condusse al suicidio; Adelaide Coari, sindacalista e attivista sociale cattolica; Regina Terruzzi, tra le fondatrici del Partito Socialista, che si batté per la tutela dei diritti delle donne.
Essere maestre nell'Italia liberale. La questione femminile nell'evoluzione del sistema scolastico tra il 1861 e il 1914.
LANFRANCO, VALENTINA
2020/2021
Abstract
Dopo l’unificazione dell’Italia, il fenomeno dell’analfabetismo emerge in tutta la sua gravità e ne viene rilevata e denunciata un’estensione a dir poco allarmante. In occasione del primo censimento della popolazione condotto - seppur in maniera approssimativa - verso la fine del 1861, emerge che il 78% degli italiani è analfabeta, soprattutto nel Sud e nelle Isole, dove la piaga fa registrare punte del 91%. Inizia così il lungo e tortuoso processo dell’istruzione delle masse e la conseguente evoluzione della scuola elementare, argomenti questi tra i più indagati dagli storici del settore. Il presente elaborato, strutturato in tre capitoli, ha come obiettivo quello di mostrare le linee di sviluppo della scuola elementare nell’età liberale, soffermandosi particolarmente sulla figura della maestra e il suo iter evolutivo. Infine, focalizzerà l’attenzione sulle vite di tre docenti e le loro storie. Nel capitolo 1 vengono ripercorse le tappe che hanno caratterizzato l’evoluzione della scuola primaria. La Legge Casati del 1859, estesa poi all’ intera penisola nell’anno dell’unificazione, sancì l’obbligo e la gratuità dell’istruzione elementare per il corso inferiore e che essa venisse impartita dai comuni. La legge Coppino del 1877 innalzò l’obbligo scolastico e introdusse sanzioni per chi lo disattendeva. Infine, la legge Daneo-Credaro del 1911 vide l’avocazione della scuola allo Stato, sottraendola ai comuni. Nel capitolo 2 viene indagato lo sviluppo della figura della maestra nell’Italia di fine ‘800: da un lato l’accesso della donna all’insegnamento rappresentò un primo importante passo verso l’emancipazione femminile, dall’altro l’ostruzionismo e preconcetti della società le costrinse spesso a vivere delle deprimenti realtà. L’attestato morale, il nubilato coatto, le molestie dei sindaci - da cui dipendeva il loro lavoro - erano solo alcuni dei soprusi a cui dovevano sottostare per tentare di esercitare la loro professione. Infine, nel capitolo 3, vengono ripercorse le vite di tre maestre: Italia Donati, maestra di campagna, vittima di una vicenda di diffamazione che la condusse al suicidio; Adelaide Coari, sindacalista e attivista sociale cattolica; Regina Terruzzi, tra le fondatrici del Partito Socialista, che si batté per la tutela dei diritti delle donne.File | Dimensione | Formato | |
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