In the world of Western sciences, we can find some disciplines, the “forensic” ones, that deal with the reconstruction of facts and people after the death of the individual. With an ethnographic on-the-field approach we had the opportunity to follow the research of a team of geneticists from the Laboratory for Ancient DNA of Pavia (from 12th to 27th of July 2021) as well as a team of anthropologists from the Laboratory for Forensic Anthropology and Odontology of Milan (from 30th of August to 10th of September 2021): on both occasions we participated in studies labelled as “ancient”, which means those analyses carried out on individuals who died long ago, which limited any legal and political implications. Taking into consideration the scientist and the corpse, linked by death, and intersecting scientific literature and personal analysis, terms such as science and person were examined in anthropological key, while at the same time looking for new cues based on concepts of fluidity: science, not as a construction, but as a flow and person as an acquired quality and not an innate one.
Nel panorama delle scienze occidentali, possiamo individuare alcune discipline, generalmente definite “forensi” che si occupano di ricostruire fatti e persone nel periodo che segue la morte di un individuo. Con un approccio etnografico di ricerca sul campo si ha avuto l’occasione di seguire le analisi dei genetisti del Laboratorio di DNA antico di Pavia (12-27 luglio 2021) e lo scavo degli antropologi del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense di Milano (30 agosto-10 settembre 2021): in entrambe le occasioni si è stati partecipi di studi e analisi “antiche”, ovvero su individui morti da molto tempo, fatto che limita in larga misura le implicazioni giuridico-politiche. Nel prendere in considerazione le figure dello scienziato e del corpo esumato, collegate dalla morte, e intersecando la letteratura e l’analisi personale, si sono vagliati in chiave antropologica alcuni concetti come quelli di scienza e di persona, cercando nuovi spunti di riflessione basati su immagini di fluidità: la scienza, non come costruzione, ma flusso e la persona come qualità acquisibile e non innata.
L'identità, dal sepolcro al laboratorio
FORNASARO, MARCO
2020/2021
Abstract
Nel panorama delle scienze occidentali, possiamo individuare alcune discipline, generalmente definite “forensi” che si occupano di ricostruire fatti e persone nel periodo che segue la morte di un individuo. Con un approccio etnografico di ricerca sul campo si ha avuto l’occasione di seguire le analisi dei genetisti del Laboratorio di DNA antico di Pavia (12-27 luglio 2021) e lo scavo degli antropologi del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense di Milano (30 agosto-10 settembre 2021): in entrambe le occasioni si è stati partecipi di studi e analisi “antiche”, ovvero su individui morti da molto tempo, fatto che limita in larga misura le implicazioni giuridico-politiche. Nel prendere in considerazione le figure dello scienziato e del corpo esumato, collegate dalla morte, e intersecando la letteratura e l’analisi personale, si sono vagliati in chiave antropologica alcuni concetti come quelli di scienza e di persona, cercando nuovi spunti di riflessione basati su immagini di fluidità: la scienza, non come costruzione, ma flusso e la persona come qualità acquisibile e non innata.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
918647_fornasaro_l_identit_dal_sepolcro_al_laboratorio.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.54 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.54 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/66618