The Renaissance was an important turning point for western civilisation. On a cultural level, it was the question of language, and the consequent choice to base the prestige of literary language on the primacy of the Three Florentine Crowns, that represented a salient fact: the great fourteenth-century poets (especially Petrarch and Boccaccio) became fundamental reference points for later writers. In particular, the definition of the relationship between Classicism and Petrarchism ends up determining, through lyric poetry, the definitive consolidation of a powerful cultural model, thanks to the work of Pietro Bembo, author of the Prose della volgar lingua. With this work, dedicated to "The Image of Woman in the Poetry of Francesco Berni", we are going to focus our attention on an author who does not follow the path traced by 16th century Petrarchism, representing rather an alternative example of poetry, in the manner of representation as in the distortion of content. The aim of our analysis, which will concern the poetic collection of Berni's Rime, will be to explore the features of the female figure, no longer understood as a symbol of perfection and beauty: from Berni's descriptions we will see the emergence of a series of dissonant, disharmonious, outsized portraits. This typology will be based on a basic category, that of the "ugly", which we can understand as an alternative axis, i.e. in opposition to the "beautiful" of the Petrarchist model; what is hypothesised will primarily concern the physical dimension of the description of the body, but there will also be excursions on a moral level, with reference to behaviour, attitudes, desires, limitations and errors attributable to women or certain types of women. This is where the scope of our argument will be based, when we will discover how not all the descriptions in the Rime are to be associated with mere anti-Petrarchism or the totalising sense of the ugly. Hence the possibility of being able to enrich the initial hypothesis, to attempt - as per the title - to embrace the entire casuistry of the feminine: this snapshot in the argumentation will allow us first of all to free ourselves from the label of "anti-Petrarchism"; consequently, we could reconsider the complexity of a figure, such as that of Berni, who nevertheless retains her importance in the literary panorama, as demonstrated by the influence on the so-called "Bernesque" poets and the subsequent diffusion of her work, also in the international sphere, as well as the enlightening considerations of some scholars. We will not follow the critical hypothesis of a 'scapigliato' Berni: this author was well inserted in the official socio-cultural context, tied as he was to the papal world, and despite his continuous aspiration to intellectual freedom, since he was always dependent on someone, and despite the enormous contradictions we will discuss, his remains a first-rate literary production, not secondary, alternative perhaps, but we will see what emerges in this sense as well. In fact, it is beyond our scope to establish a relationship of equal literary dignity of Berni's work with respect to the models that the author opposes or transforms, so we will rather devote ourselves to following the evolution of certain forms and specific contents within the Rime, in order to discover and recognise the stylistic traits of what Barberi Squarotti has called the "upside-
Il Rinascimento è stato un importante momento di svolta per la civiltà occidentale. Sul piano culturale, fu la questione della lingua, e la scelta conseguente di fondare il prestigio della lingua letteraria sul primato delle Tre Corone fiorentine, a rappresentare un fatto saliente: i grandi poeti trecenteschi (specialmente Petrarca e Boccaccio) diventano punti di riferimento fondamentali per gli scrittori successivi. In particolare, la definizione del rapporto fra Classicismo e Petrarchismo finisce per determinare, per mezzo della poesia lirica, il definitivo consolidamento di un modello culturale potente, grazie all’opera di Pietro Bembo, autore delle Prose della volgar lingua. Con questo lavoro, dedicato a “L’immagine della donna nella poesia di Francesco Berni”, andremo a focalizzare la nostra attenzione su un autore che non si pone sul sentiero tracciato dal petrarchismo cinquecentesco, rappresentando piuttosto un esempio alternativo di poesia, nelle modalità di rappresentazione come nello stravolgimento dei contenuti. L’obiettivo della nostra analisi, che interesserà la raccolta poetica delle Rime berniane, sarà quello di esplorare le fattezze della figura femminile, non più intesa come simbolo di perfezione e bellezza: dalle descrizioni berniane vedremo emergere una serie di ritratti dissonanti, disarmonici, fuori misura. Arriveremo così a individuare quasi una tipologia nella poesia berniana, all’interno della quale si potranno distinguere diversi tipi femminili: questa tipologia si fonderà su una categoria basilare, quella del “brutto”, che possiamo intendere come asse alternativo, cioè in opposizione con il “bello” del modello petrarchistico; quanto ipotizzato interesserà in primo luogo la dimensione fisica della descrizione del corpo, ma non mancheranno escursioni anche sul piano morale, con riferimento a comportamenti, attitudini, desideri, limiti ed errori imputabili alla donna o ad alcuni tipi di donna. Su questo punto si fonderà il raggio d’azione della nostra argomentazione, allorché scopriremo come non tutte le descrizioni presenti nelle Rime siano da associare al mero antipetrarchismo o al senso totalizzante del brutto. Da ciò discende la possibilità di poter arricchire l’ipotesi iniziale, per tentare – come da titolo – di abbracciare tutta la casistica del femminile: questo scatto nell’argomentazione ci permetterà in primo luogo di svincolarci dall’etichetta di “antipetrarchismo”; di conseguenza, potremmo riconsiderare la complessità di una figura, qual è quella del Berni, che mantiene comunque una sua importanza nel panorama letterario, come dimostra l’influenza sui poeti cosiddetti “berneschi” e la diffusione successiva dalla sua opera, anche in ambito internazionale, nonché le considerazioni illuminanti di alcuni studiosi. Non seguiremo l’ipotesi critica di un Berni ‘scapigliato’: questo autore era ben inserito nel contesto socio-culturale ufficiale, legato com’era al mondo papale, e nonostante la continua aspirazione alla libertà intellettuale, dato che si trovava sempre a dipendere da qualcuno, e nonostante le enormi contraddizioni di cui parleremo, la sua resta una produzione letteraria di prim’ordine, non secondaria, alternativa forse, ma vedremo che cosa emergerà anche in questo senso. In realtà, esula dal nostro obiettivo la possibilità di stabilire un rapporto di pari dignità letteraria dell’opera berniana rispetto ai modelli che l’autore osteggia o trasforma, per cui ci dedicheremo piuttosto a seguire
L’immagine della donna nella poesia di Francesco Berni
RANNO, GIUSI ADELE FUTURA
2021/2022
Abstract
Il Rinascimento è stato un importante momento di svolta per la civiltà occidentale. Sul piano culturale, fu la questione della lingua, e la scelta conseguente di fondare il prestigio della lingua letteraria sul primato delle Tre Corone fiorentine, a rappresentare un fatto saliente: i grandi poeti trecenteschi (specialmente Petrarca e Boccaccio) diventano punti di riferimento fondamentali per gli scrittori successivi. In particolare, la definizione del rapporto fra Classicismo e Petrarchismo finisce per determinare, per mezzo della poesia lirica, il definitivo consolidamento di un modello culturale potente, grazie all’opera di Pietro Bembo, autore delle Prose della volgar lingua. Con questo lavoro, dedicato a “L’immagine della donna nella poesia di Francesco Berni”, andremo a focalizzare la nostra attenzione su un autore che non si pone sul sentiero tracciato dal petrarchismo cinquecentesco, rappresentando piuttosto un esempio alternativo di poesia, nelle modalità di rappresentazione come nello stravolgimento dei contenuti. L’obiettivo della nostra analisi, che interesserà la raccolta poetica delle Rime berniane, sarà quello di esplorare le fattezze della figura femminile, non più intesa come simbolo di perfezione e bellezza: dalle descrizioni berniane vedremo emergere una serie di ritratti dissonanti, disarmonici, fuori misura. Arriveremo così a individuare quasi una tipologia nella poesia berniana, all’interno della quale si potranno distinguere diversi tipi femminili: questa tipologia si fonderà su una categoria basilare, quella del “brutto”, che possiamo intendere come asse alternativo, cioè in opposizione con il “bello” del modello petrarchistico; quanto ipotizzato interesserà in primo luogo la dimensione fisica della descrizione del corpo, ma non mancheranno escursioni anche sul piano morale, con riferimento a comportamenti, attitudini, desideri, limiti ed errori imputabili alla donna o ad alcuni tipi di donna. Su questo punto si fonderà il raggio d’azione della nostra argomentazione, allorché scopriremo come non tutte le descrizioni presenti nelle Rime siano da associare al mero antipetrarchismo o al senso totalizzante del brutto. Da ciò discende la possibilità di poter arricchire l’ipotesi iniziale, per tentare – come da titolo – di abbracciare tutta la casistica del femminile: questo scatto nell’argomentazione ci permetterà in primo luogo di svincolarci dall’etichetta di “antipetrarchismo”; di conseguenza, potremmo riconsiderare la complessità di una figura, qual è quella del Berni, che mantiene comunque una sua importanza nel panorama letterario, come dimostra l’influenza sui poeti cosiddetti “berneschi” e la diffusione successiva dalla sua opera, anche in ambito internazionale, nonché le considerazioni illuminanti di alcuni studiosi. Non seguiremo l’ipotesi critica di un Berni ‘scapigliato’: questo autore era ben inserito nel contesto socio-culturale ufficiale, legato com’era al mondo papale, e nonostante la continua aspirazione alla libertà intellettuale, dato che si trovava sempre a dipendere da qualcuno, e nonostante le enormi contraddizioni di cui parleremo, la sua resta una produzione letteraria di prim’ordine, non secondaria, alternativa forse, ma vedremo che cosa emergerà anche in questo senso. In realtà, esula dal nostro obiettivo la possibilità di stabilire un rapporto di pari dignità letteraria dell’opera berniana rispetto ai modelli che l’autore osteggia o trasforma, per cui ci dedicheremo piuttosto a seguireFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
908357_tesimagistralerannogiusiadelefutura.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
10.87 MB
Formato
Adobe PDF
|
10.87 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/66592