Analisi del dolore sociale negli adolescenti attraverso il Cyberball: l'ideazione suicidaria e il legame con l'esclusione sociale, il cyberbullismo e l'ipersensibilità

Relationships with peers play a fundamental role in the satisfaction of adolescents’ developmental tasks and allow to satisfy some basic needs, including the feeling of belonging. At the same time, these relationships may also be associated with the adolescent being involved in extremely risky behaviors for health when, for instance, they result in social exclusion and forms of oppression such as bullying and cyberbullying. Given this, our research has set itself the main objective of understanding whether, during the adolescent phase, being a victim of cyberbullying and being excluded from the peer group, can lead to greater negative emotional reactions which, in turn, could lead to suicidal ideation. Moreover, given the increase in sensitivity to social stimuli resulting from both conditions, it was investigated whether the requirement of hypersensitivity led to a greater negative perception of exclusion and victimization itself, thus increasing the possibility of suicidal ideation. The survey took place on a sample of 156 subjects, between 10 and 14 years of age and included two phases. First, the administration of a questionnaire consisting of three scales (Highly Sensitive Child – Italian Version, Cyberbullying roles, Suicidal Ideation Questionnaire – Junior form) and then the performance of a task, the 'Cyberball', which consists of a virtual ball passing game. This game has been found useful to reliably reproduce the effects of ostracism. The study revealed significant results that could give important contribution to understanding adolescent distress and, consequently, its possible prevention. In particular, it has been found that adolescents who are victims of cyberbullying by peers are at greater risk of suicidal ideation, and the same risk is highlighted for those who show greater hypersensitivity. However, despite what has been found so far in the literature, our research shows that adolescents who live a condition of exclusion, despite reporting greater negative emotions to it, do not present a higher risk of suicidal ideation.

Le relazioni con i coetanei svolgono un ruolo fondamentale nel raggiungimento dei compiti di sviluppo adolescenziali e consentono di soddisfare alcuni bisogni, tra i quali quello di appartenenza. Al tempo stesso, queste relazioni possono essere anche associate ad un coinvolgimento in condotte estremamente rischiose per la salute quando, ad esempio, sfociano nell’esclusione sociale e in forme di sopraffazione quali il bullismo e il cyberbullismo. Considerato ciò, la nostra ricerca si è posta come obiettivo principale quello di comprendere se, durante la fase adolescenziale, l’essere vittima di cyberbullismo e l’essere esclusi dal gruppo dei pari, possano portare a maggiori reazioni emotive negative che, a loro volta, potrebbero dar luogo a ideazione suicidaria. Inoltre, considerato l’aumento della sensibilità agli stimoli sociali derivanti da entrambe le condizioni, si è indagato se il requisito dell’ipersensibilità portasse ad una maggiore percezione negativa dell’esclusione e della vittimizzazione stessa, aumentando così la possibilità ideazione suicidaria. L’indagine è avvenuta su un campione di 156 soggetti d’età compresa tra i 10 e i 14 anni e prevedeva due fasi. Prima, la somministrazione di un questionario composto da tre scale (Highly Sensitive Child – Italian Version, Cyberbullying roles, Suicidal Ideation Questionnaire – Junior form) e poi l’adempimento di un compito, il “Cyberball”, che consiste in gioco virtuale di passaggio palla utile a riprodurre in modo affidabile gli effetti dell’ostracismo. Dallo studio sono emersi risultati significativi che potrebbero fornire un importante contributo nella comprensione del disagio adolescenziale e, di conseguenza, della sua possibile prevenzione. In particolare, si riscontra come gli adolescenti vittime di cyberbullismo da parte di coetanei siano a maggior rischio di ideazione suicidaria e lo stesso rischio si evidenzia per coloro che mostrano maggiore ipersensibilità. Tuttavia, a dispetto di quanto finora trovato in letteratura, la nostra ricerca mostra che gli adolescenti che vivono una condizione di esclusione, nonostante riportino maggiori emozioni negative ad essa, non presentino un maggior rischio di ideazione suicidaria.