La criminalità femminile è un fenomeno molto raro, in particolare quando ha luogo all’interno della coppia, poiché si creano particolari dinamiche psicologiche tra i partner che danno luogo a motivazioni criminali diverse rispetto ad altre tipologie delittuose. L’obiettivo del presente elaborato è quello di esplorare il tema facendo riferimento ad una particolare spiegazione alla base del team crime, ovvero l’ibristofilia (Money, 1986), una parafilia per la quale un soggetto, solitamente di sesso femminile, prova attrazione romantica e sessuale verso individui criminali. Nonostante vi siano due forme di tale parafilia, quella passiva, che fa riferimento a donne sessualmente attratte da individui che si trovano in carcere, con i quali possono intrattenere un’intima corrispondenza, o una relazione romantica, pur non avendo il desiderio di commettere reati, nel presente lavoro si analizza la forma aggressiva, per cui la donna che ne è affetta mette in atto comportamenti criminali insieme al partner al fine di soddisfare la propria devianza sessuale. Inoltre, viene approfondito l'argomento dell’origine dell’ibristofilia, la cui eziologia, tra le varie spiegazioni, viene attribuita alla teoria biologico-evoluzionistica, ipotizzando che l’attrazione per individui criminali violenti e virili risieda in un’arcaica spinta alla sopravvivenza (Ramsland, 2012; Seltzer, 2012). Al fine di esplorare il costrutto, si analizzano due casi di coppie criminali che differiscono notevolmente tra loro per quanto riguarda le rispettive storie di vita, ma che sono accomunati dalla stessa tipologia di reati, soffermandosi sui profili femminili di Myra Hindley e Karla Homolka, con l’obiettivo di osservare, nel contesto reale, l’esistenza della parafilia sopracitata. Viene svolto un confronto critico tra le figure delle due donne, applicando il framework teorico ricostruito tramite le informazioni presenti in letteratura ai casi di studio, al fine di confermare che i due soggetti siano affetti da ibristofilia con origine evoluzionistica, analizzandone le caratteristiche di personalità (con un accenno ai profili dei partner Ian Brady e Paul Bernardo) in relazione alla parafilia, mettendo in luce eventuali somiglianze e discrepanze. ​

Ibristofilia aggressiva: i casi di Myra Hindley e Karla Homolka

CALLIERO, LAURA
2020/2021

Abstract

La criminalità femminile è un fenomeno molto raro, in particolare quando ha luogo all’interno della coppia, poiché si creano particolari dinamiche psicologiche tra i partner che danno luogo a motivazioni criminali diverse rispetto ad altre tipologie delittuose. L’obiettivo del presente elaborato è quello di esplorare il tema facendo riferimento ad una particolare spiegazione alla base del team crime, ovvero l’ibristofilia (Money, 1986), una parafilia per la quale un soggetto, solitamente di sesso femminile, prova attrazione romantica e sessuale verso individui criminali. Nonostante vi siano due forme di tale parafilia, quella passiva, che fa riferimento a donne sessualmente attratte da individui che si trovano in carcere, con i quali possono intrattenere un’intima corrispondenza, o una relazione romantica, pur non avendo il desiderio di commettere reati, nel presente lavoro si analizza la forma aggressiva, per cui la donna che ne è affetta mette in atto comportamenti criminali insieme al partner al fine di soddisfare la propria devianza sessuale. Inoltre, viene approfondito l'argomento dell’origine dell’ibristofilia, la cui eziologia, tra le varie spiegazioni, viene attribuita alla teoria biologico-evoluzionistica, ipotizzando che l’attrazione per individui criminali violenti e virili risieda in un’arcaica spinta alla sopravvivenza (Ramsland, 2012; Seltzer, 2012). Al fine di esplorare il costrutto, si analizzano due casi di coppie criminali che differiscono notevolmente tra loro per quanto riguarda le rispettive storie di vita, ma che sono accomunati dalla stessa tipologia di reati, soffermandosi sui profili femminili di Myra Hindley e Karla Homolka, con l’obiettivo di osservare, nel contesto reale, l’esistenza della parafilia sopracitata. Viene svolto un confronto critico tra le figure delle due donne, applicando il framework teorico ricostruito tramite le informazioni presenti in letteratura ai casi di studio, al fine di confermare che i due soggetti siano affetti da ibristofilia con origine evoluzionistica, analizzandone le caratteristiche di personalità (con un accenno ai profili dei partner Ian Brady e Paul Bernardo) in relazione alla parafilia, mettendo in luce eventuali somiglianze e discrepanze. ​
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