La recente storia della musica per film hollywoodiana è caratterizzata dai lavori di alcuni compositori che hanno fornito degli standard estetici e tecnico-compositivi. Lo sviluppo di nuovi criteri è stato determinato anche e soprattutto dalla loro formazione musicale. Uniformare i differenti percorsi di questi autori è impresa ardua, poiché ciascuno presenta caratteristiche proprie. In questo groviglio di carriere, esperienze didattiche e professionali è comunque possibile distinguere due grandi famiglie di compositori: in primis coloro che hanno seguito un percorso accademico e coloro che hanno intrapreso un percorso totalmente diverso. In un simile caleidoscopio di situazioni il caso di Zimmer è simile a quello di molti altri autori, per le esperienze in ambito discografico e da musicista live, in quanto autodidatti. L‘unicità del suo percorso consiste nell‘ascesa graduale al ruolo di compositore cinematografico: ciò gli permise di apprendere alcuni primi metodi di composizione e soprattutto di sviluppare una sensibilità nel raccontare le immagini attraverso la musica. L’odierna creazione musicale-cinematografica è contraddistinta dall’utilizzo del computer, tanto in fase di post-produzione, editing e mixing quanto - e soprattutto - nella sua composizione. Questo apre una questione non trascurabile in sede di ricerca ed analisi: l’integrazione dell’elettroacustica e degli effetti sonori sintetici, molto frequenti nell’opus del compositore, non prevede l’utilizzo del formato cartaceo, mentre la parte strumentale è per la maggior parte reperibile in riduzioni per pianoforte. A questo bisogna aggiungere che le partiture originali, necessariamente esistenti per consentire la successiva riproduzione e registrazione dal vivo, sono in molti casi irreperibili per motivi di privacy e di diritti delle case produttrici in quanto Zimmer è compositore vivente. Egli è stato, inoltre, artefice di una rivoluzione a livello produttivo, alterando il metodo collaborativo che contraddistingue la lavorazione cinematografica. Tra le diverse componenti filmiche, anche la musica prevede una cooperazione in tutte le sue fasi produttive che verranno debitamente articolate, dalla composizione su software sino all’ultima fase di montaggio, mettendo in evidenza i molti pregi e anche alcuni punti critici del metodo zimmeriano. Analizzando alcune colonne sonore fondamentali per la storia della musica per film e per la carriera di Hans Zimmer, la tesi sviluppa un percorso che parte da The Lion King (1994), passando per Gladiator(2000) e la trilogia di The Dark Knight (2005, 2008 e 2012) fino ad approdare a Dune (2021). La musica di questi film differisce dal design tematico classico in quanto mostra la rottura del leitmotiv tradizionale facendo affidamento su cellule melodico-ritmiche ripetute e su Texture che enfatizzano i protagonisti sullo schermo. Viene così approfondita la trasformazione motivica lungo il corso degli anni che porterà alla totale scomposizione e frammentazione dei temi grammaticali tradizionali. Bisogna anche dire che Zimmer ha favorito una generazione di nuovi compositori le cui colonne sonore portano la sua impronta soprattutto nei film di supereroi, totalmente diverse da quelle di John Williams nel suo periodo di massimo splendore. Alcuni critici, fan e compositori di musica cinematografica disapprovano fortemente la tendenza nella colonna sonora contemporanea che l'approccio di Zimmer rappresenta.

La trasformazione motivica nell'opera di Hans Florian Zimmer da The Lion King a Dune

RINALDI, DANIELE
2021/2022

Abstract

La recente storia della musica per film hollywoodiana è caratterizzata dai lavori di alcuni compositori che hanno fornito degli standard estetici e tecnico-compositivi. Lo sviluppo di nuovi criteri è stato determinato anche e soprattutto dalla loro formazione musicale. Uniformare i differenti percorsi di questi autori è impresa ardua, poiché ciascuno presenta caratteristiche proprie. In questo groviglio di carriere, esperienze didattiche e professionali è comunque possibile distinguere due grandi famiglie di compositori: in primis coloro che hanno seguito un percorso accademico e coloro che hanno intrapreso un percorso totalmente diverso. In un simile caleidoscopio di situazioni il caso di Zimmer è simile a quello di molti altri autori, per le esperienze in ambito discografico e da musicista live, in quanto autodidatti. L‘unicità del suo percorso consiste nell‘ascesa graduale al ruolo di compositore cinematografico: ciò gli permise di apprendere alcuni primi metodi di composizione e soprattutto di sviluppare una sensibilità nel raccontare le immagini attraverso la musica. L’odierna creazione musicale-cinematografica è contraddistinta dall’utilizzo del computer, tanto in fase di post-produzione, editing e mixing quanto - e soprattutto - nella sua composizione. Questo apre una questione non trascurabile in sede di ricerca ed analisi: l’integrazione dell’elettroacustica e degli effetti sonori sintetici, molto frequenti nell’opus del compositore, non prevede l’utilizzo del formato cartaceo, mentre la parte strumentale è per la maggior parte reperibile in riduzioni per pianoforte. A questo bisogna aggiungere che le partiture originali, necessariamente esistenti per consentire la successiva riproduzione e registrazione dal vivo, sono in molti casi irreperibili per motivi di privacy e di diritti delle case produttrici in quanto Zimmer è compositore vivente. Egli è stato, inoltre, artefice di una rivoluzione a livello produttivo, alterando il metodo collaborativo che contraddistingue la lavorazione cinematografica. Tra le diverse componenti filmiche, anche la musica prevede una cooperazione in tutte le sue fasi produttive che verranno debitamente articolate, dalla composizione su software sino all’ultima fase di montaggio, mettendo in evidenza i molti pregi e anche alcuni punti critici del metodo zimmeriano. Analizzando alcune colonne sonore fondamentali per la storia della musica per film e per la carriera di Hans Zimmer, la tesi sviluppa un percorso che parte da The Lion King (1994), passando per Gladiator(2000) e la trilogia di The Dark Knight (2005, 2008 e 2012) fino ad approdare a Dune (2021). La musica di questi film differisce dal design tematico classico in quanto mostra la rottura del leitmotiv tradizionale facendo affidamento su cellule melodico-ritmiche ripetute e su Texture che enfatizzano i protagonisti sullo schermo. Viene così approfondita la trasformazione motivica lungo il corso degli anni che porterà alla totale scomposizione e frammentazione dei temi grammaticali tradizionali. Bisogna anche dire che Zimmer ha favorito una generazione di nuovi compositori le cui colonne sonore portano la sua impronta soprattutto nei film di supereroi, totalmente diverse da quelle di John Williams nel suo periodo di massimo splendore. Alcuni critici, fan e compositori di musica cinematografica disapprovano fortemente la tendenza nella colonna sonora contemporanea che l'approccio di Zimmer rappresenta.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/66511