Berdjaev e Dostoevskij: una filosofia della rivoluzione russa

This work explores the possibility of identifying a philosophy of the Russian Revolution in Berdjaev's thought, through the influence of Dostoevskij. Berdjaev does not regard the revolution merely as a political event, but rather as an opportunity to reflect on the deep moral and spiritual crisis that afflicted Russia in the early twentieth century. Central to his interpretation is the idea that the revolution was the outcome of a spiritual disorientation within the Russian inteligencija, which, by embracing materialism and scientific rationalism, failed to acknowledge and appreciate the ethical and spiritual dimensions of existence. The first chapter follows Berdjaev's biographical journey, from his early involvement in philosophical circles to the full maturation of his thought. Through the reconstruction of his life, marked by the dramatic events of the twentieth century, the chapter highlights Berdjaev's complex and troubled relationship with socialism and the revolution, showing how these experiences deeply shaped his philosophical reflection. The second chapter examines the influence of Dostoevskij on Berdjaev's thought, highlighting the strong connection between their philosophical reflections. The chapter analyzes both the affinities between the two thinkers and the divergences that arise in their intellectual exchange. Through this exploration, the chapter provides a comprehensive overview of Berdjaev's thought, by identifying the elements that seem to have been directly influenced by his reading of Dostoevskij. The third chapter presents Berdjaev's perspective on the Russian Revolution, emphasizing how he employs Dostoevskij's characters in his works as symbols to understand the revolutionary events. Through figures like Ivan Karamazov, Stavrogin, Smerdyakov, Kirillov, Verchovenskij, and the Grand Inquisitor, Berdjaev analyzes the causes and dynamics that led to the revolution, as well as the consequences that followed the establishment of the Soviet regime. This work seeks to demonstrate how Berdjaev's reflection on the Russian Revolution was deeply influenced by Dostoevskij's works and how both thinkers share a vision marked by the tension between spiritual freedom and authoritarianism. His critique of the revolution is not merely a political judgment but serves as a moral and philosophical warning to all societies that, in the name of efficiency and order, sacrifice their own freedom and dignity.

Il presente lavoro esplora la possibilità di rintracciare in Berdjaev una filosofia della Rivoluzione Russa, attraverso l'influenza esercitata da Dostoevskij sul suo pensiero. Berdjaev non si limita a considerare la rivoluzione come un semplice evento politico, ma la trasforma in un'opportunità per interrogarsi sulle profonde crisi morali e spirituali che hanno attraversato la Russia del primo Novecento. Al centro della sua interpretazione vi è l'idea che la rivoluzione rappresenti il risultato di un radicale smarrimento spirituale dell'intelligencija russa, la quale, abbracciando il materialismo e il razionalismo scientifico, si dimostrò incapace di riconoscere e valorizzare la dimensione etica e spirituale dell'esistenza. Il primo capitolo ripercorre il percorso biografico di Berdjaev, dal suo avvicinamento agli ambienti filosofici fino alla piena maturazione del suo pensiero. Attraverso la ricostruzione della sua vita, segnata dai drammatici eventi del Novecento, il capitolo mette in evidenza il complesso e tormentato rapporto di Berdjaev con il socialismo e la Rivoluzione, mostrando come queste esperienze abbiano profondamente influenzato la sua riflessione filosofica. Il secondo capitolo esamina in dettaglio l'influenza di Dostoevskij sul pensiero di Berdjaev, mettendo in luce la profonda connessione tra le loro riflessioni filosofiche. Viene analizzata sia l'affinità tra i due pensatori, sia le divergenze che emergono nel loro confronto intellettuale. Attraverso questa esplorazione, il capitolo offre una panoramica complessiva del pensiero di Berdjaev, evidenziando gli elementi che sembrano essere stati direttamente influenzati dalla lettura di Dostoevskij. Il terzo capitolo presenta il pensiero di Berdjaev sulla Rivoluzione Russa, mettendo in evidenza come egli, nelle sue opere, impieghi i personaggi di Dostoevskij come simboli per interpretare e dare senso agli eventi rivoluzionari. Attraverso figure come Ivan Karamazov, Stavrogin, Smerdjakov, Kirillov, Verchovenskij e il Grande Inquisitore, Berdjaev analizza le cause e le dinamiche che hanno condotto alla rivoluzione, così come le conseguenze sorte con l'instaurazione del regime sovietico. Questo lavoro intende quindi mostrare come la riflessione di Berdjaev sulla rivoluzione russa sia stata fortemente influenzata dall’opera di Dostoevskij e come entrambi i pensatori condividano una visione segnata dalla tensione tra la libertà spirituale e l’autoritarismo. La sua critica alla rivoluzione non si limita quindi a fornire un giudizio esclusivamente politico, ma si configura come un monito morale e filosofico rivolto a tutte quelle società che, in nome dell'efficienza e dell'ordine, sacrificano la propria libertà e dignità.